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Ludopatia, Introna denuncia 'Tradimento della legge'

"A Giovinazzo, una sala scommesse è attiva accanto a una scuola, contro ogni divieto sancito da una legge regionale", lo denuncia Onofrio Introna, ex presidente del Consiglio Regionale pugliese.

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"Le autorità locali non hanno strumenti o si palleggiano le responsabilità di fare rispettare norme vigenti di contrasto alla malattia del gioco patologico", aggiunge Introna, "In Puglia, la potestà legislativa del Consiglio regionale rischia d'essere sconfessata. Non si trova chi si possa o debba assumere la responsabilità di fare applicare un intervento legislativo di grande civiltà giuridica e di alto valore sociale, come la legge regionale n. 43 del dicembre 2013 contro la ludopatia. Questo, mentre il TAR Puglia ha sottoposto le norme stesse al giudizio di legittimità della Corte Costituzionale, non respingendo il ricorso di un esercente di Melendugno".

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E poi rincara: "Non si può non indignarsi, come cittadini pugliesi, davanti a rimpallo di competenze nei confronti dell'obbligo disatteso della distanza minima, la chiara previsione di quelle norme, che vietano di aprire sale giochi o attivare slot machine a meno di 500 metri da una scuola, un ospedale, una chiesa o un luogo di aggregazione giovanile. Accade a Giovinazzo, appunto, dove alla segnalazione da parte del sindaco Depalma dell'esercizio illegale di un centro scommesse nei pressi di una scuola, la Questura ha replicato che la propria competenza si esaurisce al rilascio dell'autorizzazione di pubblica sicurezza. Ma sebbene il Comune, ai sensi della 43/2013, non abbia concesso il rinnovo all'esercizio, non si trova un'autorità o un organo dello Stato che faccia chiudere la sala giochi, nel rispetto della legge regionale. E questo vuoto di competenze rischia di favorire la proliferazione di “casi Giovinazzo” in tutta la Puglia".

Giovinazzo e il Tamburo
 

"Chiamo alla mobilitazione tutte le forze sociali, le associazioni e i soggetti attivi che sono state affianco al Consiglio regionale - prosegue Introna - nella battaglia sociale della Puglia e di altre Regioni contro la piaga del gioco patologico, affrontando anche uno scontro aperto col Governo nazionale, che tuttavia non ha sollevato a suo tempo profili di incostituzionalità sulle leggi regionali no slot".

"Non lasciamo solo il Comune di Giovinazzo, respingiamo la logica dei compartimenti stagni tra istituzioni, uffici e servizi dello Stato. Questo non può essere il Paese del “non mi spetta, non tocca a me, non è mia competenza...”, mentre il cancro del gioco d'azzardo estende il contagio a vittime sempre più giovani".

"Ricordo che anche in assenza di una normativa statale - conclude Introna - le leggi regionali vanno rispettate da tutti. In calce alla n.43 del 13.12.2013, si legge nitidamente: E’ fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Puglia”.

                                                                          

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