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La Polizia arresta il presunto killer del fisioterapista Mauro Di Giacomo
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere per l'assassinio del fisioterapista Mauro di Giacomo
Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari hanno eseguito un provvedimento cautelare in carcere, emesso dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti del presunto autore dell’omicidio del fisioterapista Mauro Di Giacomo, consumato nel quartiere Poggiofranco di Bari, la sera del 18 dicembre scorso.
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Il dott. Di Giacomo, professionista molto conosciuto e stimato, lavorava al Policlinico di Bari e in uno studio privato, nei pressi di via Amendola. La sera del 18 dicembre, alle ore 20.25 circa, terminata l’attività professionale nello studio privato, alla guida della propria autovettura ha raggiunto l’abitazione, sita in via Tauro, e parcheggiato. Il sicario era lì ad attenderlo. Lo ha avvicinato, e dopo un breve alterco, ha esploso al suo indirizzo 7 colpi di arma da fuoco, calibro 7.65 mm, raggiungendolo con 5 proiettili, dopodiché ha infierito sulla vittima, colpendola più volte sul capo con il calcio della pistola.
Portato a termine il proposito omicida, l’assassino si è allontanato a tutta velocità, a bordo di una utilitaria di colore nero, facendo perdere le proprie tracce.
"Con la doverosa premessa - si legge in una nota della Procura barese - che si tratta di accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, le indagini, coordinate dalla stessa Procura della Repubblica, condotte dalla sezione Reati contro la persona della Squadra Mobile di Bari, si sono incentrate, tra l’altro, sulle audizioni di una pluralità di testimoni, anche oculari, sull’esame delle immagini di video sorveglianza e dei tabulati del traffico, telefonico e telematico, acquisiti, e su una serie di riscontri di natura tecnica".
All’esito di un capillare e meticoloso sviluppo delle risultanze investigative acquisite, si è delineato un quadro indiziario ben definito a carico di Salvatore Vassalli un 59enne di Canosa di Puglia, operaio edile, incensurato, per il quale, questa mattina, sono scattate le manette, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Una delle figlie dell’indagato, nel 2020, aveva intentato una causa civile nei confronti della vittima, per responsabilità professionale, accusandolo di averle provocato lesioni personali permanenti, in occasione di una seduta di fisioterapia, svoltasi nel settembre del 2019.
Di Giacomo, costituitosi nel processo, aveva negato la sua responsabilità, oltre alla disponibilità di pervenire a qualsivoglia forma di transazione.
La vicenda ha fatto insorgere nell’indagato, astio e rancore nei confronti del fisioterapista, sino a quando, la sera del 18 dicembre, dopo alcuni sopralluoghi eseguiti già nel precedente mese di febbraio, egli avrebbe portato ad esecuzione il premeditato proposito omicida.
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Al presunto autore dell’omicidio, oltre alla premeditazione, viene contestata l’aggravante della crudeltà, in quanto, in preda ad un’incontenibile furia omicida, dopo aver scaricato l’intero caricatore dell’arma, infieriva sulla vittima, colpendola con veemenza, ripetutamente, sul capo.
"È importante sottolineare - si ripete nella nota - che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.
Anche Vito Leccese ha commentato le ultime notizie sulla vicenda del fisioterapista ucciso a Bari: "L’arresto del presunto esecutore dell'efferato omicidio del fisioterapista Mauro Di Giacomo testimonia la professionalità e la competenza delle nostre forze di polizia. Complimenti al questore di Bari e un plauso alla Squadra mobile di Bari che, anche in questa vicenda criminale, che aveva sconvolto particolarmente la comunità cittadina, ha dimostrato che grazie a competenze investigative e impegno quotidiano anche i delitti più misteriosi non rimangono impuniti. Restano lo sgomento e la profonda tristezza per la morte violenta di una persona, un professionista stimato, un padre di famiglia, un nostro concittadino".