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PugliaItalia

Michele Emiliano commenta il pronunciamento della Corte Europea sul caso Ilva-Taranto: “È una giornata importante per la Puglia e per le battaglie che stiamo portando avanti in difesa della salute, dell’ambiente e del nostro mare. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha affermato oggi quello che la Regione Puglia sostiene da quando sono diventato Presidente: cioè che l’Italia non ha protetto la salute dei cittadini di Taranto”.

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“Per questo la Corte ha condannato lo Stato italiano - ha sottolineato Emiliano - e ora intima il Governo ad attuare subito tutte le misure necessarie alla tutela dell’ambiente e della salute. L’altra notizia riguarda lo stop di 18 mesi alle trivellazioni nel mare: la Lega pare abbia ceduto di fronte alla netta presa di posizione del ministro dell’Ambiente Costa che condivido”.

“Consideriamo la sospensione un provvedimento non definitivo - ha precisato Emiliano - che non ci tranquillizza e che anzi pretende dal Governo un definitivo chiarimento che non può tardare. Vi ricordo che siamo stati proprio noi dalla Puglia a denunciare pubblicamente le nuove autorizzazioni a cercare petrolio rilasciate lo scorso 31 dicembre e grazie a noi il Governo ha fatto marcia indietro”.   

“La Regione Puglia - attacca poi il Governatore - chiede l’avvio immediato della decarbonizzazione dell’Ilva di Taranto, unica soluzione possibile per un futuro sostenibile della fabbrica e compatibile con le leggi. Chiediamo inoltre l’abrogazione dei decreti Salva Ilva che concedono l’immunità penale a chi la gestisce”.

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“Serve poi un intervento legislativo che risolva definitivamente la questione trivellazioni - ha ripetuto Emiliano - e quella delle ricerche petrolifere, che in particolare impedisca l’utilizzo dell’air-gun che devasta i nostri meravigliosi fondali”.

Interviene sul tema anche l’assessore allo Sviluppo Economico, Mino Borraccino: “A circa due mesi dall’avvio della gestione targata “Arcelor Mittal” dello stabilimento siderurgico ex Ilva di Taranto, mi preme evidenziare come il Governo regionale sia particolarmente attento nel vigilare, affinché tutti gli impegni assunti, sia sotto il profilo occupazionale sia sotto il profilo ambientale, dal colosso indiano, leader mondiale nella produzione dell’acciaio, vengano rispettati al fine di consentire la prosecuzione dell’attività produttiva di quell’impianto nelle migliori condizioni possibili di sicurezza, senza che lo stesso arrechi danni all’ambiente, alla salute dei cittadini e al tessuto socio-economico di Taranto e di tutto il territorio della provincia jonica”.

“Da questo punto di vista - continua Borraccino - abbiamo registrato con estremo favore le recenti dichiarazioni rese dal Presidente del Gruppo Mittal che, nel dicembre scorso, ha evidenziato come l’unica prospettiva per continuare a produrre acciaio sia quella di farlo senza l’utilizzo del carbone, in modo da ridurre significativamente l’impatto ambientale. Questa precisa volontà manifestata dal principale player mondiale in ambito siderurgico si coniuga perfettamente con gli indirizzi strategici delineati in molteplici occasioni, e anche di recente, dal Governo regionale e, in particolare, dal Presidente Michele Emiliano, per questo siamo impazienti di avviare presto, con Arcelor Mittal, un confronto su questo tema che sono certo sarà proficuo al fine di delineare una road map stringente per raggiungere questo storico traguardo! 

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“L’obiettivo da perseguire, infatti, non può che essere quello di fare in modo che lo stabilimento ex Ilva, che occupa complessivamente circa 10.000 lavoratori (al netto dell’indotto) e determina, da solo, circa l’1% dell’intero PIL pugliese, continui ad operare ma senza arrecare danni all’ambiente, all’ecosistema e alla salute dei lavoratori e dei tarantini che già hanno pagato un conto salatissimo, in termini di vite umane, sull’altare della produzione di acciaio”.

“Noi continuiamo a credere, infatti, nella funzione sociale dell’impresa così come delineata dall’art. 41 della nostra Costituzione, e riteniamo che il perseguimento del profitto e della ricchezza non possa avvenire a discapito di valori imprescindibili quali quelli della sicurezza, della salute, del rispetto dell’ambiente e della dignità dei lavoratori. Per questo lo stabilimento ex Ilva, recentemente passato nelle mani di Arcelor Mittal, dovrà rispettare tutti gli impegni assunti con la Regione Puglia, con la Città di Taranto e con tutto il territorio, perché solo in questo modo produrrà quella ricchezza che non si può misurare solo in termini di PIL, ma anche e soprattutto in termini di benessere equo e sostenibile”.

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“Se questo accadrà - conclude Borraccino - i nuovi proprietari dell’ILVA troveranno nel Governo regionale un interlocutore sempre attento e disponibile al confronto, pronto però a richiamare tutti al rispetto, sul piano etico, degli impegni assunti, e, sul piano legale, degli obblighi normativi previsti dall’ordinamento”.

Secondo Francesco Boccia, deputato del Partito Democratico, “La Corte di Strasburgo ha confermato la correttezza delle tesi di chi si è sempre battuto in questi anni per la salute della popolazione che vive a ridosso delle aree a rischio inquinamento causato dalla ex Ilva. Chi vuole dividere salute e lavoro commette un errore mortale. Le battaglie pugliesi per l'ambiente non sono state vane. Un governo e un partito attenti cercano di tutelare sempre e comunque la salute raccordandosi in ogni scelta con i cittadini coinvolti da quel modello produttivo”.

“Appare, anche alla luce della decisione della Corte di Strasburgo, che la decarbonizzazione sia una strada obbligata. Questa è una lezione per tutti - ammonisce Boccia - per chi sottovaluta l’impatto ambientale di alcune produzioni industriali e per chi combatte contro l'Europa a prescindere. Il governo Conte deve ora essere conseguente rispetto a una decisione così chiara e dirci cosa intende fare sulla decarbonizzazione”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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