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L'abbraccio della Puglia alle vittime del "binario unico" Andria-Corato

La leggerezza dei palloncini bianchi e quella di un sorriso beffardo del Minions preferito, per l'ultimo saluto a Jole Inchingolo - che a 25 anni non è riuscita a coronare il sogno del matrimonio - la cui bara bianca spicca tra le 13 allineate nel Palasport di Andria per i funerali alle vittime della tragedia sul binario unico Andria-Corato. Parenti e amici delle altre 10 vittime hanno optato per i funerali privati.

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A Modugno e Bari, in tre diverse celebrazioni hanno partecipato anche i sindaci delle due città, Nicola Magrone e Antonio Decaro.

Chiesa dell'Immacolata gremitissima, a Modugno, per le esequie di Maria Aloysi, officiate dal Parroco don Nicola Laricchia, alla presenza del Sindaco di Modugno, Nicola Magrone, degli assessori e consiglieri comunali. Con i Carabinieri in alta uniforme e gli omaggi floreali della Presidenza deĺla Repubblica e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

"Maria Aloysi è morta su quello che per lei era il tragitto della carità", ha detto don Nicola,  riferendosi a quel treno che Maria prendeva per andare ad assistere il padre che vive ad Andria. "Da questo tragico evento si tragga la lezione che bisogna avere rispetto per la vita umana".

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"Non ci sono morti di serie A e morti di serie B - ha sottolineao don Nicola Laricchia nella sua omelia - ma la morte è più difficile da accettare quando una persona cara ci viene portata via in un evento violento. In questa settimana, dall’incidente dei treni alla strage di Nizza al tentativo di golpe in Turchia, stiamo vivendo la violenza che è morte e distruzione. Non tocca a noi oggi trovare i colpevoli, ma da cristiani preghiamo per coloro che devono ricercate la verità, perché certi eventi possano insegnarci il rispetto della vita".

"È un momento dalla tristezza infinita e non bisogna vergognarsi di mostrare il dolore e di sentirsi vittime di un'enorme ingiustizia - ha detto il Sindaco Magrone ai familiari (tra cui i due giovani figli ), agli amici e ai tanti ragazzi presenti. - Non abbiate esitazioni nel revindicare giustizia e verità. Bisogna farlo anche nel nome di Maria Aloysi". Inviato dal Segretario di Stato vaticano, e letto al termine della liturgia, anche un messaggio di cordoglio di Papa Francesco.

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Intanto proseguono a ritmo serrato le indagini sul disastro ferroviario: "È inverosimile che l'incidente ferroviario - ripetono gli inquirenti - sia stato provocato da un errore di sei persone, ovvero dal "concorso di una serie di comportamenti tutti convergenti su un unico evento".

E finiscono sotton i "raggi X" anche i registri di viaggio che da alcune indiscrezioni, non smentite, risulterebbero alterati, forse corretti a penna nell'esagitazione dei momenti immediatamente successivi allo scontro. Anche se la stessa eventuale alterazione dei registri, sempre secondo la Procura - non cambia la questione relativa all'incidente, ma è utile a far luce sulla ricostruzione della dinamica dei fatti.

Tra emozione, commozione, disperazione e contegno dei familiari e degli amici delle vittime, a lasciare il segno sono state soprattutto le parole del Vescovo di Andria, monsignor Luigi Mansi: "Le nostre coscienze sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali, ma non lo sono: quelle prassi dell'economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all'interesse, ai calcoli ottusi e senza scrupoli e con piccole e grandi inadempienze del proprio dovere".

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Che ha voluto denunciare anche un Mezzogiorno trascurato e abbandonato: "Per troppi anni e per tante persone queste terre sono state considerate le periferie dell'Italia. Si sospenda questo fare e ci si occupi dei diritti di tutte le persone, a cominciare dai più deboli e fragili. E a cominciare proprio dalle periferie".

E quelle del sindaco di Andria, Nicola Giorgino che, al termine della funzione religiosa, ha detto: "C'è dolore e rabbia, ma ho il dovere di chiedere giustizia e verità. Al capo dello Stato dico di guardare questi volti: mai più una strage così". Citando poi Sant'Agostino: "La speranza ha due figli: lo sdegno e il coraggio. Ora c'è lo sdegno, ma dobbiamo far prevalere il coraggio". E qui è partito un lungo applauso, che ha fatto alzare tutti in piedi.

Sugli edifici pubblici dell'intero territorio nazionale, in segno di lutto per le vittime, sono state esposte bandiere a mezz'asta, secondo la decisione di Palazzo Chigi, che ha anche stanziato 10 milioni di euro in favore delle famiglie delle vittime e di chi ha riportato lesioni gravi e gravissime nell'incidente.

(gelormini@affaritaliani.it)

 

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