Il segretario Lacarra (PD)
e la protesta dei docenti
La nota del segretario regionale piugliese del PD, Marco Lacarra, sulla situazione docenti
La nota di Marco Lacarra, Segretario regionale del Pd e consigliere regionale, sulla situazione dei docenti in Puglia, alla luce degli sviluppi generati dal provvedimento "La buona scuola".
"Qualche giorno fa -esordisce la nota - ho ricevuto una delegazione del Coordinamento nazionale Docenti Gae quali portavoce di 45000 docenti ancora iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento provinciali, per non aver aderito al Piano straordinario di assunzioni previsto su base nazionale".

"Gli insegnanti ancora iscritti nelle Gae - prosegue Lacarra - hanno espresso la preoccupazione che destinare i posti in deroga sul sostegno ad assegnazioni provvisorie di docenti neo assunti li escluda del tutto da possibilità lavorative cui hanno potuto fare affidamento in passato. Questi docenti hanno, seppur da precari, sostenuto per anni la scuola italiana e pugliese in particolare, con impegno e abnegazione. Se non hanno presentato domanda di assunzione lo scorso agosto, non è stato certamente perché non desiderassero l'assunzione in ruolo o per mancanza di professionalità".
"La scelta - precisa il segretario regionale del PD - è stata determinata dal fatto che l'assunzione avrebbe potuto comportare un trasferimento ed il posto di lavoro trasformarsi quindi in un ulteriore peso da gestire tra necessità economiche ed organizzative familiari. Quanti hanno presentato domanda l’hanno certamente fatto a ragion veduta, passando automaticamente nei ruoli, ma sapendo di poter essere anche destinati ad una provincia diversa e lontana".

"Adesso ci sono in Puglia oltre 6mila docenti in ansia - sottolinea Lacarra - perché temono di non poter lavorare neanche con contratti a tempo determinato, che hanno sempre consentito loro una fonte di reddito. Questi posti potrebbero essere destinati a docenti di ruolo, a neo assunti, che vogliono evitare la loro destinazione ipotizzata al momento dell’assunzione. Peraltro il problema verrebbe solo posticipato di un solo anno dovendo far fronte nel frattempo anche ai posti lasciati vacanti nelle sedi definitive".
"Uno degli obiettivi della riforma della Buona Scuola - ricorda Marco Lacarra - era quello di evitare la frammentazione didattica, determinata dal continuo alternarsi di docenti nelle classi. Assegnare per un anno a docenti di ruolo una cattedra, in attesa di un altro trasferimento l’anno successivo è estremamente controproducente. Inoltre le cattedre assegnate ai docenti neoassunti dovrebbero essere, come in passato, coperte con supplenze temporanee, anche in questo caso a discapito della continuità educativa".
"Per questo motivo - conclude - è necessario che le istituzioni scolastiche tengano fermi i principi sanciti dalle leggi, senza operare deroghe e atti provvisori condizionati da quanti -pur avendo ricevuto un posto di lavoro a tempo indeterminato nei ruoli della Pubblica Istruzione - adesso lamentano le conseguenze di questa loro scelta volontaria".
(gelormini@affaritaliani.it)
