I silenzi che soffocano la voce del Mezzogiorno
“La Gazzetta del Mezzogiorno”! Ovvero, un quotidiano non solo barese, pugliese o appulo-lucano, bensì un riferimento per l’intero Mezzogiorno.
Lo sciopero è sospeso. La Gazzetta del Mezzogiorno torna in edicola e al bar si torna a sorridere, a ‘scroccare’ e a discutere: grazie al giornale, ‘specchio’ dei pugliesi, vero attrattore mattutino più dell’aroma o della miscela combinata del caffè decisamente o vagamente stimolante.
Tante manifestazioni di solidarietà, tante espressioni esortative a resistere e a tener testa ai tentativi di ‘abbattere un simbolo’, nonché uno straordinario strumento di identità locale collettiva. Nel bene e nel male, la trama connettiva di territorialità diffuse, in due regioni ‘meridiane’ dalle nobili radici storiche e dagli illustri blasoni culturali.
Ma anche tanti silenzi, sia esterni che interni allo stesso giornale, che rendono ancora più evidente l’anomala e contraddittoria sensazione di ‘solitudine’, vissuta o in qualche maniera percepita, tra le scrivanie della redazione e i nastri trasportatori delle copie fresche di stampa.
Si naviga senza rotta tra sequestri, indagini sulla proprietà, commissariamenti, ricerca di acquirenti, angosce quotidiane e amare delusioni. Nel contempo, giorno dopo giorno, diventa sempre più chiaro come il giornale non abbia bisogno di un più o meno solido ‘compratore’, bensì di un valido e qualificato “investitore”.
In pratica, non di chi rilevi il giornale per farne magari l’ennesima scatola, utile all’architettura aziendale del proprio regno economico-finanziario, ma di chi possa e voglia offrire garanzie e prospettive, per realizzare quello che nemmeno i Ciancio Sanfilippo hanno mai preso in considerazione.
“La Gazzetta del Mezzogiorno”! Ovvero, un quotidiano non solo barese, pugliese o appulo-lucano, bensì un riferimento per l’intero Mezzogiorno. Il quotidiano del Sud Italia, declinato regionalmente anche in Calabria, Campania e Sicilia, radicato nell’area che oggi, più di tutte, rappresenta vitalità, ambizioni e piglio innovativo della gente del Sud: il comprensorio propulsore di Puglia e Basilicata.
Se davvero si vuol dare dignità, rappresentatività e capacità operativa alla cosiddetta “Questione Meridionale”, non credo si possa prescindere da uno strumento di comunicazione e da una piattaforma di dialogo e di confronto come un grande organo di stampa comune.
Da questo punto di vista, “La Gazzetta del Mezzogiorno” non solo avrebbe le carte in regola, ma potrebbe a sua volta trasformarsi in catalizzatore di processi di consapevolezza e di partecipazione, ma anche di sinergie non solo locali, finora inesplorate. Oltre a favorire interconnessioni di prossimità mediterranea, sia sul fronte Est-balcanico sia su quello nord-africano.
Abbiamo a che fare con un’espressione aziendale tra le più strategiche e delicate. Pertanto, il problema non è soltanto di natura sindacale e occupazionale (macigni e pilastri della negoziazione), ma anche di carattere fortemente sociale e Costituzionale, avendo a che fare con la salvaguardia del diritto all’informazione, quale caposaldo di una sana società democratica e repubblicana.
Proviamo a individuare i riflessi di questo faro e i riverberi del suo fascio di luce: intermittente. ma costante. Forse, la rotta riuscirà ad essere più facilmente individuata.
Buona navigazione a tutti!
(gelormini@gmail.com)
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Pubblicato sul tema: La Gazzetta del Mezzogiorno: sospeso lo sciopero per l'incontro con la Regione
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