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Fitto, la Puglia che non spende e l’emendamento del centrodestra

Fitto torna ad attaccare Emiliano con i dati della Ragioneria dello Stato che indicano uno stallo della spesa pugliese di fondi europei al 2,5% del potenziale.
Raffaele Fitto convoca una video-conferenza stampa e attacca Michele Emiliano all’indomani dell’emendamento approvato in Consiglio Regionale - con i voti di Fd’I, FI, M5S e 10 consiglieri astenuti della maggioranza - relativo alla blindatura delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione destinate alla Puglia, per scongiurare il rischio di una ‘longa mano’ del Governo di oltre un miliardo di euro.
“Abbiamo blindato le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione destinate alla Puglia, scongiurando il rischio di un taglio di oltre un miliardo di euro - hanno sottolineato in una nota i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Erio Congedo, Giannicola De Leonardis, Luigi Manca, Renato Perrini, Francesco Ventola e Ignazio Zullo - abbiamo agito con responsabilità e concretezza, consapevoli della gravità del momento e della necessità di garantire risposte immediate”.
“Adesso tocca all’esecutivo regionale, e al presidente Michele Emiliano in particolare, tradurre in realtà la legge appena approvata - hanno proseguito i consiglieri di centrodestra - perché mai come in questa fase storica il fattore ‘tempo’ è fondamentale, e non possiamo permetterci nemmeno un minuto di colpevole ritardo, per non vanificare il lavoro prodotto dall’intero Consiglio regionale”.

E’ partito da questo passaggio in Consiglio Regionale l’analisi critica di Fitto, che si è chiesto come mai non ci sia stata l’unanimità di consensi, per un emendamento che mira a salvaguardare gli interessi della Puglia e parte dei fondi, “colpevolmente ancora non spesi”, presi di mira dal Governo.
Troppo navigato politicamente, a nostro parere l’europarlamentare salentino, per non aver preso in considerazione la possibilità di una sorta di “gioco delle parti”: dove la maggioranza non entra in conflitto col Governo, ma “affida alle proprie coscienze” l’astensione di alcuni consiglieri, quanto basta per far passare l’emendamento. Ma tant’è, le elezioni sono comunque all’orizzonte e la contesa elettorale prevede le parti in copione.
“I dati che espongo - ha sottolineato Raffaele Fitto - sono forniti dalla Ragioneria ufficiale dello Stato, sono al 31 dicembre 2019, e sono stati pubblicati lo scorso febbraio. Possono essere tranquillamente consultati sul sito della Ragioneria dello Stato”.
“C’è una bozza del ministero - ha precisato - che prevede il taglio dal 10% al 20% dei Fondi Europei 2014-2020 delle Regioni e delle Amministrazioni centrali, per finanziare il decreto per far ripartire l’Italia. Per la Puglia parliamo di un rischio-taglio fino a 1 miliardo e 400 milioni”.
“In cambio - ha fatto notare Fitto - viene promesso di restituire la stessa cifra con i Fondi di Sviluppo e Coesione 2021-2027. E allora la domanda è: perché le risorse necessarie lo Stato non le prende direttamente dal FSC? Semplice, il Fsc non ha cassa e quindi non ci sono soldi, mentre quelli europei sono soldi freschi e ci sono! Pertanto, come è intuibile, la loro restituzione sarà a babbo morto”.

“I Fondi europei assegnati all’Italia con la programmazione 2014-2020 sono 54 miliardi di euro”, ha spiegato Fitto, “Di questi, 15 miliardi sono stati destinati alle Amministrazioni Centrali e 39 miliardi sono stati destinati alle Regioni. Alla Puglia 7,1 miliardi: al 31 dicembre 2019 la Regione ha impegnato 3,7 miliardi e speso solo 1,9 mld. Il Governo nazionale ne taglierebbe (applicando la proposta) 1,4 mld.
“I Fondi di Sviluppo e Coesione nazionali (sempre programmazione 2014-2020) sono 64 miliardi di euro, dei quali 40 mld sono destinati alle Amministrazioni Centrali e 15 mld alle Regioni. La Puglia, in questo caso, ne ha ottenuti 2,7 miliardi e in sei anni ne ha IMPEGNATO 479 milioni (23%), ma ne ha SPESI 51 mln (2,5%). Mi piacerebbe - ha incalzato Fitto - che qualcuno potesse smentire questi dati, ma temo che nessuno potrà farlo, dato la fonte primaria della Ragioneria dello Stato, così come mi piacerebbe che il dibattito politico ruotasse di più su questi temi”.
“Trovo paradossale e preoccupante che la Puglia abbia speso, in se anni, solo il 2,5% delle risorse a sua disposizione. E vorrei che Emiliano facesse meno passerella in TV e si confrontasse con più frequenza con tale allarmante stato delle cose”.
“La legge regionale approvata - contenente l’emendamento di Fdi - in sintesi prevede che:
1) le risorse devono essere utilizzate nel territorio dove sono state assegnate, sempre per l’emergenza COVID, quindi in questo caso nel territorio pugliese (in linea con il comma 10 dell’articolo 126 del DL 18/2020 consente alle regioni di riprogrammare le risorse POR per affrontare l’emergenza ed a favore di famiglie e imprese. Tale previsione è in linea anche con le modifiche approvate dal regolamento UE 460/2020)
2) se eventualmente il governo vuole prendere delle risorse per finanziare il decreto nazionale, le prenda dal Fsc quota nazionale 40mid e si impegni a restituirle sempre sul quel fondo”.
(gelormini@affaritaliani.it)