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Giochi del Meditarraneo Taranto, Governo si sfila dal Comitato Organizzatore
giochi mediterraneo

Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha comunicato con una lettera il disimpegno del governo dal Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo 2026 di Taranto. Il governo che ha imposto il commissariamento ora si sfila: perché questa configurazione del comitato organizzatore non va bene.

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Sarà anche una conseguenza dello stesso commissariamento - a suo tempo deciso a Palazzo Chigi - ma la notizia che il Governo lascia il comitato organizzatore dei Giochi del Mediterraneo getta ulteriore scompiglio nella Città dei Due Mari. La lettera del ministro è indirizzata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, al presidente del comitato internazionale, Davide Tizzano, al ministro degli Affari europei, politiche di coesione e Pnrr, Raffaele Fitto, e al commissario di Governo per i Giochi, Massimo Ferrarese.

I Giochi del Mediterraneo, per quanto concerne gli interventi impiantistici, erano stati commissariati dal Governo a giugno scorso con la nomina di Massimo Ferrarese, e un mese dopo il Coni, su decisione di Giovanni Malagò, aveva lasciato il Comitato a causa dello stallo creatosi. "Nel prendere atto della posizione espressa dal Coni - scrive il ministro Abodi - comunico, d'intesa con il ministro degli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, che sono venute meno le ragioni della presenza di un rappresentante del Dipartimento per Sport della Presidenza del Consiglio dei ministri nell'attuale Comitato". 

"Siamo disponibili, su nuovi presupposti, a consentire la celere ricostituzione del soggetto organizzatore per garantire il rispetto delle scadenze previste per la realizzazione dell'evento sportivo", conclude la lettera di Abodi.

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I Giochi del Mediterraneo - XX edizione, erano stati assegnati a Taranto ad agosto 2019. Sarebbero attesi per il 2026 circa 4 mila atleti da 26 Paesi del Mediterraneo. A tal proposito, l'idea sarebbe quella di usare in gran parte impianti esistenti da ristrutturare, eccetto alcuni da costruire ex novo, come il Centro per gli Sport nautici (vela, canoa e canottaggio) e la Piscina olimpionica da 50 metri.

Una disputa è invece in atto tra il sindaco di Taranto, che ritiene opportuno abbattere l'attuale stadio e ricostruirne uno completamente nuovo, e il Commissario che, considerati i tempi ormai esigui a disposizione, propende per una importante ristrutturazione dell'impianto che comunque lo renderebbe nuovo. Per l'impiantistica dei Giochi sono stati messi a disposizione dal Parlamento nel 2022, 150 milioni, ormai da tempo insufficienti.  

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Secondo indiscrezioni, a spingere il Governo ad uscire, sarebbero state le iniziative intraprese dall’interno del Comitato (facendo riferimento al direttore generale Elio Sannicandro), il quale avrebbe bypassato il Coni e si sarebbe rivolto direttamente alle federazioni sportive. Quelle principali sarebbero state contattate dal comitato e invitate ad un confronto in relazione agli impianti. Le federazioni, però, non avrebbero accettato l’invito, ma informato il Coni. Di qui la decisione governativa di abbandonare il comitato per ricostruirne un altro su nuove basi e con nuove presenze. In pratica, rimescolare le carte per non lasciare il timone nelle mani di Regione puglia e Comine di Taranto (soggetti imprescindibili nella composizione del Comitato), per avocarlo in quelle governative e del commissario Ferrarese.

“Quanto sta accadendo per i Giochi del Mediterraneo è un fallimento per l’intera classe politica", ha dichiarato il capogruppo del M5S Marco Galante, "La lettera con cui il ministro Abodi ha comunicato l’uscita del Governo dal Comitato organizzatore dei Giochi, che  segue l’abbandono del Coni lo scorso luglio, è l’ennesimo capitolo di un libro che sembra purtroppo avere un finale ormai scontato: boicottare i Giochi del Mediterraneo a Taranto. Più volte come M5S avevamo denunciato i rischi legati al commissariamento dei Giochi, cercando di evitarlo e chiedendo il coinvolgimento delle istituzioni locali. Ora vogliamo capire quale sia lo stato delle cose e quanto concreto sia il rischio per Taranto di perdere questa opportunità".

"Lo dobbiamo innanzitutto ai tarantini - ha aggiunto Galante - che ogni giorno apprendono dai giornali notizie sempre più allarmanti. Dobbiamo fare tutti la nostra parte per evitare quello che sarebbe l’ennesimo scippo per la città e l’intera provincia, Proveremo a fare chiarezza con un’audizione in IV Commissione del commissario Ferrarese, del sindaco Melucci ed Elio Sannicandro rispettivamente presidente e direttore generale del comitato organizzatore Taranto 2026, di un rappresentante del CONI e  del presidente del Comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo Davide Tizzano”. 

“Non vorremmo che qualcuno stia lavorando per far sì che a Taranto non ci si liberi mai del siderurgico. I grandi eventi sportivi  così come le manifestazioni culturali hanno da sempre rappresentato una occasione per le città ospitanti e in casi come Bilbao hanno portato alla riconversione economica. Vogliamo  - ha concluso Galante - che sia così anche per Taranto e dobbiamo fare il possibile perché questo possa ancora accadere. Giocare al rimpallo delle responsabilità non serve a nessuno. Non possiamo sprecare una ulteriore occasione di cambiamento per la città. I tarantini meritano rispetto”.

Con altra nota è intervenutoo il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini: “Voglio fare una promessa e una rassicurazione a tutti i tarantini: i Giochi del Mediterraneo del 2026 si faranno  a Taranto, perché per il Governo Meloni rappresentano una priorità".

“Chi in queste ore - grida ‘al lupo al lupo’ e paventa che l’evento salti - ha solo paura di non essere più il padrone del PALLONE! Di non essere più fra coloro che gestiranno a 360 gradi i Giochi e quindi,   non  hanno paura  di perdere i Giochi, ma di perdere potere, consenso e visibilità!"

“Ai tarantini non interessa chi sarà a tagliare il nastro il giorno della cerimonia - ha ribadito Perrini - ma che i Giochi diano lustro e notorietà internazionale alla città e al suo territorio. E questo accadrà e se avviene con un nuovo Comitato poco importa, contano più le OPERE che le PERSONE. Questo lo sa bene il commissario Ferrarese, che ha già a disposizione le risorse, 150 milioni, che il Governo ha trasferito".

“Gli uccelli del malaugurio invitassero il presidente Emiliano a versare la quota di competenza regionale, 50 milioni, prima di fare chiacchiere e seminare zizzania. Di qui l’invito ai Comuni a collaborare con il commissario per rimetterci subito al lavoro.”

(gelormini@gmail.com)

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