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'Doppio passo' di Anna Chiara Bruno e Maria Piera Lo Prete

“Mi spieghi cos’è questo bagliore che appare e scompare davanti ai miei occhi? Ho qualche problema: sono furioso con me stesso. Mi sento sconfitto. Non so con chi parlare. Se guardo lontano, non mi vedo da grande. Cos’è il futuro?”

Doppio passo 001

Questo libro è stato scritto durante la quarantena per pandemia; ma questa è soltanto l’occasione per fermarsi a scrutare la propria ombra proiettata dentro prima che fuori e “sospinta dal respiro del mondo”.

Doppio passo è un titolo significativo, perché indica la presenza di poesia e prosa, il continuo alternarsi di due autrici donna, Anna Chiara Bruno e Maria Piera Lo Prete che incedono con passo leggero in una danza dai movimenti armoniosi che porta le parole a fondersi in un unico pensiero poetico.

La sintonia tra le due autrici è evidente, ad esempio una scrive che pace è cooperazione e subito dopo l’altra specifica che guerra è la distanza tra la mia mano e la tua. Nel silenzio dovuto alla chiusura nelle mura domestiche i suoni naturali diventano musica, interrotta e squarciata dalle sirene, che da creature mitologiche ammalianti sono diventate mostri che raggelano le parole e il tempo.Il tempo è un tema ricorrente; il presente con le sue domande e preoccupazioni (“...prego che tutto ritorni com’era. Ma lo voglio davvero?”), il passato con le sue memorie da affrontare (“La scommessa vera è seppellire il passato”), il futuro (“Dove abita il futuro?...Non c’è posto per altri pensieri. Perdersi e ritrovar se stessi lontano dalla civiltà.”).

Acclavio

Tempo è anche crescita, il rapporto coi genitori e poi coi figli, i divieti di un tempo, la ribellione alle convenzioni sociali, l’adolescenza e l’amore di una vita. Non mancano riflessioni attuali sulla comunicazione virtuale, i social e i racconti teatrali che esigono un pubblico al punto di trasformare tutto in spettacolo degradando  gli attori stessi in spettatori amorfi.

Donne che cercano bellezza dentro  il mondo intorno loro stesse e di cui sono parte, la parte umana camminante sulla Terra con passo lieve per non calpestarla, per non offenderla ,per non ferirla come invece fanno in troppi, calpestano la vita senza rispetto e con arroganza decisa.Con le loro voci s'intreccia, nella parte finale, quella della poetessa croata Diana Bosnjak Monai.

Pensieri che alimentano pensieri e fanno riemergere ricordi e paure “Libertà,desiderio, incontro con l’ignoto, cambiamento, fuga… fuga… soprattutto fuga,,,” Mentre scorre questo flusso d’energia, sentiamo anche la nostra voce interiore e l’immagine riflessa nello specchio perde ogni maschera mentre dialoga con noi. Così il paso doble fra le autrici finisce per essere il passo del lettore che balla con loro per poi fondersi in un unico respiro.

Doppio passo

Non ci sono più distinzioni: poesia/prosa, madre/figlia,  amico/straniero, tu/io… mondo. Nella nota critica, Filippo La Porta sottolinea l’indispensabilità di scritti come questo perché sono la premessa della ripartenza sulla strada chiamata civiltà. Una lettura scorrevole oltre ad essere interessante e piacevole con punte d’ironia formidabili. Tremate, tremate, le donne son tornate.  

141 pagine per i tipi di Besa, casa editrice salentina.

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