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Giornata della Memoria - Presidenti Michele Emiliano e Loredana Capone
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Shoah, la Presidente Capone depone una rosa bianca sulla lapide al Ghetto di Roma in ricordo della deportazione degli ebrei. 

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“Ho voluto cominciare la mattina così - ha scritto la Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone, a Roma per le elezioni del Presidente della Repubblica - con una preghiera e una rosa bianca sulla lapide al Ghetto ebraico di Roma. Perché non riesco ancora a dormire - ha aggiunto - se penso che per mano della follia nazista sono morte milioni di persone. Bambini, donne, uomini, molti di quei volti ci resteranno negli occhi per sempre, gli altri, quelli di chi è riuscito a salvarsi come Liliana Segre, se ne stanno invece lì a un passo da noi per ricordarci ogni giorno che all’odio e alla vendetta si può sempre scegliere la libertà della vita. Come hanno fatto i ragazzi della “rosa bianca” nella primavera del ‘42, che decisero di intraprendere un percorso di resistenza politica contro il regime nazista”.

“Quello che è accaduto - ha concluso la Presidente - non si può cancellare, ma si può impedire che accada di nuovo. Per questo è fondamentale coltivare la memoria, per questo il Giorno della Memoria dovrebbe essere ogni giorno dell’anno e non solo il 27 gennaio. Perché, forti della lezione della storia non dobbiamo lasciare spazio all’indifferenza. Perché di fronte alla sofferenza e all’ingiustizia ciascuno di noi ha una coscienza e la deve usare”.

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La Presidente Capone ha voluto manifestare la propria vicinanza al rabbino di Roma e alla Presidente della comunità ebraica, Ruth Dureghello, intervenuti sul luogo per la celebrazione del Giorno della Memoria, con loro ha ricordato le vittime di quel brutale abominio.

Intanto in Puglia, nell’Aula consiliare di via Gentile, in accordo con la Presidente, sua eccellenza il Prefetto di Bari, Antonia Bellomo, e il vice presidente del Consiglio, Cristian Casili, hanno consegnato ai familiari dei cittadini pugliesi, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti, le Medaglie d’Onore alla memoria.

“Ci sono anch’io, - ha commentato da Roma Capone - ci sono con tutto il cuore. La mia vicinanza ai familiari di tutte le vittime pugliesi, e un grazie sincero al Prefetto per la grande sinergia che sempre dimostra e al prof. Leuzzi e all’Ipsaic tutto per l’immenso patrimonio di conoscenza ogni giorno a disposizione di ciascuna e ciascuno di noi”.

Il presidente emiliano, dal canto suo, si è rivolto agli studenti: "Voglio rivolgere un affettuoso saluto a tutte le ragazze e a tutti i ragazzi delle scuole pugliesi e d'Italia che in questa importante giornata stanno commemorando la Giornata della Memoria".

"Una Giornata che serve non solo a non dimenticare ciò che è stato, a non seppellire nell’oblio l’orrore della Shoah, ma serve soprattutto a orientarci nel presente e a discernere azioni coerenti che possano allontanare il fantasma dell’inumano pronto a tornare, sotto altre forme, ad abitare le nostre vite, a soffocare la bella politica, a infettare la nostra socialità".

"È il senso del Treno della Memoria - ha sottolineato Emiliano - che in questi anni ha consentito a più di 60mila ragazze e ragazzi come voi di visitare i luoghi dell’orrore dell’Olocausto, se non quello di costruire un percorso di conoscenza in grado di essere lievito buono, di generare impegno, una cittadinanza attiva e consapevole. La Regione Puglia ha sempre sostenuto e continua a sostenere questa iniziativa nella consapevolezza che serva a formare nuovi cittadini attivi nel costruire la realtà che li circonda. Basta scorrere le pagine della cronaca nazionale per avere una parziale campionatura dei tanti casi di razzismo documentati oggi nel nostro Paese".

"Poi c’è il resto, quello che non emerge, che non è documentato. C’è il razzismo a-social, più subdolo, più nascosto, che sfugge alle maglie della rete, che non balza agli onori della cronaca, ma si alimenta del mutismo selettivo, dell’indifferenza, dei “premesso che non sono razzista...”."

"In questi giorni mi è venuto in mente un dipinto di Felix Nussbaum, “Autoritratto con carta d’identità ebraica”, un’opera del 1943. Un colto e raffinato pittore tedesco di origine ebraica le cui opere hanno testimoniato la condizione degli ebrei sotto l’occupazione nazista. Nel ‘44 fu deportato e morì insieme alla moglie, nelle camere a gas di Auschwitz. Sono andato a rivederlo l’autoritratto di Felix: il suo volto scavato, gli occhi impauriti. Tutto in quel dipinto racconta l’angoscia e l’orrore di un tempo infame".

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"Le mani, poi. Bisognerebbe guardarle bene quelle mani. Con la sinistra esibisce la carta d’identità con sopra stampata in rosso la parola “Juif” (“ebreo” in francese), un documento che non garantisce alcuna libertà, ma anzi è il segno tangibile della sua segregazione, l’irragionevole ragione della sua iattura".

"Con la destra alza il bavero del cappotto, quasi per nascondersi, pronto a scivolare via, fra i muri alle sue spalle. Questa non è vita. Questa non è vita, ci ammonisce Felix Nussbaum. Persino l’albero, che spunta dietro la parete, è secco, spoglio, potato, incapace di darsi vita. Ricordatevi che tutto è già successo, sembra dirci Felix. E tutto, magari in forme mai viste prima, può di nuovo risuccedere. Non dimentichiamolo mai!"

Anche il vicepresidente del Consiglio regionale Cristian Casili è intervenuto sul Giorno della Memoria: "Sono trascorsi 77 anni dalla liberazione dei campi di concentramento e sterminio di Auschwitz e Birkenau. Oggi in Consiglio regionale alla presenza della Prefetta di Bari e dei Sindaci abbiamo raccolto le testimonianze dei familiari dei militari e civili deportati e internati nei lager nazisti a cui abbiamo consegnato  le Medaglie d’Onore alla memoria".

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"Ringrazio i rappresentanti di Ipsaic (Istituto pugliese per la storia dell’ antifascismo e dell’Italia contemporanea), l’Associazione ‘Treno della Memoria’ e i giovani delle scuole italiane in collegamento streaming con l’aula, per il lavoro di studio e approfondimento che quotidianamente svolgono per rafforzare la memoria e raggiungere consapevolezza delle sofferenze e atrocità che milioni di donne, uomini, bambine e bambini hanno subito per mano nazifascista".

"La memoria è un bene prezioso per le future generazioni e per questo va alimentata, diffusa e protetta tutti i giorni dell’anno. Quel piano criminale che fu la Shoah vide coinvolti ebrei, rom, sinti, omosessuali e disabili, internati militari e oppositori politici. Attraverso la memoria si cristallizza quella consapevolezza di questa terribile pagina della nostra storia, fatta di vite, di carne viva, che ci permette di tenere sempre alta l’attenzione contro l’intolleranza, l’indifferenza che ancora oggi possono sfociare in altri orrori e altre  atrocità".

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"Leggere sulla stampa che secondo il rapporto dell’Organizzazione sionista mondiale e dell’Agenzia Ebraica il 2021 è stato l’anno più antisemita dell’ultimo decennio, con una media di 10 episodi al giorno, che potrebbero essere anche di più, considerato che in tanti non denunciano, non può lasciarci indifferenti. Così come è di una gravità inaudita quanto accaduto nei giorni scorsi a Campiglia Marittima, dove un ragazzino di 12 anni è stato aggredito da due coetanee  perché ebreo e preso di mira con insulti antisemiti. Un episodio che va stigmatizzato con fermezza e che sprona tutti noi a farci, ogni giorno, promotori della cultura del rispetto. Il sacrificio di milioni di vite non sia vano, e per questo siamo chiamati tutti, partendo dalle istituzioni, a rispettare, applicare, diffondere i valori di libertà, giustizia, solidarietà e rispetto dei diritti e della dignità di ogni individuo, quei valori sfociati poi nella nostra Carta Costituzionale”.

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Celebrazioni, nel contempo, anche al Comune di Bari, dove su iniziativa dell’Amministrazione comunale e dell’Anpi, il sindaco Antonio Decaro ha deposto una corona presso la targa commemorativa, affissa nella sala consiliare di Palazzo di Città, in ricordo di Filippo D’Agostino, sindacalista, consigliere comunale di Bari, antifascista e medaglia d’oro al valor militare, deportato e ucciso nel lager nazista di Mauthausen.

Alla cerimonia hanno partecipato la prefetta Antonella Bellomo, il questore Giuseppe Bisogno, il presidente del comitato provinciale dell’Anpi Pasquale Martino e la segretaria della Cgil Gigia Bucci.

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“Anche quest’anno abbiamo voluto ricordare il Giorno della memoria e le vittime della Shoah, una strage causata dalla follia degli esseri umani cui ha assistito il mondo intero - ha detto il sindaco Decaro -. Anche il nostro Paese ha assistito a quello scempio fino a diventarne complice. Uso appositamente il termine ‘assistito’ perché per tanto tempo, troppo, purtroppo anche il nostro Paese assistette a quella violenza senza tregua contro il popolo ebreo e contro tutti gli oppositori dei regimi, fino a diventarne complice. Tra questi, oggi vogliamo ricordare una persona, Filippo D’Agostino, figlio della nostra terra, ferroviere, sindacalista della Cgil, consigliere comunale della nostra città, morto a Mauthausen in quanto vittima di quella follia disumana. Ricordiamo questa giornata non per un mero esercizio retorico ma perché è giusto e doveroso che tutti continuino a conoscere quanto accaduto. Lo facciamo perché dobbiamo spiegare a tutti, soprattutto alle nuove generazioni, anche attraverso eventi come questo, cosa è accaduto in quegli anni terribili”.

“Da qualche anno si è affermata nella città capoluogo della Puglia la tradizione di dare avvio alle celebrazioni del Giorno della memoria in questa sala, la sala massima della democrazia dove è ricordato Filippo D’Agostino - ha continuato Pasquale Martino presidente del comitato provinciale dell’Anpi -, un consigliere comunale, perseguitato politico antifascista, un partigiano che fu deportato e ucciso in un lager nazista, emblema di milioni di vittime che l’orrore nazifascista ha imposto all’Europa. Noi dell’Anpi, insieme alle istituzioni democratiche del nostro Paese, ci impegniamo solennemente a ricordare perché il razzismo e l’antisemitismo siano banditi, perché non si costruiscano mai più ghetti, mai più muri e perché si vada verso un mondo di solidarietà e di pace”.

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“Siamo tutti figli e nipoti di Filippo d’Agostino nel momento in cui ci impegniamo a far vivere i valori della Resistenza e dell’antifascismo sanciti nella nostra Costituzione - ha dichiarato Gigia Bucci - ricordare Filippo D’Agostino, in quest’anno particolare, assume per la Cgil un valore maggiore in quanto siamo nel centenario dell’assedio della Camera del Lavoro di Bari, di cui lui è stato maggiore esponente insieme a sua moglie, Rita Maierotti, e a Giuseppe Di Vittorio, che la difese strenuamente dall’attacco fascista mentre sua moglie partoriva il figlio Vindice, il cui nome rappresenta la vendetta vittoriosa sul fascismo”.

“Il ricordo del Giorno della memoria continua con la consegna oggi di sei medaglie alla memoria di persone figlie della nostra terra, che sono morte o che hanno trascorso un periodo della loro vita nei campi di concentramento - ha concluso la Prefetta Bellomo - in questo modo pensiamo di conservare la memoria lanciando un messaggio a tutti i cittadini, soprattutto ai più giovani, perché non accadano mai più episodi di odio e razzismo verso le persone che si ritengono diverse”.

A seguire, il vicesindaco Eugenio Di Sciascio ha partecipato all’iniziativa organizzata dall’Anpi nel portico della chiesa di San Francesco, in via Crispi, dove è stata deposta una corona presso la targa commemorativa in memoria di Giuseppe Zannini, antifascista e partigiano barese, deportato nel campo di Mauthausen.

(gelormini@gmail.com)

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