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Legge elettorale, Consulta decide
Ora il Parlamento uniformi

La Corte Costituzionale decide al meglio per rendere praticabile il percorso elettorale, passando la palla al Parlamento per renderlo "sostenibile"


"Sebbene la sentenza della Consulta ci consegni una legge suscettibile di immediata applicazione, resta - prosegue Stefàno - il tema dell'uniformità, dell'omogeneità dei dispositivi elettorali tra le due Camere. E l'esigenza di leggi omogenee per Camera e Senato richiama naturalmente ad una precisa responsabilità il Parlamento che ha il dovere di legiferare, con puntualità e senza partorire soluzioni abborracciate, evitando così di mettersi nella condizione di subire eventuali legittimi richiami e esortazioni da parte del Capo dello Stato".

"In caso di inerzia parlamentare, infatti - conclude Stefàno - forte è il rischio dell'ingovernabilità del sistema".
"La Corte costituzionale ha bocciato il ballottaggio (e in parte i capilista bloccati e le pluricandidature) ma ha salvato il premio di maggioranza", ha dichiarato Giuseppe Adamoli (Pd). Il capolista eletto in più collegi non potrà più scegliere il proprio collegio d’elezione, scegliendo di fatto chi fare entrare in Parlamento come secondo eletto. In casi di elezione plurima, dovrebbe essere il sorteggio a decidere.
"Questa pronuncia renderebbe possibile votare molto presto. Ma è giusto che il Parlamento non prenda più in esame la legge elettorale anche per verificare l'armonizzazione fra Camera e Senato? Sarebbe bello se si ragionasse su tutto questo senza pensare soltanto all’interesse di partito".

"Naturalmente- aggiunge d'Ambrosio Lettieri - l’auspicio è che questa armonizzazione traduca in concreto le aspettative degli elettori che, mi pare, vogliano decidere nelle urne quale coalizione li rappresenterà nel governo in caso di vittoria”
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Consulta: ballottaggio Italicum incostituzionale, salvo premio di maggioranza