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Pentateuco Troiano e Pentateuco Mediterraneo

Cantare e promuovere un territorio è il frutto di una combinazione di fattori, capaci di coinvolgere una comunità verso la consapevolezza della forza attrattiva dei propri patrimoni, in un processo di salvaguardia, valorizzazione e comunicazione dell’identità autoctona di un Amor loci diffuso, che nella coralità dell’azione si fa Genius loci condiviso.

Penta ulivo1

In tale contesto, la trama tessuta - spesso senza saperlo - dalle generazioni che ci hanno preceduto, si rivela composta dall’essenzialità di un po’ di pane raffermo, da qualche oliva e un po’ di formaggio. Per intere generazioni di contadini questo era il pasto regale, tra fatica e sudore, nell’inesauribile dedizione alla liturgica e quotidiana dichiarazione d’amore per la propria terra. Talvolta accompagnati dal carattere forte e dolce di una cipolla. Non sempre, ravvivati dalla genuinità di un acceso e corposo bicchiere di vino o dalla preziosità di un filo d’olio extravergine d’oliva.

pane vino

A far da contraltare a tanta dignitosa e nobile umiltà, il proliferare di tesori senza tempo, di testimonianze d’ogni dove e architetture d’ogni stile, il cui intreccio oggi si salda e dà forza a una destinazione ai vertici dei desiderata di viaggiatori, turisti, appassionati ed estimatori: tutti in pellegrinaggio - pratico o virtuale - verso quel promontorio, proteso nel Mar Adriatico, e affacciato a Levante su un orizzonte largo e profondo: la Puglia.

melograno

E’ per questo che al mio “Pentateuco Troiano” - Radici Future Edizioni, 2019 ho voluto imprimere una declinazione più articolata col “Pentateuco Mediterraneo”. Dove ai cinque particolari della Cattedrale di Troia (Fg), abbinati ai primi 5 Libri dell’Antico Testamento: il Pentateuco, ora sono agganciate anche 5 regioni: Puglia, Toscana, Lazio, Sicilia e Abruzzo, legate dal fil rouge di patrimoni storico-artistico-naturali, che si incrociano con prodotti tipici locali.

Rez Rosone Troia3

E così, Genesi e il Portale bronzeo ricordano la tentazione ammaliante del fico e la spontaneità di verdure e legumi; Esodo e l’Ambone rimandano al sincretismo e al secolare rapporto con pesci e animali; Levitico e la Navata ci parlano senza tregua del pane e del vino; Numeri e il Rosone cantano la pluralità del melograno e la forza pungente e balsamica dell’olio extravergine d'oliva; e infine Deuteronomio e la Dormitio Virginis ci rappresentano il candore latteo della tradizione casearia, regalandoci “la Mandorla più dolce di Puglia”. Ognuna e tutte testimonianze vivaci di mediterraneità trasversale.

Cattedrale Troia Gelormini

In pratica, la territorialità valorizzata attraverso i suoi patrimoni ‘autoctoni’, di qualità, di bellezza e di identità storica. Ovvero "Pentateuco Troiano" esaltato nella dimensione biblica e rielaborato in quella agricola-industriale, con la trama storico-artistico-devozionale che lega le Cattedrali e i Rosoni di Puglia alla narrazione delle tradizioni e dell’identità meridiana.

Troia pasticceria Casoli 8

Il racconto in sintesi di un patrimonio diffuso, che ci rende attraenti nel mondo e che dovremmo imparare a valorizzare e mettere “a frutto” con passione ed entusiasmo. A tal proposito, varrà la pena di raccontare, in breve, il caso de la ‘Passionata’, il dolce tipico troiano creato all’ombra di quel concentrato architettonico di bellezza e di meraviglia, che ne ha ispirato delicatezza di sapori e carica narrativa dei territori rappresentati. Una case-history pronta a replicarsi per ogni prodotto autoctono del Sud.

eraclio barletta leggenda

Quella classica presenta i colori "vinaccia" del Nero di Troia e quelli violacei dei riti della Passione, che in quel crocevia della Storia - all'ombra di una delle Cattedrali più belle di Puglia e del suo magnifico Rosone dai ricami calcarei arabescati - sono diventati testimonianza suggestiva di sentimenti devozionali di forte tradizione.

La Passionata, frutto dell'amore creativo di Lucia Casoli e Nicola Mecca, è la risposta dauna alla più famosa e conosciuta "cassata siciliana". Più leggera, delicata, elegante e raffinata, è un prodotto di alta pasticceria derivato dall'amalgama di tre tipi di ricotta, pecora, bufala e mucca, su biscuit mediterraneo, con ricopertura di marzapane di mandorle di Toritto, aromatizzato nelle diverse declinazioni di proposta.

Transumanza2

Qui ogni gusto è legato al patrimonio storico-artistico-culturale dei territori che circonda il contesto urbano troiano. Un condensato d'identità rurale esaltato dall'impalpabile leggerezza delle sue ricotte. Uno scrigno senza tempo, per racchiudere tutto il patrimonio immateriale delle antiche contaminazioni da "transumanza", che se un tempo si irradiavano lungo il dedalo di tratturi reali e la rete meridiana delle strade del latte, oggi si diramano attraverso i sensori gustativi di appassionati, estimatori e degustatori ai ritmi moderni della fibra ottica.

passionata 2

Pertanto ogni Passionata ha un suo nome (oltre che un suo colore): da Enea (mandorlo in fiore) a Ettore (pistacchio di Bronte), da Elena (Nero di Troia) Evippe (arance del Gargano), da Ester (nocciola d’Alba) a Extasi (Moscato di Trani); e poi Eva (Strega di Benevento) ed E’-vita (Curcuma e pepe nero), fino a Erminia (melograno d’Armenia), Eraclio (sambuco - Il gigante di Barletta) e EVO (olio extravergine d’oliva) in versione doppia.

11 gusti (di cui uno doppio) proprio come i raggi del Rosone della Cattedrale di Troia, evoluzione dei primi e originali 6 gusti: come le punte della stella di David al centro dello stesso Rosone. Dove tutti i nomi hanno in comune la lettera E, prima lettera dell’antico nome della citta Ecana: a testimonianza che il futuro è nelle radici!

eucaristia

Un prodotto dei nostri giorni, la cui tipicità è nelle tradizioni più autoctone in esso racchiuse. Una piacevole tentazione per palati fini, capace di sollevare lo spirito e di appagare le aspettative esigenti, suscitate dai primi approcci visivi e dall'arcobaleno di versioni presentate in vetrina.

Una testimonianza della pluralità congenita e trasversale delle peculiarità territoriali che rappresenta, che affiorano al palato sin dal primo assaggio: dai profumi del Lazio, d'Abruzzo e Molise agli aromi classici della Campania, della Toscana e della Sicilia, attraverso gli umori dolci e asprigni di una Puglia selvaggia e accattivante in tutte le sue sfaccettature: dal Gargano al Tavoliere, scendendo verso la Murgia ed arrivando fino alla penisola salentina. Come quelli raccontati da Enrica Simonetti e Nicola Amato in "Puglia, viaggio nel colore" - Adda Edz., 2018.

Perché l'ambizione di questo odierno "Dolce degli Dei" è quello di cantare e decantare la Puglia ai palati attenti del mondo intero, trasformando l'atavico lamento delle diomedee in una sinfonia di sensazioni, capaci di stimolare gli animi sensibili e far volare il desiderio di scoprire i tesori di Puglia più nascosti.

(gelormini@gmail.com)

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