Ex-Ilva, prove di ripartenza accelerando sulla decarbonizzazione - Affaritaliani.it

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Ex-Ilva, prove di ripartenza accelerando sulla decarbonizzazione

Delegazione pugliese a Roma dal ministro Urso, per la definizione di un’intesa sul futuro del complesso siderurgico industriale di Taranto.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al termine della riunione al ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Adolfo Urso, convocata per la definizione di un’intesa sul futuro del complesso siderurgico industriale di Taranto, ha diffuso una nota in merito.


 

“Oggi può essere considerata una giornata abbastanza soddisfacente, perché abbiamo definito due scenari fondamentali. Il primo scenario consentirebbe di mantenere la strategicità dello stabilimento siderurgico di Taranto, continuando a considerarlo il più importante d’Italia e tra i principali in Europa, riducendo i tempi della decarbonizzazione da 12 a 8 anni. Stiamo cercando di stringere ulteriormente questi tempi, ma dobbiamo fare i conti con condizioni tecniche molto complesse".

"Il secondo scenario, invece, è legato alla possibile assenza della nave rigassificatrice: se non fosse possibile rifornire i forni a DRI con sufficiente gas, si potrebbero realizzare solo tre forni elettrici, che non garantirebbero allo stabilimento il ruolo industriale che ha oggi. In questo caso, la decarbonizzazione sarebbe comunque completata in 7 anni, un tempo comunque considerevole".


 

"In entrambi gli scenari, si cercherà di far continuare a funzionare gli attuali altiforni, anche se con un livello produttivo molto ridotto, poiché sono in pessime condizioni. Il Governo, però, non intende interrompere l’attività attuale, ritenendo che ciò comprometterebbe la prosecuzione del processo di decarbonizzazione”.

“Va detto che l’azienda che gestisce l’ex Ilva – ha aggiunto il presidente Emiliano - ha presentato una richiesta di AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, che rischia di essere approvata per gli impianti a ciclo integrale, cioè quelli attuali. Se non intervenisse l’accordo di programma, il Ministero dell’Ambiente potrebbe autorizzare lo stabilimento nelle condizioni attuali, senza alcuna garanzia di decarbonizzazione. Questo è il rischio che vogliamo assolutamente evitare".

"Per questo motivo, abbiamo deciso di aggiornarci a martedì prossimo. Prima, chiederemo un rinvio della Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente, per evitare che venga rilasciata un’AIA alla quale la Regione Puglia sarebbe contraria. L’obiettivo è trovare una definizione complessiva condivisa tra tutte le parti coinvolte”.

Rispondendo alle domande dei giornalisti, al termine dell’incontro, il presidente Emiliano ha affermato: “Ho informato i segretari dei principali partiti di opposizione, Elly Schlein, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Giuseppe Conte. Sono a loro disposizione per fornire tutti gli elementi di cui dispongo, perché è evidente che, pur avendo autonomia decisionale, la nostra scelta, come Regione ed enti locali, non può prescindere da un confronto politico trasparente. Trattandosi di uno stabilimento strategico nazionale, è fondamentale che anche il Parlamento e i leader delle opposizioni si esprimano. Il Parlamento, che tra poche ore ci ascolterà in audizione, deve sapere che noi ci aspettiamo un confronto serio".

"Nessun partito, né di maggioranza né di opposizione, ha mai detto che la fabbrica debba essere chiusa e questo è un punto fondamentale: non possiamo permettere una chiusura per implosione, cioè causata indirettamente da condizioni impossibili che la rendano inevitabile. Una chiusura disordinata sarebbe una catastrofe ambientale e sanitaria".

"Stiamo lavorando per tenere aperti gli impianti - ha concluso Emiliano - riducendo al massimo i danni alla salute, per accelerare il più possibile la transizione verso la decarbonizzazione che ridurrebbe le emissioni nocive fino al 95%, ed è su questa strada che intendiamo andare avanti”.


 

La delegazione pugliese era composta, tra gli altri, dall’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, dal Direttore del Dipartimento Ambiente, Paolo Garofoli, dai sindaci di Taranto Piero Bitetti e di Statte Fabio Spada, dal presidente della Provincia di Taranto Gianfranco Palmisano, dal presidente del comitato SEPAC, la task force lavoro della Regione Puglia Leo Caroli, dalla coordinatrice dell’Avvocatura regionale Rossana Lanza, dai responsabili dipartimenti Attività Produttive Gianna Elisa Berlingerio e Comunicazione Istituzionale Rocco De Franchi, dal direttore generale di Arpa Puglia Vito Bruno.

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