“Abbiamo avviato il nostro progetto politico, sottoscrivendo il nostro impegno davanti a un notaio: questo è il primo importante mattone di una nuova realtà politica che guarda ai valori del popolarismo europeo”. A dichiararlo i parlamentari di Popolo Protagonista, Fabiola Bologna, Tiziana Drago e Gianluca Rospi (presidente della componente politica), che hanno inaugurato in Sicilia, ad Acireale, la prima sede di Popolo Protagonista: realtà parlamentare nata lo scorso gennaio, con chiara vocazione europeista e piena convergenza rispetto ai valori del PPE. Grazie anche ai rapporti solidi con Paolo Alli di Alternativa Popolare e con Donald Tusk presidente dello stesso Partito Popolare Europeo. Caltagirone e i resti di don Luigi Sturzo, non sono distanti.
“Oggi apriamo ad Acireale le porte della nostra prima casa al servizio del popolo - aggiungono la senatrice siciliana Drago e i due deputati, Bologna dalla Lombardia e Rospi dalla Basilicata - perché il riscatto del Paese possa ripartire dal Sud fino al Nord. La nostra volontà è quella di promuovere scelte e iniziative volte a traghettare la politica, i suoi esponenti e la classe amministrativa e dirigente italiana verso un maggiore livello di consapevolezza della responsabilità istituzionale e una qualificata preparazione di gestione del Sistema Paese. I nostri valori guardano a una politica che metta al centro la persona, la sua dignità, la sua realizzazione. In questo momento di grave impoverimento sociale e politico, crediamo nei valori della sussidiarietà e solidarietà che, in questi anni, sono andati a deteriorarsi inesorabilmente”.
“A nostro avviso - rimarcano i tre parlamentari - è fondamentale avere una visione chiara e strategica per rilanciare l’Italia in questo momento di grave crisi sanitaria e sociale. Economia, famiglia, sanità, infrastrutture, scuola, sociale, sicurezza, ambiente, crisi demografica: questi sono solo alcuni dei temi cardine su cui il nostro movimento politico lavorerà con impegno. Riteniamo sia necessario dare importanza alla conoscenza, alla professionalità, alle capacità e all’esperienza perché questo serve per una programmazione coerente e sostenibile per rilanciare il Paese. Siamo convinti che un costante confronto politico, pacato nei toni e costruttivo nel merito, possa essere da stimolo per il bene comune”.
“Popolo Protagonista - ribadisce il presidente della componente politica Gianluca Rospi - si inserisce nella lunga tradizione che, partendo dall’appello ai liberi e forti di don Sturzo e dalla grande figura dello statista Alcide De Gasperi, ha fatto grande il nostro Paese e ha contribuito a dare all’Europa il più lungo periodo di stabilità e pace della propria storia”.
E proprio al parlamentare lucano - operativo in Puglia - Gianluca Rospi, Affaritaliani.it Puglia ha rivolto alcune domande, a poche ore dal varo ufficiale di Popolo Protagonista.
Onorevole Rospi, promotore di questo nuovo progetto politico. Ce n’era bisogno?
Si. Negli ultimi anni al costante aumento dell’astensionismo è spesso corrisposta una disaffezione alla politica da parte dell’elettorato moderato e la crescita di populismi ed estremismi.
Il linguaggio politico è diventato basso, aggressivo e in alcuni casi violento, e la qualità della classe dirigente si è livellata sempre più verso il basso. La credibilità dei vecchi partiti è crollata.
Crediamo sia necessario, per affrontare un futuro così incerto, invertire la tendenza: esperienza, competenza e capacità di visione devono essere le qualità indispensabili di un politico, per avere una classe dirigente degna di questo nome, che costruisca il presente guardando al futuro dei propri figli. Questo progetto politico mira a costruire una comunità politica, strutturarla e farla crescere intorno a ideali ben definiti.
L’operazione avviene in sinergia o come fase di un progetto articolato, con il Partito Popolare Europeo e il suo presidente Donald Tusk. Lui una sorta di D’Artagnan e voi di Popolo Protagonista, Paolo Alli - Alternativa Popolare e Mario Mauro - Popolari per l’Italia i tre moschettieri?
Abbiamo una visione comune, cioè la vocazione europeista del nostro Paese, e una convergenza rispetto ai valori del PPE.
Grazie ai rapporti con Paolo Alli, al quale sono legato da amicizia e stima, ho incontrato il Presidente Tusk al quale ho presentato il nostro progetto, che ha destato grande interesse. L’idea è quella di aggregare tutte le energie, che si rispecchiano negli ideali del popolarismo europeo e liberali, su un progetto innovativo, aperto e inclusivo alla cui base devono esserci competenza e capacità.
Su quale consistenza parlamentare potrà contare il nuovo partito sul fronte italiano e quale sarà la situazione su quello europeo?
Oggi abbiamo un piccolo gruppo alla Camera e al Senato, oltre me ci sono Fabiola Bologna, Tiziana Drago e Fausto Longo. Il nostro cantiere è aperto a chiunque creda nei nostri valori e molti sono i contatti in corso, tanto che non escludo che nei prossimi giorni possa aggiungersi qualche collega. Sul piano europeo, come detto, stiamo dialogando con Ppe, pur non avendo ancora rappresentanza parlamentare europea in questa fase.
L’ispirazione, è evidente, è quella moderata; quali gli obiettivi a breve scadenza - data l’imminente elezione del Capo dello Stato - e quelli a medio-lungo termine?
L’obiettivo politico a breve termine è quello di consolidare i gruppi parlamentari e rendere esecutivo il nostro progetto. Ci sono le idee, ora tocca costruire la casa comune.
Per quanto riguarda le elezioni del Capo dello Stato riteniamo che oggi ogni discorso sia strumentale, tattico e prematuro. Valuteremo se e quando ve ne saranno le condizioni, consci che sarà complicato trovare un successore all’altezza del presidente Mattarella. Sul medio e lungo termine guardiamo con estrema attenzione alle dinamiche del centrodestra, purtroppo oggi troppo a destra e con pulsioni sovraniste e populiste, ma anche a quella parte di centro che si trova a disagio nella sinistra. Vogliamo aggregare sui valori comuni e rendere nuovamente determinante l’area moderata. In tanti lo hanno promesso, ma per interessi personali tutti gli esperimenti in tal senso sono falliti. Da noi contano solo le persone, le idee e i valori.
Per capire meglio i caratteri del nuovo soggetto politico, ci indica a quali icone storiche vi rifate e in che modo pensate di poter incidere sulla vita politica del Paese?
Ci ispiriamo a chi prima di noi ha fatto la storia migliore del nostro Paese. Siamo figli della tradizione moderata e cattolica, legati ai grandi valori ma con una visione della politica e delle istituzioni dinamica, moderna e laica.
Siamo figli di una visione europeista di memoria sturziana e degasperiana, ma consci del fatto che il sogno europeo non si sia ancora realizzato pienamente realizzato e che ci sono tante cose da migliorare. Noi, grazie al nostro solido rapporto con il PPE abbiamo l’opportunità di essere ascoltati in Europa. La politica europea è quella che più incide, ormai, sulla nostra vita quotidiana e che ci ha consentito, grazie a una quantità di aiuti mai visti, di salvare il Paese dal disastro della pandemia. E, anche nella mediazione sui grandi temi europei, possiamo offrire il nostro piccolo ma qualificato contributo.
Data l’esperienza consolidata di alcuni di voi in diversi ambiti, quali tre settori sui quali ritenete poter qualificare e concentrare la vostra azione sia nel Parlamento nazionale che a Bruxelles?
All’Italia serve, a nostro avviso, una riforma strutturale su tanti temi strategici. Vogliamo offrire un contributo costruttivo – sia chiaro, esclusivamente in termine di idee - a questo Governo eternamente indeciso, lacerato e poco reattivo.
Abbiamo presentato proposte ed emendamenti in favore di famiglia, imprese sanità, scuola, tasse ed economia; abbiamo sostenuto per primi e in tempi non sospetti la necessità di prorogare il superbonus 110%, ancora in bilico, per rilanciare l’economia e salvaguardare l’ambiente. Ho personalmente lavorato al decreto Genova, di cui sono stato relatore, che ha consentito un miracolo, e tra le nostre proposte, c’è, ad esempio, quella di revisionarlo e adattarlo alle migliaia di opere ferme in questo Paese.
Dopo trent’anni di chiacchiere riteniamo serva davvero una sburocratizzazione totale, perché di burocrazia muoiono le aziende e l’Italia. A breve arriverà il recovery fund e dobbiamo essere pronti a utilizzarlo nel migliore dei modi, su questo ci giocheremo il futuro nostro e quello dei nostri figli In questa sfida siamo pronti a camminare al fianco del Paese.
I punti programmatici di Popolo Protagonista sono consultabili sulla nuova pagina facebook https://www.facebook.com/popoloprotagonista
(gelormini@gmail.com)
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