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Patto per il Sud tra le Università di Puglia, Molise e Basilicata

Un patto tra Università e imprese del Mezzogiorno all’insegna di “sostenibilità”, “digitalizzazione” e “formazione”. 

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Su questi tre pilastri i cinque rettori delle università pugliesi e i rettori del Molise, della Basilicata, oltre al presidente Anvur, Antonio Uricchio, e al vicesindaco del Comune di Bari, Eugenio Di Sciascio, intendono costruire insieme una strategia comune mirata allo sviluppo economico e occupazionale dei propri territori.

Una iniziativa senza precedenti che ha visto insieme Stefano Bronzini, (Bari), Fabio Pollice (Lecce), Pierpaolo Limone (Foggia), Luca Brunese, (Molise), Ignazio Mancini (Basilicata), Francesco Cupertino (Politecnico di Bari; Antonello Garzoni (Lum), e lo stilista Ennio Capasa: tutti convinti, alla fine di un confronto durato due ore, sulla necessità di costruire un percorso condiviso. 

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"Insieme", appunto è stata la parola chiave del tavolo di "concertazione per la costituzione di un incubatore delle eccellenze delle Università del Mezzogiorno", promosso dalla Fondazione culturale "L'Isola che non c'è". 

Al tavolo, che sarà  ampliato con la partecipazione di altre Università del Sud come Abruzzo, Calabria, Campania e Sicilia, aderiscono tutti i rettori che oggi si sono dati appuntamento a Bari, in Ateneo. Per un incontro sollecitato nelle settimane scorse, nel corso di un webinar sul Recovery Fund, dallo stilista pugliese Ennio Capasa, fondatore della casa di moda Costume National, oggi consulente delle più importanti aziende internazionali. Capasa, provocatoriamente, ha sollecitato la necessità di costruire progetti concreti con un impatto visibile in termini di crescita economica e sociale. Con l'obiettivo di attrarre investimenti per finanziare incubatori e start-up nei diversi comparti di competenza dei rispettivi territori degli Atenei. 

Un obiettivo difficile? "Bisogna usare il massimo della vostra potenza, del vostro sapere, della vostra organizzazione - ha detto Capasa, rivolgendosi ai rettori nel corso dell’incontro in Ateneo - per dare al Sud una classe dirigente competitiva, che trovi le motivazioni per radicarsi nel territorio. E questa opportunità, oggi, la può dare solo l'Università con l'innovazione come punto di riferimento formativo: per creare le condizioni adatte a far nascere start up vincenti, attraverso un rapporto stretto con il mondo del lavoro e delle imprese". 

"Sono 182 mila i i nostri laureati negli ultimi 10 anni - ha aggiunto lo stilista - e con loro alimentiamo il Pil di molte nazioni. Il 53 per cento degli emigrati italiani è diplomato o laureato. Nel 2018 sono partite dall'Italia 117 mila persone di cui circa 30 mila laureati. Ogni giovane che, laurea in mano, parte e lascia l'Italia segna un pesante ‘meno’ nel bilancio del Paese. Confindustria ha stimato che una famiglia spende in media 165mila euro per crescere e istruire un figlio fino ai 25 anni, mentre lo Stato copre una spesa media di 100mila euro fra scuola e Università". 

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Che fare allora per invertire la tendenza? Questa la risposta dei relatori: è necessario “mettersi insieme per realizzare servizi comuni”, evitando se possibile doppioni tra le stesse Università, "creare agenzie a cui partecipano le imprese del territorio" e “offrire occasioni attraverso il finanziamento delle migliori idee imprenditoriali". 

“Il percorso di condivisione con il mondo imprenditoriale - ha sottolineato Bronzini - già avviato in ambito universitario, si rafforza e si amplia con la presenza di rettori di regioni a noi vicine che possono ulteriormente arricchire questo progetto”. 

Mentre Uricchio, anticipando il  contenuto del parere dell’Anvur sul Recovery Fund, ha definito fondamentale la possibilità di “aiutare la creazione e lo sviluppo degli incubatori universitari per stimolare il sistema produttivo e quello universitario a dialogare tra loro”. 

Dal suo canto, Brunese ha voluto rimarcare l’importanza della presenza di tanti rappresentanti del mondo universitario tutti insieme intorno allo stesso tavolo e ha evidenziato che “la nostra scommessa è superare la diffidenza di fondo di chi non crede che la collaborazione tra università e imprese porti benefici a tutto il territorio”. 

Cupertino, del Politecnico di Bari, ha invece ricordato la collaborazione avviata tra le quattro Università pugliesi, che insieme hanno realizzato un manuale sui protocolli di sicurezza contro il Covid, ha sottolineato che “la pandemia ci ha dato la consapevolezza che il mondo è cambiato e che la tecnologia e gli incubatori possono rivelarsi strumenti utilissimi per trattenere i nostri studenti e orientarli nel scelte future”. 

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“Quando parliamo di eccellenze - ha sottolineato Garzoni - dobbiamo pensare certo a quelle che perdiamo, ma anche a quelle da attrarre e questo sarà più facile se metteremo insieme saperi diversi”. 

E il Rettore Limone ha auspicato che questa iniziativa serva a mettere in condivisione alcuni servizi: “la massa critica che i nostri Atenei possono generare può essere una spinta estremamente positiva per alcuni servizi strategici”. 

Ancora, per Mancini si tratta di una occasione imperdibile per lavorare insieme: “aderisco con grande entusiasmo all’iniziativa – ha detto - che ci permetterà di dialogare: è un momento di svolta e occorrono progetti di questo tipo per affrontare le sfide future”. 

"A differenza di quanto accade in altre aree del Paese - ha poi aggiunto Pollice - qui sono le Università a dover fare motori di sviluppo e stimolare le imprese ad instaurare rapporti di collaborazione. Non posso dunque che plaudere alla richiesta che ci viene dall'imprenditore Ennio Capasa, che siamo orgogliosi di poter accogliere”. Il rettore di UniSalento ha anche proposto la creazione di Agenzie territoriali per lo sviluppo e metterle in rete.

Infine, Eugenio Di Sciascio vicesindaco di Bari, ha ribadito che “bisogna rafforzare la capacità di affrontare grandi problemi con la consapevolezza che si possano risolvere grazie all’impegno di tutti”. Il Comune – ha concluso – è disponibile a supportare il progetto, aderendo alla proposta del moderatore, il giornalista e presidente della Fondazione, Franco Giuliano, di organizzare un evento all'interno del Petruzzelli con imprenditori e rettori del Sud e con il coinvolgimento di Confindustria e Svimez.

(gelormini@gmail.com)

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