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PugliaItalia
Ilva, Emiliano: 'Misura colma. Tarantini e pugliesi pazienza finita'

Inaspettate, ma temute, proprio come le grandinate sulle ciliege di Puglia, che hanno compromesso e svilito il raccolto della stagione, vanificando lavoro, sacrifici, speranze e aspettative dell'intero comparto, sono arrivate "le mazzate" sugli ulivi colpiti da Xylella in Salento - con il pronunciamento-condanna della Corte Europea di giustizia - e sulla Città di Taranto - con il decimo decreto sull'Ilva da parte del Governo italiano.

renzi ilva
 

Sul primo si rimanda ai servizi in pagina già trattati, ma le dichiarazioni al vetriolo del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, assumono aspetti ancora più drammatici sul secondo fronte, che vede interessate persone e famiglie tarantine oltre il contesto ambientale di rifermento: Il decimo decreto ILVA è l'ennesimo errore dei vari Governi italiani succedutisi nel tempo sullavicenda dell'acciaieria ILVA di Taranto".

"Si ritiene ingenuamente da parte del Governo in carica - tuona Emiliano - di facilitare la vendita a privati dello stabilimento, concedendo l'immunità dal diritto penale oltre che ai commissari, anche agli acquirenti dello stabilimento per le attività di esecuzione della Autorizzazione Integrata Ambientale".


 

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E poi precisa: "È ingenuo il Governo perché non riesce ad immaginare che i grandi players industriali che aspirano all'acquisto hanno perfettamente chiaro che la Corte Costituzionale non potrà più consentire lo scempio della Costituzione che essa deve invece presidiare".

"La Corte - aggiunge il Governatore pugliese - non potrà infatti ancora consentire un'ulteriore proroga del termine previsto dai decreti ILVA per l'adeguamento all'AIA senza travolgere il diritto alla salute dei tarantini. Quel termine infatti era l'unico presupposto sul quale era stato possibile accettare una temporanea violazione del diritto alla salute dei cittadini".

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"Se tali termini vengono prorogati continuamente - ribadisce Emiliano - come è successo di nuovo con il decreto legge promulgato ieri, è chiaro che gli eventuali acquirenti sono consapevoli che la Corte Costituzionale ben potrebbe ritenere spezzato l'affidamento concesso al Governo e dichiarare la incostituzionalità del decimo decreto e di tutti i precedenti che dell'attuale costituiscono il presupposto".

"Per fare chiarezza in merito - comunica il presidente - ho deciso di dare mandato alla Avvocatura regionale di valutare se ricorrono i presupposti per impugnare il decimo decreto ILVA davanti alla Corte Costituzionale".

"La misura infatti è colma. La pazienza dei tarantini e dei pugliesi è finita", conclude caustito Emiliano, "Siamo stanchi di vedere i bambini di Taranto ammalarsi di tumore nella misura del 30% in più rispetto agli altri bambini italiani.

 

(gelormini@affaritaliani.it)

 
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