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Elettro Mascarimirì e la Pizzica salentina di San MaRocco

Entra nel vivo l’estate 2021 ed entra nel vivo il Vasciu Vasciu Tour 2021 dei Mascarimirì, partito a giugno e preceduto dall’uscita del nuovo album nel maggio scorso. Un lavoro che traduce in sonorità internazionali i ritmi della tradizione musicale salentina. All’interno dell’album le contaminazioni culturali si traducono in brani dalla grande suggestione. Amine Halim firma insieme al leader storico dei Mascarimirì, Claudio “Cavallo” Giagnotti, il brano ‘Pizzica di San MaRocco’. Più che un brano, una storia. Più che ritmo, energia.

copertina elettro mascarimirì (1)

Alla base c’è la passione per la musica etnica autentica, ma anche tanta voglia di reinventare sonorità, mixando studio e ricerca con l’amore per la tradizione. La sfida? Trasformare la pizzica pizzica salentina in un sound da disco-club per conquistare nuovi orizzonti.

Forme innovative di espressione, frutto di sperimentazione e ricerche sonore della Tradinnovazione di Claudio “Cavallo” Giagnotti è il nuovo progetto targato Mascarimirì: Elettro Mascarimirì – Music For Dancing.

Le radici sono quelle della musica che siamo stati abituati a conoscere su e giù per il Salento durante feste e sagre. Oggi, l’ambizione è quella di far approdare un progetto musicale innovativo in contenitori come disco-club e discoteche (quando si tornerà a ballare!).

I Mascarimirì sono un collettivo, guidato dal leader storico Claudio, in arte Cavallo, del quale fanno parte giovani musicisti salentini. Importanti i progetti paralleli che fanno da cornice ad una discografia ufficiale: alla base di ogni brano e di ogni album, la ricerca e lo studio. Da sempre, Claudio raccoglie spunti dalla cultura dei popoli del Mediterraneo e oggi, usando il Sound System come linguaggio, punta a coniugare al presente e al futuro la musica etnica e tradizionale.

Claudio Cavallo e Amine Halim

L’album Elettro Mascarimirì – Music For Dancing, prodotto da Claudio “Cavallo” Giagnotti e Arra Produzioni Mediterranee per Italy Sona, con il sostegno di Puglia Sounds Records, Programmazione 2020-2021 della Regione Puglia.

Amine Halim - 10 tracce di cui due con il featuring di Amine Halim, il ragazzo di origini marocchine che si è fatto notare da Elisa durante l’edizione 2019 della Notte della Taranta. Elisa ha voluto Amine sul palco per farsi accompagnare dal tamburello del ragazzo venuto dal mare.

È lo stesso Claudio a raccontare l’incontro con Amine: “Con Amine abbiamo instaurato un rapporto di conoscenza reciproca. Mi ha incuriosito sin da subito, essendo io anche un grande appassionato di cultura mediorientale e di tutti gli strumenti musicali legati ad essa. Confrontandomi con Amine ho notato come le influenze ritmiche della sua terra di origine si potessero sposare bene con il tamburo salentino, quindi abbiamo unito tutte queste sonorità insieme ad altre per costruire un percorso per ballare.”

Amine è figlio di una storia recente che ha visto, e continua ancora a vedere, barche cariche di profughi approdare sulle coste italiane. Lui, segue il padre e la sua famiglia. Ha dieci anni quando arriva nel Salento. Agli occhi di un bambino, questa nuova vita appare più avvincente di quella che ha lasciato in Marocco. Ma il suo cuore è pur sempre lì. Crescendo, Amine impara ad amare questa terra accogliente e se ne innamora. I suoni e la magia delle danze che in estate colorano i tanti paesini salentini lo affascinano.

A conquistare Amine è soprattutto il ritmo del tamburello che un vicino di casa suona con grande abilità. Amine guarda incantato le mani del vicino vibrare su quel tamburello. Lo ascolta per ore e decide che vuole imparare anche lui a suonare. Cosa che farà al meglio. Durante una delle feste di paese, Amine incontra Claudio ‘Cavallo’. È il 2019, Festa di San Rocco a Torrepaduli. Il gruppo dei Mascarimirì si esibisce su quel palco, un palco importantissimo per la pizzica salentina.

Scoprono da subito di avere molte cose in comune. Nasce così questo feeling e questa amicizia. Da questo sodalizio sono nati i due brani che sono firmati insieme e che fanno parte dell’album Elettro Mascarimirì – Music For Dancing.

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L'intervista

Claudio, che valore aggiunto può dare la contaminazione della musica alla contaminazione dei popoli?

Mascarimirì è sempre stato un veicolatore di tante culture. Incontrare, contaminare, mischiare tanti generi, naturalmente con gusto, possono arricchire sia l’incontro quindi azzerare barriere e discriminazioni, ma anche e soprattutto arricchire un progetto musicale.

La contaminazione di anime è il risultato più suggestivo. Prendo sempre ad esempio un progetto del 2009 dei Mascarimirì, ‘Gitani’, in cui è bastato mettere insieme 3-4 musicisti rom differenti (andalusi, salentini ecc…) per far dialogare gruppi di persone che nessuno credeva potessero avere rapporti. La musica, del resto, è un’arma formidabile per abbattere le barriere tra la gente.

E la contaminazione di suoni?

L’unione della musica salentina con la musica elettronica è già stata sperimentata.  L’aspetto importante che abbiamo curato in questo progetto è stata la sonorità, le rime mediterranee con i tamburi salentini e del Sud Italia che creano le sinergie giuste per poter fare una musica da ballare in tutti luoghi, sia in una festa popolare fino alla discoteca di Londra.

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Il progetto Elettro Mascarimirì – Music For Dancing nasce con l’intenzione e la voglia di dare ai pezzi una sonorità tipicamente Clubing. In questo progetto è presente anche la mia compagna che ha cantato in inglese e in polacco, perché questo disco è cantato in francese inglese polacco e salentino oltre che in marocchino. Ed è questa la cosa bella. L’evoluzione dei Mascarimirì che continuano a contaminare la tradizione. È questo, in fondo, il nostro vero obiettivo. Bisogna immergersi in questa nuova tradizione. Noi abbiamo il compito di continuare a fare tradizione perché tradizione è continuità ma è anche movimento.

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Ad Amine chiediamo come nasce il pezzo ‘Pizzica di San MaRocco’.

Nasce dalla voglia di far capire agli altri da dove vengo e da dove viene il mio tamburello: Casablanca, la città natale. In una strofa del brano ‘Pizzica di San MaRocco’ ripercorro la storia della mia famiglia: “me lo porta sulla barca” questo è frutto della mia esperienza perché papà è arrivato su una barca in Italia. Nei miei pezzi canto la solitudine di essere stranieri anche in una terra che impari ad amare come fosse la tua. Claudio mi ha, poi, dato la possibilità di cantare l’hiphop su una base musicale della pizzica.

Lo spettacolo dal vivo girerà il Salento nel pieno rispetto delle norme anti-covid.

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