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La tela di Emiliano a trama stretta con la Cgil di Susanna Camusso

Chissà se il roteare come una trottola tra Roma, Bari, e i vari appuntamenti lungo lo stivale italiano, in vista del Congresso del Partito Democratico, faranno calare qualche chilo di troppo a Michele Emiliano. Fatto sta che la tela che sta tessendo, per la sua corsa alla Segreteria del partito, assume giorno giorno terma e ordito sempre più articolati.

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A Taranto, all'Assemblea regionale della CGIL, è stata la volta di recuperare il rapporto col sindacato più importante e con il suo leader Susanna Camusso: “Il modello di governo che propone questa Regione - ha detto Emiliano - dà valore ai corpi intermedi, al sindacato, che non viene inteso come un ostacolo allo sviluppo del Paese, anzi. Con le dinamiche della contrattazione abbiamo raggiunto importanti risultati". 

 

All'assise tarantina “Sviluppo, Lavoro e Ambiente, le proposte della Cgil per la crescita sostenibile e l’occupazione in Puglia”, in programma al PalaMazzola - alla presenza di Giuseppe Gesmundo, segretario Cgil Puglia e Susanna Camusso, segretario generale Cgil - Michele Emiliano è stato esplicito: “La Cgil non mi fa un centesimo di sconto quando fa il suo lavoro di sindacato, né io chiedo che questo sconto mi sia dato - ha detto - ma attraverso il dialogo abbiamo costruito delle relazioni anche umane intorno a valori comuni. Quando nasci nelle istituzioni e sai qual è il tuo ruolo nella comunità, sai quali sono i limiti”. 

 

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Poi Emiliano ha parlato della questione del “gran ghetto” del Foggiano: “Da 18 mesi aspettiamo che il Ministero dell’Interno fissi la data di chiusura del ghetto, che è una ferita all’immagine del Lavoro e della Puglia e una vergogna per i diritti delle persone”.

 

“Oggi siamo a Taranto - ha quindi aggiunto - dove abbiamo iniziato da subito una battaglia per la decarbonizzazione dell’Ilva, ipotesi che abbatte verso lo zero le emissioni e costituisce una risposta che tiene insieme le ragioni della salute, dell'ambiente e del lavoro. Taranto ha avuto una pazienza infinita rispetto alla Repubblica Italiana. Ma quando si esaurisce la pazienza del mite, è difficile rimediare. Se l’Italia decarbonizzasse l’Ilva e anche la centrale Federico II di Brindisi avremmo assolto ai nostri obblighi internazionali sottoscritti per la riduzione di emissioni inquinanti”. 

 

Infine, Emiliano ribadendo la priorità della tutela della vita e della salute delle persone, ha ricordato: “Il conflitto terribile, che si è verificato a Taranto anche dentro il sindacato, del ricatto per anni nell’alternativa tra salute e lavoro. E su questo ci siamo azzuffati, ma in buona fede, perché in questa vicenda siamo compagni di sventura e ne vogliamo uscire insieme, con una linea comune. Siamo ora una comunità pensante, libera, che non si fa dettare la linea da nessuno - ha ribadito - e che ragiona con la sua testa e anche grazie alle libertà sindacali è in grado di trovare la migliore delle soluzioni al peggiore dei problemi. Questa è la Puglia. E questa potrebbe essere tutta la nostra società”.

 

Uno dei primi ticket per Roma è stato staccato.

 

(gelormini@affaritaliani.it)

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