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L’anima meridiana della colomba pasquale MAINA

“Noè aprì la finestra che aveva fatta nell’arca e mandò fuori il corvo, il quale uscì, andando e tornando, finché le acque furono prosciugate sulla terra. Poi mandò fuori la colomba per vedere se le acque fossero diminuite sulla superficie della terra. La colomba non trovò dove posare la pianta del suo piede e tornò a lui nell’arca, perché c’erano le acque sulla superficie di tutta la terra; ed egli stese la mano, la prese e la portò con sé dentro l’arca.

Peristeria alata 1

Aspettò altri sette giorni, poi mandò di nuovo la colomba fuori dell’arca. E la colomba tornò da lui verso sera; ed ecco, aveva nel becco una foglia fresca d’ulivo. Così Noè capì che le acque erano diminuite sopra la terra. Aspettò altri sette giorni, poi mandò fuori la colomba; ma essa non tornò più da lui”. (Genesi, 6-12)

Maina colombe1

Un anno fa il diluvio pandemico travolgeva le nostre quotidianità, mettendoci di fronte all’inimmaginabile. Rinchiusi nelle nostre Arche, cominciavamo a salire il lungo Calvario del capovolgimento di ogni abitudine: l’abbraccio e il sussurro - gesti d’amore per antonomasia - diventavano minaccia di contagio e pericolo d’infezione; la distanza e la maschera sanitaria garanzie di sopravvivenza; il ripetuto lavaggio delle mani (pilates memoriae) si trasformava in atto di caritatevole responsabilità; e l’incontro virtuale svuotava di emozioni ogni relazione, anche se riusciva a moltiplicare nuove connessioni e ad estendere sorprendenti trame mediatiche.

Maina 1

Un anno fa la colomba non sapeva dove posarsi e tornò indietro nel silenzio plumbeo provocato e diffuso da un nemico sconosciuto e invisibile. La mazzata, anche sul dorso di un’azienda come Maina - a cui Antonio Di Gennaro e famiglia garantiscono una guida d’antico lignaggio meridiano (d’origine dauna: Troia (Fg) - metteva a dura prova la resistenza di un player di prim’ordine del settore dolciario, col peso di una croce amarissima.

Maina casa

La Pasqua arrivava nel tratto ascendente della crisi da Coronavirus. Le vendite si dissolvevano sotto i colpi della paura diffusa: “Una tragedia devastante per un'azienda come la nostra, che si basa su prodotti totalmente stagionali come colombe, panettoni e pandoro”, dichiarava Marco Brandani, amministratore delegato della Maina di Fossano (Cn) - alle porte delle Langhe - che lamentava, senza rimproverare nessuno: “L’impossibilità di allestire la ricorrenza nei punti vendita e persino nei centri della grande distribuzione, sull'onda emotiva di uno scetticismo diffuso".

Perdite enormi, magazzini rimasti pieni e prodotto che “prendeva il volo” verso i sentieri della solidarietà e della beneficienza, avevano poi segnato la resilienza appulo-piemontese di Casa Maina. L’arrivo dell’estate e i bagliori accecanti riflessi dalle acque, ancora alte, accesero i miraggi del pericolo sventato. Ma già dal primo autunno le ondate virali riprendevano a frustrare speranze, programmi e privazioni disordinate e poco utili.

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Il Natale, decisamente meglio: grazie anche alla riorganizzazione dei cicli di produzione e una pianificazione più razionale, accompagnata dalla familiarità maturata nella convivenza col Covid-19. Con Babbo Natale, inoltre, arriva un nuovo e ambito riconoscimento: quello di Altroconsumo, per il Pandoro più buono d'Italia.

Oggi la colomba torna, avendo nel becco una foglia fresca d’ulivo: le acque si stanno ritirando e l’anima meridiana di MAINA torna a riaccendere il sorriso nelle famiglie, in occasione della Pasqua di Risurrezione.

Oggi, le ali mandorlate delle colombe che “piano, piano, buono, buono” riportano gioia e colori sulle tavole non solo degli italiani, sono pronte a spiccare il volo per non tornare più all’Arca: a testimonianza di una libertà riconquistata con paziente disciplina e consapevole attitudine al gioco di sponda comunitario.

Il ventaglio di declinazioni dei gusti si allarga e la Primavera trionfa di nuova vita: dagli agrumi del Gargano e della Sicilia ai mirtilli benefici di bosco; dal pistacchio alla crema limone, dai cereali e uvetta alle versioni senza lattosio; fino al gianduia, alla Nocciolata e alla Pandorella, la sinfonia di aromi e sapori apre i cuori e lo spirito a nuove e gradevoli sensazioni. Arricchendo la proposta con le uova al cioccolato, per tener viva la tradizione pasticciera dell’antico presidio in via Catania a Torino: quello che vide maturare la vocazione innovativa e artigianale del capostipite Bruno.

Maina uova

Rosone completo (1)

MAINA e la sua anima meridiana, come il pulcino pasquale, rompono il guscio e annunciano un nuovo inizio: lo stesso che il Rosone della Cattedrale di Troia - paese d’origine della famiglia Di Gennaro - annuncia da secoli con i suoi 11 petali, che cantano quanto la ricchezza sia custodita nella diversità, presentandosi al mondo intero come autentico “Sigillo di Pace”.

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato in precedenza: MAINA: le radici pugliesi per la qualità di un successo mondiale

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