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Coronavirus, spenta sul nascere 'la guerra dei tamponi' tra Puglia e Veneto
Trovato accordo con le ditte Menarini e Mamec per la fornitura di strumenti utili a incrementare i tamponi giornalieri, evitando un conflitto Puglia vs.Veneto.
La disponibilità delle ditte Menarini e Masmec (quest’ultima pugliese, il cui titolare è l'ingegnere Michele Vinci, ex presidente di Confindustria Bari-Bat), ha evitato un conflitto interregionale tra Puglia e Veneto, a seguito della minacciata requisizione di macchinari e materiale sanitario in partenza da Modugno (Ba) per alcuni plessi ospedalieri del Veneto.
Al centro della contesa sono gli esemplari di tecnologia innovativa - prodotti dalla Masmec di Modugno - idonei a velocizzare la diagnosi della positività-negatività al coronavirus, secondo quanto indicato nell'ordinanza della Regione Puglia, che intende passare dalle 1.000 analisi giornaliere - per accertare il contagio da coronavirus - alle 6.000 già raggiunte da altre regioni grazie alla disponibilità di macchine e reagenti in numero più cospicuo.
L’esemplare donato al Policlinico di Bari, dove è attualmente in funzione, non è sufficiente a questo obiettivo, per il presidente Emiliano: "Una sola strumentazione non è affatto sufficiente a colmare il delta amplissimo tra le analisi realizzabili in Puglia e quelle realizzabili in altre regioni".

"L’indisponibilità sul mercato di tali strumentazioni - si legge ancora nell’ordinanza - potrebbe comportare grave danno alla salute dei cittadini pugliesi, che non beneficiano attualmente di un numero di tamponi uguali a quelli di altre regioni, meglio rifornite di macchinari reagenti".
Incassato il consenso delle aziende produttrici, il presidente Michele Emiliano ha telefonato al presidente Luca Zaia per comunicargli che è stato trovato un accordo con le ditte fornitrici, per quanto riguarda la distribuzione dei macchinari con i reagenti per eseguire tamponi: secondo quanto concordato con le aziende, essi arriveranno sia alla Puglia che al Veneto nei quantitativi e nei tempi previsti.
“La tecnologia pugliese e le ricerche effettuate nel corso degli ultimi anni, grazie ai finanziamenti della Regione Puglia nella fabbrica che realizza i macchinari - ha dichiarato Emiliano - e le validazioni di questi macchinari effettuate dall'Istituto di Igiene dell'Università degli Studi di Bari presso il Policlinico di Bari, consentiranno alla Puglia e al Veneto di aumentare il numero dei tamponi effettuati”.
(gelormini@affaritaliani.it)