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PugliaItalia
Lacarra (PD) a Political TV: 'Primarie per Palazzo di Città'
MARCO LACARRA E MANILA GORIO

Occhi puntati su Bari e sulle prossime amministrative nonostante i nodi non ancora sciolti. L’incertezza continua ad aleggiare nella coalizione barese di centrosinistra e in particolare tra le file del Partito Democratico, al quale sarebbe demandata (nell’equilibrio dello scacchiere regionale) l’indicazione del candidato. Anche per questo, non sorprende la posizione ‘attendista’ del M5S, dopo il successo della coalizione larga a Foggia.

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A smuovere un po’ le acque - ospite della trasmissione di Manila Gorio su Political Tv -  è il parlamentare barese Marco Lacarra, già Segretario regionale del partito, indicato insieme ad alri tra i papabili per la fascia tricolore.

“Certamente - dichiara Lacarra davanti alle telecamere - non sono stato io a favorire la circolazione del mio nome. Quando si deve aprire un nuovo ciclo (il dopo Decaro, ndr) è necessario andare verso una nuova fase. L’interprete non è un designato (uomo o donna che sia). Anche se per Antonio Decaro fu fatta un’eccezione, quando era sindaco Michele Emiliano. Antonio era già un nostro candidato, attorno a lui si cominciò a costruire un’alleanza più ampia, attraverso il rafforzamento della coalizione che avvenne con le primarie. Per Decaro furono un passaggio indispensabile, utile anche ad allargare lo schieramento. C’è da ricordare che non fu una passeggiata, lui le superò con uno scarto che oggi farebbe sorridere, vista la sua popolarità e le sue grandi capacità. Comunque, all’epoca vedemmo giusto, perché è stato lui a governare la città per dieci anni”.

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“In questi ultimi giorni siamo rimasti un po’ imballati - ha proseguito Lacarra - perché l’ideale sarebbe stato un terzo mandato per Decaro, Ipotesi, però, quasi tramontata in mancanza di una legge apposita da approvare in Parlamento. Pertanto, dovremo scegliere una o un successore. Questo apre il campo ad una serie di ipotesi. La prima: quella di ricorrere ai protagonisti di centrosinistra della vita amministrativa della città in questi anni. Personalmente, non ho mai detto che sono candidato. Ho solo messo a disposizione la mia persona”.

“La politica è una passione che ho ereditato da mio nonno socialista - ha ricordato Lacarra - e ’ho fatta sempre con il consenso. Non sono un nominato. Con difficoltà ho accettato il ruolo di capolista alle ultime elezioni. Penso di aver meritato quel ruolo, per il quale avrei sostenuto anche il confronto misurandomi con le primarie, benché fossi già Segretario regionale di partito o avessi avuto il miglior risultato alle elezioni del 2015. Immagino che un ulteriore passaggio popolare, avrebbe consacrato ancora di più la mia elezione in Parlamento”.

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“Sono sempre pronto a sottopormi al vaglio degli elettori, che poi è quello che determina il gradimento di un politico. La scelta non sarà, comunque, condizionata dalla stampa che si sta cimentando con molta determinazione ad orientarla: è opportuno che spetti, invece, ai cittadini. Per cui, il ritorno alle primarie ritengo sia inevitabile. Il Pd farebbe male a non insistere su questo strumento democratico, per individuare la figura che con molte difficoltà e impegno dovrà dare continuità al lavoro fatto da Antonio Decaro”.

Il discorso poi scivola sui sondaggi circolati in città nelle ultime settimane, che danno Michele Laforgia come maggior suffragato: “Laforgia non è mai stato un esponente politico e quanto in realtà i sondaggi possano spostare l’attenzione degli elettori è tutto da verificare. E’ una personalità di spicco e io ho la fortuna di conoscerlo da mezzo secolo. Niente da dire sulle sue capacità, ma i sondaggi non possono surrogare scelte che spettano alla politica”.

“Significherebbe annullare la funzione e il ruolo dei partiti. Politico-civico è sempre una definizione da approfondire. I sondaggi, se prevalessero nelle scelte, svilirebbero il ruolo di partiti. Avremmo privato di qualsiasi titolo quei soggetti che fanno parte attiva del mondo di centrosinistra. Considerando che il partito stenta nella crescita, a questo punto è come se dovessimo valutare l’operato della segretaria nazionale Elly Schlein sulla base dei sondaggi del Pd che non decolla. Non mi sento di attribuire responsabilità alla segretaria, che sta svolgendo un lavoro difficile. Stessa cosa per indicare un candidato sindaco, per il quale è necessario un lavoro di selezione, di valutazione di persone che devono essere empatiche, in grado di portare avanti un programma condiviso, dare seguito al lavoro fatto da Decaro”.

“L’unico strumento per andare avanti, quando non c’è una successione chiara – ha ribadito concludendo Marco Lacarra - sono le primarie. E di cosa può preoccuparsi il buon Michele Laforgia se i sondaggi lo premiano così tanto? Significa che a maggior ragione le primarie confermeranno questo principio”.

(gelormini@gmail.com)

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