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Coronavirus, da un barese l'intuizione di due pazienti per ogni ventilatore

Ancora una volta il guizzo creativo pugliese dà vita a qualcosa che segna la svolta. Sembra la scoperta dell’acqua calda, ma ad avere l’intuizione di collegare un vetilatore polmonare a due o più pazienti - così da raddoppiare quantomeno gli interventi di terapia intensiva -.è venuta al prof. Marco Ranieri e ai suoi collaboratorid del Sant'Orsola di Bologna.

Ranieri rianimazione ospedale

A Bari sono in tanti a ricordare Marco Ranieri, giovane militante della Fgci con i genitori entrambi funzionari del PCI, prima di trasferirsi a Bologna.

Il professor Marco Ranieri, ordinario dell’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche, è stato il primo ad aver ideato insieme a dei colleghi lombardi un circuito in grado di consentire a un solo respiratore la fornitura di ossigeno ad almeno due pazienti, anziché uno solo. Circuito poi realizzato da un’azienda di Mirandola, distretto biomedicale modenese, la Intersurgical.

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“Una notizia che ci riempie di orgoglio - ha commentato il commissario per l’emergenza Coronavirus dell’Emilia Romagna Sergio Venturi - un’impresa di Mirandola, in sole 72 ore, ha fornito il primo prototipo che è già stato testato dall’ospedale Sant’Orsola di Bologna: funziona, e nei prossimi giorni saremo in grado di fare gli ordinativi, destinando la strumentazione alle province più colpite dal virus”.

“Una collaborazione straordinaria tra clinici e industria - ha sottolineato Venturi - che metterà a disposizione del sistema sanitario un dispositivo preziosissimo in grado di raddoppiare i posti in terapia intensiva. Non solo, in questo modo daremo anche ad altri Paesi, che ci guardavano con scetticismo e che hanno avuto più tempo di noi per affrontare l’emergenza, un prodotto dell’ingegno della nostra comunità”.

Ranieri

Vito Marco Ranieri - Nato a Bari (20.7.1959) è Professore ordinario all'Università di Bologna dal 2018. E’ stato Ordinario di Anestesia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Anestesia e Rianimazione all' Università di Torino (dal 2001 al 2015) ed alla Sapienza Università di Roma (dal 2015 al 2018). In quegli anni ha diretto il dipartimento di Anestesia degli ospedali Molinette (Torino) e Umberto I (Roma). Svolge le sue ricerche nell'ambito della terapia intensiva. Gli interessi di ricerca sono rivolti in particolare al trattamento delle diverse forme di insufficienza respiratoria acuta. Attualmente coordina studi clinici randomizzati e controllati sull'efficacia della ventilazione meccanica e della circolazione extra-corporea, e sull'efficacia di interventi farmacologici per il trattamento della ARDS. Studia i meccanismi biologici del danno da ventilazione meccanica. Coordina progetti finanziati dalla Comunità Europea, AIFA, Ministero della Salute, MIUR. Autore di numerose pubblicazioni; H index 83 (TIS). E' stato presidente della European Society of Intensive Care Medicine (2006-2008)

(gelormini@affaritaliani.it)

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