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Fremiti e sussulti nel Grande Centro, Realtà Italia entra in Area Popolare

Bari – Realtà Italia entra in Area Popolare e cambia gli equilibri a Palazzo di Città. La data del kick off è fissata per lunedì 2 maggio, nella quale il movimento guidato da Giacomo Olivieri dovrebbe ufficializzare l'intesa-confluenza con la formazione di Angelino Alfano e Massimo Cassano. Un passaggio non repentino, se si conta l'accordo firmato a febbraio dagli alfaniani con lo scudocrociato di Totò Ruggeri e da Ninni Borzillo, in quota Centro Democratico, ma ugualmente destinato a scompaginare il gioco di pesi e contrappesi, almeno in Aula Dalfino.

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Il gruppo RI, infatti, annovera ben quattro consiglieri nella maggioranza di Antonio Decaro - Alessandra Anaclerio, Giuseppe Di Giorgio, Vito Lacoppola e Giuseppe Neviera – che si sommerebbero a Giuseppe Picaro, Romeo Ranieri e Livio Sisto di Area Popolare. Non a caso, questi ultimi avevano annunciato, qualche mese fa, “un’opposizione collaborativa che dialogherà costruttivamente per il bene della Puglia e di Bari con le Amministrazioni di centrosinistra”. E se i beninformati frenano sulla fusione dei gruppi, parlando prima della sottoscrizione di una carta comune d'intenti, la convergenza tra le due pattuglie si concretizzerebbe nei numeri, pesando ulteriormente su un'opposizione già orfana del simbolo di Forza Italia – con l'addio di Irma Melini e l'adesione al Misto della stessa con i fittiani Romito e Finocchio – e nella quale pure militano i Fratelli D'Italia di Filippo Melchiorre, Impegno Civile e Movimento Cinque Stelle.

Olivieri PdC
 

Meno, invece, i contraccolpi nell'Aula di Via Capruzzi, dal momento che le Regionali hanno visto gli uomini di Olivieri correre nel listone de I Popolari, in ticket con Centro Democratico e Udc ma senza eleggere un esponente direttamente riconducibile a tale area. I casiniani, invece, hanno incassato tre consiglieri, compreso Totò Negro con i galloni di assessore, e sotto il cielo degli ex Dc, le opinioni sulla reunion alla quale sta mettendo mano il sottosegretario al Lavoro sono discordi: “Un progetto irricevibile perché vuole legittimare manovre di palazzo ancora una volta consumate sulla testa degli elettori”, lo aveva bollato Napoleone Cera, ottenendo anche la sponda del collega modugnese Peppino Longo. Ed il capogruppo non lesina attacchi neppure a Pierferdinando Casini, commentando le recenti invocazioni dell'ex presidente della Camera per un “asse anti populista” con l'ex Cavaliere a favore di Matteo Renzi: “Dopo aver detto peste e corna di Berlusconi, dimentica tutto e tende la mano al leader di Arcore, forse nel tentativo di accreditarsi come erede di parte del patrimonio di voti di Forza Italia. Cioè Casini mette in vendita la sua identità per cercarne una nuova in un altro contenitore politico questa volta di sponda piddina, osannando il leader di turno”.

Scenari troppo lontani? Neppure tanto: non solo il partito del Ministro dell'Interno è big sponsor a Brindisi del candidato di centrosinistra Nando Marino - blindato da Michele Emiliano - ma il Grande Centro ha già avuto la benedizione di Bruno Tabacci ed esordisce a Fasano, dove Area Popolare, CD e Udc sostengono Antonio Clarizio come candidato Sindaco. Prove generali di aggregazione, in attesa di sviluppi futuri.

(a.bucci1@libero.it)

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