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Ex-Ilva, storia senza fine: Cassa Integrazione per altri 1.400 operai

Secco il commento del consigliere regionale del Partito Democratico, Michele Mazzarano, dopo la diffusione della nota con la quale da Arcelo Mittal - nuovi proprietari dell’Ilva di Taranto - annunciano il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria per 1.400 operai

arcelormittal Ilva

“Per quanto drammatica - ha dichiarato Mazzarano - non giunge inaspettata la notizia diffusa da Arcelor-Mittal che annuncia il ricorso alla Cassa Integrazione per 1.400 lavoratori, scrivendo solo l’ultimo capitolo di una vicenda di cui, sin dalla procedura di vendita dello stabilimento siderurgico, la Regione Puglia, ne aveva ampiamente previsto l’esito”. 

“La motivazione con la quale l’azienda ha giustificato la sua decisione - ha aggiunto Mazzarano - con generici riferimenti alla grave crisi di mercato, come se la crisi dell’acciaio non fosse già nota da tempo, non sembrano convincenti. Sull’Ilva, sulla sua vendita e sugli accordi sindacali per la tutela dei lavoratori, gli Enti Locali e il territorio hanno subito decisioni nazionali dei Governi che si sono succeduti. Questa ulteriore crisi lavorativa si aggiunge alle innumerevoli crisi che sta funestando tutto il Paese mentre il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico è in tutt’altre faccende affaccendato". 

Mazzarano Emiliano

“Pretendiamo che neppure un posto di lavoro venga messo in pericolo - ha concluso Mazzarano - svolgendo una funzione di controllo e di vigilanza. Oggi che le promesse dei governi nazionali, ed il bluff del ministro Di Maio, sono venuti allo scoperto, la Regione Puglia ha il dovere di rimanere accanto ai lavoratori di Taranto”. 

“Cassa Integrazione? È un’ipotesi inaccettabile!”, tuona dal canto suo il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, stigmatizzando l'annuncio di Arcelor Mittal con l'avvio della procedura per la messa in cassa integrazione di 1.400 dipendenti .

Ilva large

di maio arcelor mittal ilva ape

"Ci sono ancora 2.600 lavoratori Ilva in cassa integrazione - ha spiegato Emiliano - Arcelor Mittal non può aggiungerne altri 1400. Invitiamo l'azienda a ritirare l'iniziativa già nella riunione di domani, accogliendo le richieste sindacali. Mi aspetto che, dopo aver acquisito le quote di mercato Ilva, Arcelor Mittal rispetti gli impegni. L’azienda infatti ha tutti gli strumenti per fronteggiare la contrazione del mercato dell’acciaio senza intaccare i livelli occupazionali dello stabilimento di Taranto".

"Il piano industriale va rispettato e il Governo, che è garante di quel piano, adesso convochi immediatamente un tavolo di verifica. La Regione Puglia - ha concluso Emiliano - segue questa vicenda ed è al fianco dei lavoratori, condividendo con loro la preoccupazione a fronte di questi annunci, anche in relazione alle ulteriori ricadute sull’intero indotto”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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