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Introna plaude al Procuratore Greco 'La decarbonizzazione prende corpo'
"La decarbonizzazione a Taranto non è un'utopia, il progetto fa proseliti autorevoli", afferma con entusiasmo Onofrio Introna dei Socialistideuropa, già presidente del Consiglio Regionale pugliaese.
 
"Nell'audizione alla Commissione Ambiente della Camera - prosegue Introna - il procuratore di Milano Francesco Greco ha confermato il rientro in Italia del miliardo e mezzo del capitale dei Riva. Ha aggiunto, soprattutto che parte  delle somme rivenienti dalla transazione con la famiglia andranno spese sollecitamente per il risanamento ambientale della città e il rilancio di una siderurgia non inquinante. A domanda diretta ha risposto di considerare praticabile la decarbonizzazione. Sentirlo è incoraggiante per chi si batte da sempre contro il carbone, contro le fonti fossili, contro il petrolio in terra e in mare".
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"Se in Germania l'IIva produce l'acciaio con forni elettrici e non vale l'argomento della economicità del carbone, perché in Italia dovrebbe continuare a bruciare materia prima fossile e a diffondere veleni? D'altra parte fonti pulite alternative al carbone già producono energia eolica e fotovoltaica in Puglia, al servizio di tutta l'Italia e se si pensa al metanodotto di Otranto e alla Tap, che Roma e Bruxelles vogliono assolutamente realizzare, avremo presto una grande abbondanza di gas nella nostra regione".
   
"Altri argomenti a conforto dello stop al carbone sono venuti dal presidente della commissione di Montecitorio, il pugliese Francesco Boccia, che si è pronunciato 'senza pregiudizi' a favore della decarbonizzazione, che secondo l'auspicio espresso nella stessa sede dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dovrebbe venire opportunamente considerata nel valutare le offerte d'acquisto dell'IIva".
 
"Sempre Emiliano ha ricordato che con la ratifica di Coop 21 a Parigi, l'Italia si è impegnata a ridurre l'uso del carbone. Una ragione in più per produrre acciaio pulito con tecnologie che riducano di molto le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera".
 
taranto ilva
 
"E il capo della Procura della Repubblica ionica, Carlo Maria Capristo, ha chiesto "rispetto per sviluppo e ambiente", coniugando i termini sintetici della questione Taranto. E' quello che la stampa ha battezzato come il "fronte anti-carbone". Non è però una guerra quella che da sostenitori dell'ambiente stiamo conducendo da anni: è sì una battaglia, ma pacifica, incruenta, di buon senso, a favore della salute, della vita e del lavoro. Siamo certi che questa sfida civile sta facendo un passo avanti decisivo, una buona notizia finalmente per Taranto e per i tarantini".
 
A tal proposito, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha annunciato a Roma, a fine audizione in V Commissione Bilancio - a Montecitorio per “l’esame DL 243/2016 recante interventi per la coesione sociale e territoriale con riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno”, che:  “La Regione Puglia si accinge a chiedere la revisione dell’Aia, e intendiamo farlo prima che la procedura di acquisto dell’Ilva si completi. Chiediamo inoltre che nel decreto venga inserita la decarbonizzazionequale BAT (best available techniques) di settore, nel rispetto degli impegni assunti dall’Italia alla Conferenza sul Clima di Parigi”.
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Con il presidente, Barbara Valenzano direttore dipartimento Infrastrutture e Ambiente, e il capo di Gabinetto Claudio Stefanazzi. Emiliano, concentrando la sua attenzione sul caso Ilva ha ricordato, in apertura di intervento, che la Regione Puglia ha impugnato l’ultimo decreto Ilva dinanzi alla Corte Costituzionale

 

Inoltre ha ribadito che la Regione Puglia, grazie al lavoro dei suoi tecnici, ha realizzato una proposta di decarbonizzazione, che riguarda oltre l’acciaieria di Taranto anche la centrale Enel di Cerano, ovvero i due stabilimenti alimentati a carbone più grandi di Europa. Proprio l’utilizzo del carbone determina danni all’ambiente catastrofici collegati a dati epidemiologici fuori scala. Dati registrati dalle perizie agli atti del processo presso la Corte di Appello di Taranto per avvelenamento di sostanze alimentari e disastro ambientale, e contenuti anche negli studi più aggiornati.

 

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“La proposta di decarbonizzazione  - ha dichiarato Emiliano - l’abbiamo presentata al Governo, nelle mani dell’allora Presidente del Consiglio, esattamente due anni fa. Ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Eppure la nostra proposta ha suscitato l’attenzione dell’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità, e della comunità scientifica internazionale. Abbiamo scoperto che le imprese in grado di produrre acciaio con forni elettrici e impianti a preridotto e gas sono essenzialmente italiane e lavorano in tutto il mondo".

 

"La decarbonizzazione determinerebbe la minimizzazione delle emissioni nocive (“zero emission”) e il recupero della Co2 prodotta da questi impianti. Queste tecniche sono peraltro obbligatorie per lo Stato Italiano dalle direttive e regolamenti europei”.

 

“Siccome il decreto interviene anche per facilitare la vendita dell’Ilva - ha aggiunto Emiliano -  chiediamo di inserire nella prospettiva dell’ottimizzazione del processo industriale la decarbonizzazione in qualità di BAT, ossia migliore tecnica disponibile per raggiungere il livello più elevato di protezione dell’ambiente. Questo significa far sì che le aziende partecipanti alla procedura di acquisto inseriscano nella loro offerta definitiva la decarbonizzazionequale criterio qualificante. 

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"Siccome il Governo non considera la decarbonizzazione una BAT ci auguriamo che il Parlamento possa intervenire in tal senso, recependo le indicazioni delle ultime BAT conclusion acciaio. Le BAT non sono una variante discrezionale né per voi né per il Governo, sono norme tecniche obbligatorie per le imprese”

 

“Ache perché - ha detto Emiliano rivolgendosi ai parlamentari - non potrete promulgare per sempre provvedimenti che riducano il diritto alla salute dei tarantini e dei pugliesi, come è stato fatto sino ad ora. Non lasciatevi ingannare dalle apparenze. La fabbrica oggi inquina di meno solo perché produce la metà rispetto a prima. I dati relativi alle malattie oncologiche e alla mortalità sono fuori scala. Per questo ci accingiamo anche ad avanzare la richiesta di revisione dell’Aia, e vogliamo farlo prima che la procedura di acquisto dell’Ilva si completi. Per rispetto alla Commissione e al Parlamento non abbiamo ancora depositato questa istanza e, in questa sede, la consegniamo in bozza".

 

Cop21 Emiliano Paris
 

"Abbiamo un timore, relativo al faticoso lavoro che la magistratura ha fatto per recuperare le somme per la cosiddetta ambientalizzazione. Se non abbiamo la certezza che il piano ambientale e le intenzioni degli acquirenti siano finalizzate a garantire il diritto alla salute, c’è il concreto rischio che quel denaro recuperato dalla magistratura venga impiegato per la ristrutturazione di impianti che reiterano il reato già commesso".

 

"Questo non ve lo potete permettere dal punto di vista storico e politico. E di sicuro non lo permetterà la Regione Puglia. Faremo tutto ciò che è nella nostra legittima possibilità per impedire che ciò accada”.

 

“Come diceva il dott. Greco, procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, l’utilizzo di una fonte energetica diversa dal carbone è un’ipotesi percorribile. Ricordo che era stata avanzata anche dal precedente commissario Bondi".

 

“Ho sentito una pressione enorme in questo anno e mezzo. Non vorrei che questa storia del carbone sia così importante per qualcuno non per ragioni scientifiche, ma per ragioni di natura privata che inquinerebbero non solo l’ambiente ma anche la vita pubblica”.

CNI ilva cerano
 

 

Emiliano ha aggiunto che nel piano di decarbonizzazione è inserito un elemento di grande importanza: “Sulle coste pugliesi sta per arrivare il gasdotto Tap che porterà 20miliardi di metri cubi di gas l’anno. Al di là delle questioni dell’approdo, rimane il fatto che dal punto di vista economico è assolutamente possibile fare un accordo col Consorzio Tap che ha grande desiderio di arrivare in Puglia con il consenso della popolazione". 

 

"È possibile giungere ad un accordo coerente con il piano industriale affinché venga garantita la fornitura di gas allo stesso prezzo di mercato del carbon coke. Potrebbe cosi essere superata anche ogni eccezione economica alla nostra proposta. Anche alla luce degli elevati costi sanitari e ambientali attualmente sopportati dalla Regione Puglia. E comunque ribadisco che una produzione sebbene strategica non può essere letale per la salute pubblica”.

 

“Su questo tema non ci sarà distrazione da parte dei tarantini e dei pugliesi”.

 

(gelormini@affaritaliani.it)

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