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PugliaItalia
La Giunta regionale pugliese riunita a Brindisi: "Affrontare il futuro"

La Giunta regionale territoriale, nel suo tour programmato nei capoluoghi pugliesi, si è riunita a Brindisi, presso il palazzo della Provincia. Presidente, assessori e capi dipartimento: tutti presenti per ascoltare i rappresentanti istituzionali locali, forze sociali e tutti i principali attori del territorio.

Al suo arrivo a Brindisi Emiliano ha rivolto un r8ingraziamento: “Al presidente della Provincia e al Prefetto, che ci ospitano, e che stanno facendo un lavoro davvero straordinario, insieme al Commissario della città di Brindisi, per alleviare tutti i disagi dell’Amministrazione comunale in questo momento molto particolare".

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"Questa odierna - ha detto Emiliano - è una vera e propria Giunta formale, per l'ascolto da parte del presidente e degli assessori di tutti i soggetti della Provincia. È un avvenimento molto rilevante, che credo non abbia precedenti, molto utile soprattutto per noi. Io ho bisogno di conoscere bene, nel dettaglio, tutto quello che succede nella provincia perché solo in questa maniera posso svolgere bene la mia funzione”.

“Brindisi - ha proseguito il governatore - è una delle città più belle che io abbia mai visto, una delle città della mia vita, l’ho amata sempre, è piena di opportunità e di gente meravigliosa, ha combattuto la Sacra Corona Unita, la corruzione politica, ha prodotto uomini politici di altissimo livello, sindaci molto importanti, e ha avuto anche qualche momento di grigiore, come capita a tutte le città di avere momenti di difficoltà. A Brindisi non manca niente per affrontare il futuro”.

A qualche cronista che gli ha chiesto se avesse parlato con il Prefetto del tema della sicurezza ha risposto: “Di sicurezza ci siamo occupati pochi giorni fa con il ministro degli Interni, in un colloquio di un’ora nel quale ho passato in rassegna la situazione di tutte le province della regione e ovviamente anche di Brindisi.  Colgo l’occasione per fare le congratulazioni alle Forze dell’ordine ed alla Direzione distrettuale antimafia competente per l’operazione antimafia che è stata condotta qui e che mi pare abbia stroncato sul nascere il tentativo di riorganizzare – anche con nuove generazioni - l’attività della Sacra corona unita”.

Sulle numerose vertenze in piedi, invece, ha precisato: “Stiamo già avviando con i lavoratori della Nubile, che hanno subito lo scossone più recente, un tavolo di lavoro che consentirà di addestrare all’utilizzo degli impianti circa 28 lavoratori a spese della Regione, quindi è una vertenza in via di superamento. Poi c’è la vertenza “Santa Teresa”, una società partecipata positiva e professionale: il vice presidente Nunziante ha partecipato qualche giorno fa ai lavori della conferenza Stato Regioni su questo punto e l’indirizzo è stato consentire all’Anas l’affidamento in house alle società partecipate dei lavori di manutenzione, in modo da non avere contraccolpi occupazionali”.

“C’è un'altra vertenza che ci preoccupa - ha sottolineato - lo stabilimento di Brindisi Versalis Eni, che è il migliore d’Italia, fiore all’occhiello della chimica italiana, grazie anche al sostegno avuto dalla Regione Puglia e soprattutto alla capacità di dirigenti e lavoratori di raggiungere l’eccellenza".

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Lo spunto è colto per stimolare il Governo:"La chimica italiana, in particolare dentro l’Eni, è in una situazione inbrida: non è ancora né carne né pesce. Noi ci auguriamo che il Governo dia indirizzo all’Eni, perché la presenza della chimica nella società italiana venga rafforzata e portata avanti in termini di competitività. Quindi il timore non riguarda lo stabilimento di Brindisi, che in ogni caso sarà dedicato al futuro, il problema semmai è più politico e generale e cioè quanto sia strategico avere il controllo della chimica italiana da parte di società che hanno una coscienza nazionale, come appunto nel caso dell’Eni. E questo è un problema che deve risolvere il governo italiano. Noi siamo per un rilancio della chimica dentro l’Eni, quindi la nostra posizione coincide con quella dei sindacati”.

Inevitabile che si parlasse anche di Tap: “Su Tap Brindisi continuo a pensare che il gas sia, per i prossimi 20/30/40 anni, il giusto combustibile per il transito verso nuove tecnologie che abbassino le emissioni di Co2 (con il gas vengono dimezzate rispetto al carbone). Inoltre il gas abbatte del 100 per cento le emissioni di polveri sottili e di diossina e questo per noi naturalmente è decisivo. Vorrei ricordare che l’Italia a Parigi, ma anche a Kyoto, si era impegnata in maniera giuridicamente vincolante per la decarbonizzazione".

"Abbiamo fatto una proposta in tal senso al governo - ha ricordato Emiliano - e siamo in attesa di risposta. La nostra proposta consiste in questo:accettare l’approdo del nuovo gasdotto a condizione che il gas venga fornito allo stesso prezzo del carbone in modo tale da distribuirlo, almeno nella provincia di Brindisi, ad un prezzo nettamente inferiore a quello di mercato per poter alimentare la centrale Enel e anche l’acciaieria Ilva. In questo modo noi potremmo attuare quello che, nel protocollo che consentì la costruzione della centrale Enel molti anni fa, era già previsto e cioè l’alimentazione della centrale a gas".

"Ovviamente senza l’approdo del nuovo gas a Brindisi e senza concertare il prezzo calmierato – ha aggiunto Emiliano - questa operazione è molto compressa perché attualmente il gas a Brindisi c’è già, quindi c’è già un gasdotto, ma il prezzo di quel gas è molto elevato e renderebbe la centrale fuori mercato. Ecco perché è decisivo l’arrivo di questo nuovo gas a Brindisi, cosa che peraltro, secondo il mio giudizio, non aggrava la situazione ambientale, dovendo comunque il nuovo gasdotto – anche con diverso approdo – attraversare questa provincia”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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