E' legge il contrasto al caporalato
Scelta la qualità anche del lavoro
Approvata definitivamente alla Camera la legge per il contrasto al caporalato. Le dichiarazioni di Stefano Mantegazza Segr. Gen. Uila-Uil
Approvata definitivamente alla Camera, senza alcun voto contrario, la legge per il contrasto al lavoro nero in agricoltura: la legge, altrrimenti detta, contro il caporalato.

“Oggi l’Italia agricola sceglie la strada della qualità, non solo delle produzioni ma anche del lavoro e avvia un nuovo percorso virtuoso in cui le parti sociali saranno chiamate ad assumersi in prima persona la responsabilità e l’impegno di far funzionare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro", è stata la prima dichiarazione a caldo del Segretario Generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza
"In questo impegno - ha aggiunto Mantegazza - sindacati e imprese potranno essere sostenute dalle istituzioni e da tutti coloro, a cominciare dagli autotrasportatori autorizzati al trasporto di manodopera, che vorranno impegnarsi in questa scommessa".

"Si volta pagina - ha quindi ribadito il Segretario Generale Uila-Uil - e si sceglie l’etica del lavoro, in un contesto, quello agricolo, che fino a oggi ha spesso preferito la scorciatoia del caporalato".
"È una grande giornata per tutti: per il sindacato che questa legge ha fortemente voluto, per le lavoratrici e i lavoratori che hanno scioperato e manifestato per realizzarla; per i Ministri Maurizio Martina e Andrea Orlando che si sono impegnati in prima persona per raggiungere questo obiettivo; per il Parlamento di questo Paese, infine, che in maniera rapida e condivisa ha approvato questa importante legge".

"Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare - ha concluso Mantegazza - per applicare la legge e poter passare da un mercato del lavoro gestito in parte dai caporali, a un mercato del lavoro trasparente e legale gestito dalle parti sociali”.



In un'altra nota congiunta, i parlamentari del gruppo CoR, Nicola Ciracì, componente Commissione Agricoltura Camera e Luigi d’Ambrosio Lettieri definiscono lo sfruttamento del lavoro: "Un abominio e un crimine contro l’umanità".

Sostenendo che: "Il legislatore ha voluto difendere anche il lavoro di tutti quegli imprenditori che agiscono con onestà nel settore della produzione agricola - con particolare riferimento ai piccoli produttori - che non possono sopportare costi altissimi in termini di tassazione e devono fare i conti, anche, con le difficoltà oggettive legate al tipo di attività, che richiede investimenti specifici ed è sottoposta alle calamità atmosferiche".

I parlamentari CoR sottolineano, inoltre, come: "Una vera politica a tutto campo, nel settore dell’agricoltura, oggi non ci sia e che fermarsi alla sola attività sanzionatoria, senza parallelamente agire sul versante di politiche, in favore dell’agricoltura e degli imprenditori agricoli, non sarebbe servito ad ottenere l’obiettivo prefissato”.
(gelormini@affaritaliani.it)