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PugliaItalia
E' legge il contrasto al caporalato Scelta la qualità anche del lavoro

Approvata definitivamente alla Camera, senza alcun voto contrario, la legge per il contrasto al lavoro nero in agricoltura: la legge, altrrimenti detta, contro il caporalato.

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“Oggi l’Italia agricola sceglie la strada della qualità, non solo delle produzioni ma anche del lavoro e avvia un nuovo percorso virtuoso in cui le parti sociali saranno chiamate ad assumersi in prima persona la responsabilità e l’impegno di far funzionare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro", è stata la prima dichiarazione a caldo del Segretario Generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza

"In questo impegno - ha aggiunto Mantegazza - sindacati e imprese potranno essere sostenute dalle istituzioni e da tutti coloro, a cominciare dagli autotrasportatori autorizzati al trasporto di manodopera, che vorranno impegnarsi in questa scommessa".

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"Si volta pagina - ha quindi ribadito il Segretario Generale Uila-Uil - e si sceglie l’etica del lavoro, in un contesto, quello agricolo, che fino a oggi ha spesso preferito la scorciatoia del caporalato".

"È una grande giornata per tutti: per il sindacato che questa legge ha fortemente voluto, per le lavoratrici e i lavoratori che hanno scioperato e manifestato per realizzarla; per i Ministri Maurizio Martina e Andrea Orlando che si sono impegnati in prima persona per raggiungere questo obiettivo; per il Parlamento di questo Paese, infine, che in maniera rapida e condivisa ha approvato questa importante legge".

Olivicolo Martina Bari
 

"Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare - ha concluso Mantegazza - per applicare la legge e poter passare da un mercato del lavoro gestito in parte dai caporali, a un mercato del lavoro trasparente e legale gestito dalle parti sociali”.

"L'approvazione della legge contro il caporalato offre nuovi strumenti per contrastare e debellare questa forma di schiavitù", hanno dichiarato Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, e Dario Ginefra, coordinatore dei parlamentari pugliesi del PD.
 
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"Aver rafforzato il profilo sanzionatorio con la restituzione dei contributi pubblici o la confisca dei beni in danno delle aziende, che utilizzino i caporali e sfruttino i lavoratori, come previsto dal disegno di legge approvato, incentiva l'adesione ad una visione etica della produzione agricola.
Nei campi italiani dobbiamo isolare chi non coltiva la legalità".
 
E poi aggiungono: "Premiare i virtuosi e sanzionare gli scorretti, coloro che sporcano con il sangue il Made in Italy. Premiare le filiere produttive capaci di valorizzare tradizioni, competenze e capacità di cui sono protagonisti anche i lavoratori. Le aziende che hanno aderito e aderiranno alla 'rete di qualità' non hanno nulla da temere; al pari delle imprese che hanno fondato anche sulla buona occupazione il processo produttivo".
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Gli onorevoli del PD, Mongiello e Ginefra, concludono: "La delegazione pugliese, con un odg del giorno a prima firma Mongiello e sottoscritto da tutti i deputati del PD Puglia, ha fatto propria la preoccupazione che gli indici di sfruttamento definiti dalla nuova norma possano avere un impatto dirompente sulle attività imprenditoriali agricole. Per questa ragione abbiamo impegnato il Governo, ove occorra anche a semplice criterio interpretativo, a chiarire che la sussistenza delle violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro sia considerata indice di sfruttamento solo nelle ipotesi di evidenze gravi e reiterate. Siamo certi che i Ministri Orlando e Martina daranno seguito a tale impegno".
 
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In un'altra nota congiunta,  i parlamentari del gruppo CoR, Nicola Ciracì, componente Commissione Agricoltura Camera e Luigi d’Ambrosio Lettieri definiscono lo sfruttamento del lavoro: "Un abominio e un crimine contro l’umanità".

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Sostenendo che: "Il legislatore ha voluto difendere anche il lavoro di tutti quegli imprenditori che agiscono con onestà nel settore della produzione agricola - con particolare riferimento ai piccoli produttori - che non possono sopportare costi altissimi in termini di tassazione e devono fare i conti, anche, con le difficoltà oggettive legate al tipo di attività, che richiede investimenti specifici ed è sottoposta alle calamità atmosferiche".

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I parlamentari CoR sottolineano, inoltre, come: "Una vera politica a tutto campo, nel settore dell’agricoltura, oggi non ci sia e che fermarsi alla sola attività sanzionatoria, senza parallelamente agire sul versante di politiche, in favore dell’agricoltura e degli imprenditori agricoli, non sarebbe servito ad ottenere l’obiettivo prefissato”.

(gelormini@affaritaliani.it)

 

 

 

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