Il saluto di Michele Emiliano a Sua Santità Bartolomeo I - Affaritaliani.it

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Il saluto di Michele Emiliano a Sua Santità Bartolomeo I

Qui di seguito il testo integrale del saluto del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano a Sua Santità Bartolomeo I, Arcivescovo di Costantinopoli e ca

Il testo integrale del saluto del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, a Sua Santità Bartolomeo I, Arcivescovo di Costantinopoli e capo del patriarcato ecumenico:

Santità Bartolomeo I, Ecc.za Rev.ma, Mons. Cacucci, Rev.mi vescovi, Rev.mo prof. Panzetta, presenti tutti.

La presenza di Sua Santità Bartolomeo I e la decisione di conferirgli il premio San Nicola da parte della prestigiosa facoltà teologica ecumenica pugliese, fanno sorgere  suggestioni e pensieri particolari in una persona come me che è stata sindaco della città  il cui nome accompagna sempre quello di San Nicola e oggi presidente di una regione, la Puglia, nella cui identità più profonda ci sono le molteplici convivenze e simbiosi di culture e religioni di oriente e occidente. 

BartolomeoI Emiliano Basilica
 

Da qui è partita la diffusione del culto del santo in tutto l’Occidente. Di qui è partita la diffusione del culto del santo in tutto l’Occidente, fino a farlo diventare il Santa Klaus con cui i bambini di tutto il mondo colorano i loro sogni.

Qui sentiamo, Santità, il richiamo, che ci riviene dal passato, di essere una terra di incontri, di accoglienza, di dialogo, di pace. Ed è questo che ci spinge nella fatica quotidiana di governo ad abbattere muri, a costruire ponti, fuori da ogni schema ideologico, con tutti gli uomini di buona volontà, nella convinzione che questa è la strada maestra per costruire quella possibile felicità che la politica non deve mai dimenticare essere suo precipuo obiettivo.                  

BartolomeoI Cacucci
 

So di rivolgermi a un testimone importante del nostro tempo: la Sua decisione di essere presente il 19 marzo del 2013 all’inizio del ministero pastorale di Sua Santità Papa Francesco, dopo quasi mille anni, è un segno dei tempi che non deve essere dimenticato per il suo enorme significato e di cui, Santità, Le sono grato a nome di tutti i Pugliesi, perché costituisce una preziosa testimonianza non solo per il dialogo interreligioso, ma per tutto il mondo civile che è assai bisognoso di questi segni, in un tempo in cui in ogni settore della convivenza umana le lacerazioni e i contrasti sembrano prevalere sulla cultura dell’incontro e della pace. 

BartolomeoI Emiliano2
 

             

Ma non ci può essere pace vera senza il rispetto profondo del creato, come ci dice Papa Francesco e come Lei Santità ha mirabilmente scritto nella sua opera “La via del dialogo e della pace". È proprio nel rispetto delle diversità della natura e della sua bellezza che si trova il fondamento della tolleranza e dell’accoglienza delle diversità tra gli uomini. La nostra tenace battaglia nella nostra bellissima regione per una terra libera da contaminazioni che pregiudicano la vita umana, secondo i dettami delle nuove sfide ambientali, nasce proprio da questa convinzione e dalla decisa volontà di mettere al centro dell’azione politica la persona umana con i suoi bisogni e la sua dignità. Perciò sono fiero di poterLe dire, Santità, che la nostra è l’unica regione d’Italia in cui è stata approvata la legge sul reddito di dignità, con la quale si cerca di sostenere e avviare al lavoro cittadini che appartengono alle fasce sociali più deboli. Non si può infatti costruire un mondo fondato su pace e dialogo se non si sa ascoltare il grido dei poveri, che spesso viene schiacciato dal clamore e dalla convulsione della vita contemporanea.      

Santità, sono particolarmente felice che quest’anno il premio San Nicola sia stato conferito alla Sua persona, non solo per le ragioni poc’anzi rappresentate, ma anche perché Lei è nato a Imbro, nella stessa terra di San Nicola, l’attuale Turchia, una terra che è stata culla del Cristianesimo delle origini, come ci ricorda Efeso e Patmos, una terra che oggi ha particolare bisogno di concordia. Mi piace perciò vederLa e accoglierLa come un pellegrino di pace che ancora una volta viene dall’oriente ad aprire i nostri orizzonti alla speranza di un mondo migliore.