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Domiciliari anche a Pisicchio, Conte pronto a staccare la spina in Regione
alfonso pisicchio (1)

Lo sciame sismico non si ferma nell'epicentro politico barese, in cui non si fa in tempo a registrare le dimissioni dall'ARTI di Alfonso Pisicchio, che subito dopo i finanzieri del Comando Provinciale di Bari danno esecuzione a Bari e provincia a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 7 persone (1 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 destinatarie del divieto di esercitare le attività professionali per 12 mesi), emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta di questa Procura della Repubblica.

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Finiscono ai domiciliari i fratelli Alfonso ed Enzo, detto Roberto, Pisicchio nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari che riguarda l’accusa di corruzione in relazione a tre appalti truccati. Poche ore prima, o stesso Alfonso Pisicchio, leader di Senso civico ed ex assessore regionale nella scorsa legislatura, aveva lasciato l’Arti, l’agenzia regionale per la tecnologia e l’innovazione.

A seguito delle dimissioni, la Giunta regionale ha immediatamente nominato il dirigente regionale, Rtd (Responsabile della transizione al digitale) della Regione Puglia, Cosimo Elefante, come commissario straordinario.

I reati che vengono contestati all’ex assessore regionale, insieme ad altre 6 persone, sono corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

A finire carcere è stato Cosimo Napoletano, mentre ai domiciliari anche il dirigente comunale Francesco Catanese e l’imprenditore Giovanni Riefoli. Interdizione dall’attività professionale per Vincenzo Iannuzzi e Grazia Palmitessa. L’ordinanza è firmata dal gip Ilaria Casu su richiesta del pm Claudio Pinto.

Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono indagate (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa), a vario titolo, per le ipotesi delittuose di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. È, altresì, in corso il sequestro dei beni nella disponibilità di 2 dei soggetti indagati per un valore complessivo di circa 800.000 euro.

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Questa operazione dovrebbe essere l’epilogo di un’articolata attività di indagine, coordinata da questo Ufficio giudiziario e delegata al Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari, scaturita da alcune dichiarazioni rese da un dirigente pubblico, condotta mediante il ricorso a indagini tecniche, analisi dei tabulati telefonici, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni, riscontri documentali, escussioni in atti e accertamenti patrimoniali, che hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine alla commissione di plurimi reati contro la Pubblica Amministrazione, il patrimonio, la fede pubblica e nel settore tributario.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa) le investigazioni avrebbero permesso, tra l’altro, di dimostrare:

- La predisposizione da parte di un broker assicurativo, in concorso con altri soggetti, di polizze fideiussorie false, successivamente prodotte ai competenti uffici regionali, a beneficio di numerosi imprenditori richiedenti l’autorizzazione allo svolgimento di attività estrattiva nelle cave. In tale contesto, sarebbe, altresì, emerso l’utilizzo di polizze false, da parte di due ulteriori società, in procedimenti amministrativi funzionali a ottenere finanziamenti, erogati dalla Regione Puglia, nell’ambito di programmi di investimento e di agevolazioni alle imprese;

- La turbativa della gara d’appalto bandita dal Comune di Bari per l’affidamento delle attività di supporto alla gestione e riscossione volontaria e coattiva della TARSU/TARES/TARI, dell’ICI/IMU, aggiudicata nel settembre del 2019, con importo a base d’asta di euro 5.526.950;

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In tale contesto - si legge nel provvedimento - sarebbero altresì emerse condotte corruttive, poste in essere da pubblici ufficiali in concorso con soggetti privati, funzionali a favorire un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (RTI), risultato poi vincitore. Più in dettaglio, il RUP avrebbe curato la predisposizione del bando confezionandolo ad arte in modo da attribuire un minor peso all’offerta economica rispetto a quella tecnica, ricevendo in cambio da un imprenditore barese l’utilità rappresentata dall’assunzione della moglie. Inoltre, un componente della commissione di gara avrebbe ottenuto analoga promessa per il figlio con l’intermediazione di due esponenti politici locali (fratelli) a loro volta destinatari di ulteriori utilità dal suddetto imprenditore (denaro, assunzioni, promesse di assunzioni ed il finanziamento illecito al partito) per l’opera di intermediazione svolta consistita, tra l’altro, nell’assicurare ed agevolare lo scambio di informazioni sensibili sulla procedura.

"Gli esiti dell’attività d’indagine", si sottolinea nella nota, "costituiscono un’ulteriore testimonianza del costante impegno profuso da questa Procura della Repubblica - in sinergia con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Bari - nel contrasto ai reati commessi dai pubblici ufficiali, a tutela della legalità e del buon andamento della Pubblica Amministrazione, nonché per affermare la meritocrazia e la sana concorrenza tra le imprese, a vantaggio della qualità dei servizi offerti e delle opere realizzate.

Giuseppe Tupputi dimissioniGiuseppe Tupputi dimissioniGuarda la gallery

Nelle stesse ore si dimetteva da capogruppo CON anche il consigliere regionale, Giuseppe Tupputi, che in una nota diffusa ha dichiarato:  “Ci tenevo a essere il primo a darvi questa notizia: ho appena rassegnato le mie dimissioni da capogruppo di Con Emiliano".

"In questo momento politico è fondamentale fermarsi per fare delle riflessioni nell'interesse di tutti. Ritengo questo passo indietro necessario per affrontare nel modo migliore le sfide che attendono il futuro della nostra Regione. Mi auguro - ha conclujso Tupputi - che la mia decisione possa servire da esempio e si proceda con l’azzeramento di tutti i ruoli di vertice all'interno della Regione Puglia”.

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Immediata la reazione del Gruppo CON coordinato da Michele Boccardi: “Respingiamo in maniera netta le dimissioni del capogruppo Giuseppe Tupputi. Abbiamo preso atto delle ragioni politiche sottese alla sua decisione e siamo certi di poter dipanare ogni divergenza a strettissimo giro, ripristinando un clima di serenità”. 

Napoleone Cera consigliere regionale PugliaNapoleone Cera consigliere regionale PugliaGuarda la gallery

Mentre i consiglieri regionali del Gruppo Forza Italia Paride Mazzotta, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia, in altra nota hanno ribadito: “Noi siamo e saremo sempre garantisti, ma Bari e la Puglia non meritano di essere tormentate dalle vicissitudini politiche di chi le amministra: perciò, chiediamo che il presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, venga in Consiglio regionale e spieghi alla Puglia cosa sta succedendo".

"Se Emiliano ama la sua terra e la comunità, non può esimersi dal farlo. Ogni giorno uno scandalo con al centro le persone a lui vicine e a cui ha affidato ruoli di potere, per non parlare del gioco delle “tre carte” di oggi, facendo passare un commissariamento per dimissioni. Questa è senza dubbio la  pagina più triste per la Puglia”.

E non è finita, perchè il leader del M5S, Giuseppe Conte, di ritorno a Bari è pronto a staccare la spina alla maggioranza regionale attuale, dopo aver mandato all'aria l'appuntamento delle Primarie per il candidato Sindaco del centrosinistra per Palazzo di Città.

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato sul tema: Michele Laforgia rinuncia al mandato difensivo di Pisicchio









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