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FS Termoli-Lesina, l'ennesima bocciatura e la vergogna del Governo

L'Isola che non c'è da Latiano (Br) denuncia l'ennesina vergogna del Governo italiano: "Bocciato il raddoppio Termoli-Lesina (il solo tratto a binario unico da quando fu inaugurato da Vittorio Emanuele II, nel 1863).

Termoli Lesina

"Mentre il ministro dei Trasporti Paola De Micheli annuncia il piano #Italiaveloce per 200 mld di investimenti (130 dei quali già disponibili e 60 eventualmente da reperire, attingendo ai fondi Ue), il progetto fondamentale del raddoppio del binario della linea Adriatica nella tratta Termoli-Lesina (lotto Termoli-Ripalta), è stato nuovamente bocciato in sede di Valutazione di Impatto Ambientale, da parte del Ministero dell’Ambiente, nonostante fosse conforme a quanto concordato negli anni scorsi fra tutti i ministeri e gli enti interessati a seguito di innumerevoli riunioni, confronti e discussioni che avevano portato all’accoglimento delle richieste delle parti (con conseguente notevole incremento di tempi e costi)".

Paola De Micheli

"Il Ministero chiede - a tempo scaduto (oltre i 90 giorni previsti) - ulteriori approfondimenti sull’impatto ambientale dell’intervento, e in particolare sul monitoraggio faunistico della zona. L'uccello che potrebbe risentire della realizzazione dell’opera in questione sarebbe il fratino, al centro di una querelle che dura da 20 anni. Inoltre per il lotto Ripalta-Lesina la gara d'appalto è stata avviata circa un anno fa, ma è ferma per un ricorso al Tar da parte di un’impresa. Il parere eventuale a settembre".

Latiano1

"Passano gli anni, cambiano i dirigenti ministeriali e gli amministratori e tutto viene di nuovo rimesso in discussione. La domanda de L'Isola che non c'é: il Consiglio dei ministri e il suo Presidente per risolvere il problema non potrebbero, una buona volta in 20 anni, assumersi le proprie responsabilità e decidere a maggioranza, valutando l’interesse prevalente (secondo noi, la realizzazione dell’opera)?"

"Non vorremmo che per “accontentare” tutti e tutto - aggiungono dall'Associazione di latiano - si decida per l’ennesima modifica al progetto che, come avvenuto per quelle approvate in passato, determinerebbe un ulteriore slittamento di 5 anni nella partenza dei lavori, considerati i passaggi tecnici, burocratici, amministrativi e politici necessari per la riprogettazione, rivalutazione, riapprovazione ecc., sempre che nel frattempo qualcuno non cambi di nuovo idea. Domande che poniamo da anni. Sempre senza risposta. Ora però abbiamo (almeno) sulla carta quei 200 mld del Piano #Italiaveloce bloccato per un uccello".

Introna O

Sul mancato raddoppio Termoli-Lesina della linea ferroviaria Adriatica, interviene anche l'ex presidente del Consiglio Regionale pugliese, Onofrio Introna: "No a perdite di tempo e schermaglie ministeriali. La commissione Via-Vas del Ministero dell'Ambiente ha dato parere negativo alla compatibilità ambientale al progetto Rfi sul raddoppio della del secondo e terzo lotto del tratto Termoli-Ripalta, ma il Ministero dei Trasporti ignora il parere e dichiara chiuso il procedimento, approvando il progetto definitivo. C'è da temere comunque per le ricadute e i tempi più lunghi, oltre il rammarico per lo stallo e le contraddizioni tra Ministeri".

"A questo punto - prosegue Introna - il Governo nazionale assuma la responsabilità di chiudere con procedura d'urgenza! Come ha fatto per il ponte Morandi a Genova. Qui non è strozzata una città: sei milioni di cittadini, imprenditori e lavoratori di Molise, Puglia e Basilicata sono penalizzati dalla strozzatura irrisolta di trenta chilometri a binario unico dal 1863, dall'Unità d'Italia. Vogliamo treni veloci anche in Puglia.

Gesmundo1

Pino Gesmundo, Segretario Generale della Cgil Puglia, sul gruppo dell'Isola che non c'è ha commentato: "Solo qualche giorno fa la Cgil Puglia, assieme alle categorie dei trasporti e delle costruzioni, ha chiesto alle istituzionali nazionali e locali un’accelerazione sui lavori cantierizzati e su quelli da cantierizzare che interessano l’infrastrutturazione di trasporto e logistica della nostra regione, che vive da sempre una penalizzazione nei collegamenti alle grandi reti di alta velocità lungo la dorsale adriatica e verso il versante tirrenico, rappresentata dalla strozzatura del binario unico".

"La risposta - ha sottolineato Gesmudo - è oggi il parere negativo circa la compatibilità ambientale della Commissione tecnica del Ministero dell’Ambiente. Ovvero i tempi per avere l’opera non potranno che allungarsi ancor più.  Avevamo accolto positivamente la definizione del piano progettuale, nonostante i dubbi legati alla scelta di non seguire il tracciato presente, optando per un’opera più complessa e che quindi avrebbe richiesto maggior tempo di realizzazione. La sostanza è che un intervento finanziato dal 2001 adesso riparte sostanzialmente da zero”.

Latiano treni

"Un collo di bottiglia di 25 chilometri sulla linea ferroviaria adriatica, tra Termoli e Lesina, per il quale la Cgil - in assenza di accordo tra enti locali - aveva spinto in passato la Cgil a chiedere “Che lo Stato esercitasse i poteri sostitutivi per un’opera strategica”. Tre le soluzioni studiate negli anni, potenziamento in affiancamento alla linea esistente; affiancamento al tratto dell’A14; attraversamento della vallata Biferno. “Si è scelto la terza opzione, anche sostenendo il maggior impatto ambientale delle altre due opzioni, e la conseguenza è che oggi ci ritroviamo con la bocciatura per compatibilità ambientale”.

“Il blocco di quell’opera impedisce la valorizzazione dei nostri hub logistici e portuali, alle nostre imprese di essere collegati a uno degli assi della Trans European Network-Transport, che lungo la costa Adriatica si ferma ad Ancona, a impedire il raddoppio della programmazione dei treni, che passerebbero da 80 a 150 al giorno. Questo significa che in un anno si potrebbero togliere dalla strada, in particolare dall’A14, almeno 50 mila tir,  riducendo le emissioni di gas nocivi e aumentando la sicurezza stradale".

Treni Al Bano Emiliano

"Non vorremmo che si ricominci con le schermaglie amministrative tra regioni e tra regioni e comuni - ha concluso Gesmundo - quindi forse è davvero il caso che lo Stato non perda tempo e utilizzi i poteri sostitutivi. Nel frattempo chiediamo ai ministri della nostra regione, ai Parlamentari e al Presidente Emiliano di intervenire usando tutti gli strumenti politici e istituzionali a loro disposizione”.

Infine anche Al Bano ha fatto sentire la sua voce: "L’ingiustizia cavalca impunemente la voglia di schiaffeggiare la realtà che ci appartiene!!!e chi sono a cavallo??? Sempre gli stessi, che decennio dopo decennio si passano la staffetta sin dal 1863!!! E ne hanno di coraggio contro la pazienza che ci appartiene e sa ancora rispettare il senso della calma!!! I treni ci appartengono e li vogliamo com’è giusto che sia....Grazie sigg. del Governo".

(gelormini@gmail.com)

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