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Della Regione Puglia la 1^ fabbrica pubblica d’Italia per produrre DPI

Un notissimo principio enunciato dal chimico francese Antoine-Laurent de Lavoisier è quello che in Natura nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. Bene, la tecnologia "italiana" esportata qualche decennio fa in Cina, per la produzione di pannolini e affini, oggi torna ad essere venduta dai cinesi all'Italia, sotto forma di macchine industriali e linee di lavorazione, per la produzione di mascherine e materiale DPI.

Lavoisier

Il dirigente della sezione Protezione civile della Regione Puglia comunica che è stata avviata la produzione di DPI dispositivi di produzione individuale - mascherine chirurgiche, mascherine FFP2 e FFP3 anche con valvola, camici, calzari, tute, copricapo - nello stabilimento di proprietà della Regione Puglia in via Corigliano, nella sede dell’ex Ciapi di Bari.

Si tratta dell’unica fabbrica pubblica di DPI attiva in Italia. La fabbrica è in grado di produrre - a regime - 30 milioni all’anno di mascherine chirurgiche, 15 milioni di FFP2 e 15 milioni di FFP3. La struttura regionale di Protezione civile ha iniziato a realizzare lo stabilimento durante il lockdown, nel corso dell’emergenza Covid, quando ci si è resi conto della penuria di DPI sul territorio nazionale ed europeo, e dopo aver accertato che si rendeva necessaria una produzione autonoma di materiale, svincolata dalle importazioni di DPI. L’emergenza ha evidenziato come la produzione di questo materiale costituisca una risorsa strategica.

I lavori sono iniziati il 30 marzo 2020, con la bonifica di un capannone fino ad allora destinato a deposito di materiali fuori uso. Il capannone è stato completamente ristrutturato, con l’installazione di impianti energetici ad alto risparmio.

All’interno sono state montate tre linee di produzione: una per le chirurgiche e due per FFP2 e FFP3. Per la produzione ci sono anche macchine a controllo numerico per il taglio e il confezionamento dei camici e la saldatura al nastro, oltre che per la sanificazione. Al centro ci sono stazioni di taglio e cucito e 26 postazioni per l’assemblaggio. La fabbrica è completata da magazzini e uffici gestionali. Le linee di produzione sono di fabbricazione cinese, gli altri macchinari di produzione italiana e pugliese. Il costo complessivo dei macchinari e del loro allestimento è di circa 1,2 milioni di euro.

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La fabbrica ha un laboratorio di prova per la verifica della qualità dei prodotti, per mantenere gli standard di qualità acquisiti. La missione dello stabilimento produttivo è quella di fornire DPI, senza sostituirsi alle aziende private, per mantenere in sicurezza il sistema sanitario, le aziende strategiche e il sistema di protezione civile regionale, anche in caso di penuria di mercato. Con gli attuali prezzi di mercato della materia prima, il costo vivo di produzione di una mascherina FFP3 con valvola è pari a euro 0,27; il costo vivo di produzione di una mascherina FFP2 è di 0,16 euro.

“Abbiamo realizzato in Puglia la prima fabbrica pubblica d’Italia, di proprietà della Regione, che produce DPI, i dispositivi di protezione individuale indispensabili per fronteggiare il Covid19”, ha dichiarato Michele Emiliano, “È una fabbrica strategica, in grado di produrre a regime 15 milioni di mascherine FFP3 anche con valvola l’anno, 15 milioni di mascherine FFP2, 30 milioni di mascherine chirurgiche e camici, calzari, tute, copricapo”.

Emiliano camicia

“La Protezione civile della Regione Puglia - ha aggiunto Emiliano - ha iniziato a realizzare lo stabilimento durante il lockdown, quando ci siamo resi conto della penuria di DPI sul territorio nazionale ed europeo. I lavori sono iniziati il 30 marzo 2020, con il recupero di un capannone a uso deposito di proprietà regionale che è stato ristrutturato con l’installazione di impianti energetici ad alto risparmio”.

“All’interno - ha proseguito - sono state montate tre linee di produzione (una per le chirurgiche e due per FFP2 e FFP3), macchine a controllo numerico per il taglio e il confezionamento dei camici e la saldatura al nastro, oltre che per la sanificazione, stazioni di taglio e cucito, 26 postazioni per l’assemblaggio, magazzini e uffici gestionali, un laboratorio di prova per la verifica della qualità dei prodotti. Le linee di produzione sono di fabbricazione cinese, gli altri macchinari di produzione italiana e pugliese”.

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“La missione di questa fabbrica è quella di fornire DPI, senza sostituirsi alle aziende private, per mantenere in sicurezza il sistema sanitario pugliese, le aziende strategiche e il sistema di protezione civile regionale, anche in caso di penuria di mercato. Mi auguro - ha concluso Emiliano - che questo lavoro tutto pugliese per mettere in sicurezza la nostra regione non serva, ma se dovesse servire noi saremo pronti a fronteggiare la seconda ondata del coronavirus”

(gelormini@gmail.com).

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