A- A+
PugliaItalia
Piano regionale rifiuti urbani, il Consiglio Regionale approva a maggioranza
risiuti8

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con 28 voti favorevoli e 11 contrari, il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, comprensivo della sezione gestione fanghi di depurazione del servizio idrico integrato e della proposta di Piano bonifiche aree inquinate. Conclusione procedura di VAS con aggiornamento di Piano alle osservazioni pervenute ed alla recente normativa eurounitaria e nazionale.

La seduta del Consiglio regionale, per il Piano dei rifiuti, è stata aperta dalla relazione del presidente di Commissione Paolo Campo: “Il Piano dei rifiuti che approda oggi in Aula – ha detto il presidente della V Commissione, Paolo Campo – è stato elaborato ai sensi dell'art. 199 del Decreto legislativo 15212006 che stabilisce i contenuti dello strumento di pianificazione in questa materia”.

Campo ha spiegato che “Vi è stata un'ampia partecipazione e sono state attivate numerose attività di concertazione e condivisione sulle strategie di piano così come previsto dalla normativa vigente”.

Nella sua relazione il presidente Campo ha raccontato tutto l’iter burocratico, che ha portato all’approdo in Aula. In particolare: “Con Deliberazione n. 148212018, la Giunta regionale ha adottato la "Proposta di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani, comprensivo della sezione gestione dei fanghi di depurazione del servizio idrico integrato e della proposta di Piano delle bonifiche delle aree inquinate" costituita dagli elaborati predisposti dalle strutture regionali, secondo le competenze alle medesime attribuite dalla DGR n. 458/20L6 e dalla D.D. n. 997/2016.

Tutti gli elaborati sono stati pubblicati sul Portale regionale, così come tutte le osservazioni pervenute. Pertanto, si sono svolte periodiche riunioni presso il Dipartimento Ambiente, Paesaggio e Qualità urbana con i rappresentanti della Sezione Ciclo dei rifiuti e bonifiche, del Servizio Pianificazione Strategica Ambiente, Territorio e Industria ed AGER Puglia finalizzate alla condivisione ed aggiornamento dei documenti di pianificazione. Si è proceduto all'aggiornamento degli scenari di gestione dei rifiuti urbani tenuto conto della nuova normativa nazionale intervenuta nel 2020 in materia di economia circolare in recepimento delle direttive euro unitarie. È stato adeguato il quadro degli obiettivi e delle azioni in considerazione della nuova normativa nazionale sia nella definizione dei target di effettivo riciclo e recupero sia nella riduzione dei quantitativi da avviare a smaltimento. Si è ritenuto, altresì, necessario ed opportuno valorizzare tutti i contributi e le osservazioni pervenuti da parte di Enti, Gestori, Associazioni e cittadini, in ragione della rilevanza strategica degli atti pianificatori in aggiornamento e dei notevoli risvolti ed impatti sociali, economici e ambientali su tutto il territorio regionale. La struttura tecnico-amministrativa dell'Assessorato all'Ambiente, quindi, ha proceduto all'aggiornamento dei documenti di Piano e quindi alla ridefinizione gli elaborati. La Giunta, quindi, ha stabilito di adottare definitivamente la "Proposta di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani.

La V commissione nelle sedute ha preso atto del lavoro svolto dalle strutture interne all’assessorato all’Ambiente, del lavoro svolto dall'AGER, dei contributi del Partenariato, delle Organizzazioni Sindacali e di tutte le Associazioni e movimenti e dopo ampia discussione, è stato stabilito che il Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani (PRGRU) ed i piani inclusi nell'iter di approvazione rappresentano uno strumento dinamico che comporta un costante aggiornamento dei dati costituenti il quadro conoscitivo di riferimento e delle evoluzioni normative euro unitarie, nazionali e regionali. Pertanto, il Piano potrà essere oggetto di eventuali modifiche ed aggiornamenti degli scenari in considerazione degli esiti del monitoraggio periodico nonché di intervenute disposizioni, di strumenti di pianificazione sovraordinati in materia di rifiuti.

Si prevede che la Giunta Regionale possa provvedere altresì all'approvazione di un eventuale aggiornamento dei criteri localizzativi del PRGRU, nell'ottica di garantire uniformità con criteri localizzativi del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali (PRGRS), ad oggi in fase di consultazione VAS e di prossima approvazione”.

Le obiezioni dell'opposizione: “Fratelli d’Italia dice no a un Piano Rifiuti di 4.000 pagine, per la stragrande maggioranza scritte nella passata legislatura, pronto ad arrivare in aula nel 2018, ma bloccato dalla procedura. Fu solamente adottato in Giunta Regionale, con Deliberazione n. 1482 del 02 agosto 2018, per quanto concerne gli impianti, per permettere ad AGER di intraprendere le azioni propedeutiche per la loro realizzazione. Quindi già nel 2018 era deciso tutto, in barba alla tanto decantata partecipazione. Le comunità interessate dalla riapertura delle discariche Martucci (Conversano) e Corigliano d’Otranto non solo non sono state ascoltate prima, ma ora vengono anche prese in giro con un finto miglioramento del Piano".

"Va detto a chiare lettere che le DISCARICHE VENGONO RIAPERTE, buttando fumo negli occhi - da parte del Movimento 5 stelle che tanto si era battuta contro quella Martucci - dicendo che ci sarà un maggior supporto tecnico che porterà alla chiusura nel 2025. Ma per quattro anni le comunità si beccheranno la discarica e amen. Per questo abbiamo suggerito, inutilmente, all’assessore Maraschio di procedere a una valutazione del danno sanitario, per capire se la riattivazione pu? determinare in termini epidemiologici un peggioramento dello stato di salute e della qualità di vita di quelle collettività.

“Diciamo no a un Piano ormai superato, non attendibile perché fonda la sua quantità sulla tipologia dei rifiuti raccolti, non quelli prodotti, perché non tiene conto che ci sono tantissimi rifiuti disseminati sul territorio che incidono profondamente nella raccolta e gestione".

“Diciamo no a un Piano che mira ad accentrare tutto nelle mani dell’Ager, l’agenzia che avrebbe dovuto fare ‘miracoli’ e invece ha fatto più ‘miracolati’ con decine e decine di consulenze e nomine di fedelissimi di Emiliano e Grandaliano".

“Diciamo no a un Piano che questa maggioranza approva senza neppure essere convinta, ma solo perché in zona cesarini la non approvazione rischia di far perdere alla Puglia i finanziamenti europei per la costruzione degli impianti, di far comminare alla Puglia una multa europea, ma soprattutto metterla non in grado di poter partecipare alle gare europee e nazionali.

“Lo chiamano ‘Piano aperto’ solo per salvarsi la faccia con i pugliesi, che sono in Italia fra i cittadini che pagano una TARI altissima, siamo quarti in Italia. Un primato del quale, a cominciare dall’ambientalista Maraschio, tutta la maggioranza dovrebbe vergognarsi”.

Piano Rofiuti PugliaPiano Rofiuti PugliaGuarda la gallery

La replica dell’assessore regionale all’ambiente Anna Grazia Maraschio agli interventi dei consiglieri regionali, durante il dibattito in Aula sulla proposta di Piano regionale di gestione dei rifiuti urbani: “Uno strumento importante, per cui quello che noi stiamo facendo oggi non è solo un atto dovuto; ho sentito fino a questo momento come se fosse dovuto alla necessità di spesa. No, è un atto di pianificazione, che è sempre una parte importante, una parte significativa nel lavoro di ogni ente, quindi della Regione sicuramente, che è necessario per indicare una strategia di interventi, dare anche una visione di ciò che vogliamo fare, vogliamo realizzare".

"Quindi, è un piano di cui avevamo bisogno. Per questo ringrazio davvero tutti coloro che hanno lavorato e contribuito, torno a ripetere, i consiglieri regionali che hanno davvero dato un contributo importante, anche oggi, nella discussione. Io ho ascoltato tutti e ho provato anche a segnare i vari punti che voi mi avete indicato. Gli obiettivi da traguardare nel prossimo decennio devono essere supportati da una visione del futuro della nostra Regione, disegnando un orizzonte rappresentativo delle esigenze delle prossime generazioni, senza pregiudizi e posizioni precostituite".

"Oggi il Consiglio regionale - ha sottolineato l'assessore Maraschio - esamina questa proposta di pianificazione e di gestione dei rifiuti a valle di questo percorso complesso e partecipato, in coerenza con le modalità e i termini fissati dalla normativa vigente.Un lungo percorso di consultazione, da cui è scaturito un dibattito costruttivo con le associazioni di categoria, gli operatori del settore, gli Enti locali, gli stakeholders, interessato dall’importante aggiornamento normativo in materia di economia circolare del 2020. L’aggiornamento dello strumento di pianificazione e di gestione dei rifiuti, comprensivo del Piano di gestione dei rifiuti urbani, Piano dei siti contaminati e Piano fanghi, è stato sviluppato assumendo come assi portanti i princìpi ispiratori dell’economia circolare e le direttive comunitarie, il pacchetto rifiuti, recepiti nell’ordinamento normativo nel settembre del 2020".

"Nell’ordinamento normativo nazionale.La proposta di Piano affronta le criticità registrate nel ciclo dei rifiuti in questi anni e stabilisce criteri oggettivi per provare a superare i deficit impiantistici, senza elementi pregiudiziali, campanilistici, ma attraverso un approccio improntato al principio di prossimità, di economicità e di efficienza nella gestione del ciclo. La proposta di Piano si basa su tre direttrici di sviluppo principali. Quindi, non siamo partiti dall’impiantistica, ma da queste direttrici, da questi segmenti, per poi sviluppare il ragionamento successivo, quello della riduzione della produzione pro-capite dei rifiuti e l’incremento delle percentuali di raccolta differenziata, il riciclo e il recupero di materia delle frazioni differenziate, la riduzione degli scarti da avviare a smaltimento in discarica".

"La nuova strategia di gestione dei rifiuti urbani punta, nel 2025 - ha spiegato - a una riduzione della produzione dei rifiuti del 20 per cento rispetto alla produzione del 2010, attraverso azioni finalizzate al riutilizzo e al riuso, attivando misure specifiche a monte della filiera del riciclo, sin dal segmento della produzione. A questo si associano le misure relative alla raccolta differenziata, oggetto di un costante impegno in questi anni dei nostri cittadini e delle nostre cittadine, che devono necessariamente traguardare indici di raccolta in linea con i Paesi più performanti.Vorrei anche ricordare il dato da cui si partiva e quindi i miglioramenti in progressione che questa Regione ha registrato in tema di quantità di raccolta differenziata, di quantitativi di raccolta differenziata, in alcuni Comuni anche di grandi dimensioni, sono state raggiunte veramente delle percentuali lodevoli".

"Questo è un dato che ci fa concretamente immaginare che, lavorando in questa direzione, l’obiettivo a medio termine, quello che ci siamo prefissi nel 2022, non sia un obiettivo soltanto teorico, ma un obiettivo concreto che noi riusciremo a raggiungere, il 65 per cento al 2022, il 70 per cento al 2025, che sono due obiettivi raggiungibili dai nostri Comuni, come testimoniano le importanti esperienze di alcune realtà anche di medie o grandi dimensioni, nonché il costante incremento dei flussi di raccolta differenziata.Per raggiungere questi obiettivi, noi non li abbiamo soltanto enunciati nel Piano, ma abbiamo provato ad immaginare come fare per supportare i Comuni nel raggiungimento di questi obiettivi, tutta un’attività che sarà fatta, che sarà messa in campo di formazione, di informazione e anche di supporto dei Comuni, che hanno, come sempre nella vita del nostro Paese, un ruolo fondamentale".

"Per il raggiungimento di questi obiettivi abbiamo introdotto nel Piano un sistema, che sicuramente sarà un sistema innovativo e che ci consentirà di migliorare anche la qualità della raccolta differenziata. Abbiamo voluto introdurre nel Piano il sistema della tariffazione puntuale. Sarà un sistema anche per introdurre e rendere concreto il principio che chi inquina paga, perché ciascuno sarà chiamato a pagare in relazione a quanti rifiuti produce. Quindi, non dimentichiamo il principio che abbiamo voluto introdurre, quello di ridurre la produzione dei rifiuti e noi dobbiamo partire da quel segmento.La tariffazione puntuale ci aiuterà a fare questo e a premiare coloro i quali adottano degli stili di vita, che sono degli stili di vita che in questo momento saranno per noi irrinunciabili".

"L’aggiornamento degli standard tecnici dei servizi porta a porta da avviarsi nel 2022 con i Comuni, da un lato coglierà gli esiti delle esperienze del sistema porta a porta maturati in questi anni, dall’altro consentirà l’introduzione organica, come dicevo, della tariffazione puntuale, sistema premiante e virtuoso in materia di raccolta differenziata. Il raggiungimento di questi obiettivi di Piano non può che essere subordinato all’impegno e al rispetto delle buone pratiche ambientali da parte di tutti gli attori della comunità regionale, dalle imprese ai sindacati, dalle famiglie alle associazioni di categoria. È una sfida di civiltà della nostra comunità, che dovrà essere accompagnata in questo percorso attraverso una sensibilizzazione diffusa e non invasiva in materia ambientale".

"Il raggiungimento di indici di riciclaggio rappresenta un obiettivo cardine per la crescita sostenibile della nostra Regione, in conformità a quanto disposto dalla normativa in materia di economia circolare. Non sarà più sufficiente aumentare il quantitativo di raccolta differenziata. Noi dobbiamo mirare e raggiungere l’obiettivo di avere una raccolta differenziata di qualità, perché questo ci consentirà di arrivare a quello che a gran voce tutti voi avete chiesto, arrivare ad utilizzare le discariche in maniera residuale. Se noi non ci occupiamo di questi segmenti, quegli obiettivi difficilmente saranno raggiungibili e resteranno soltanto mere affermazioni di principio, che oggi facciamo in quest’Aula e che difficilmente riusciremo a concretizzare. Per tutte le frazioni da raccolta differenziata (vetro, plastica, carta, cartone, apparecchiature elettroniche, eccetera) e frazione organica, il Piano introduce misure volte all’ammodernamento e allo sviluppo di impianti di trattamento finalizzati al recupero di materia, ovvero alla massimizzazione della produzione di materia prima-seconda".

"L’obiettivo è quello di promuovere sul territorio la realizzazione di impianti per lo sviluppo di un vero mercato dei prodotti riciclati, mercato che oggi in Puglia stenta a decollare.La pianificazione regionale, pertanto, intende rafforzare gli impianti di secondo livello, all’interno dei quali i rifiuti vengono trasformati in “non rifiuto”, con potenzialità di commercializzazione e riutilizzo nei cicli produttivi. Citiamo gli impianti di prossima realizzazione di Monte Sant’Angelo, per il recupero della plastica e successiva produzione di granulo, ovvero l’impianto di trattamento della carta di Ugento, ma anche impianti di recupero di frazioni minori, necessari alla chiusura del ciclo.Il Piano programma, altresì, il rafforzamento dell’impiantistica pubblica dedicata al recupero del vetro o alla produzione del cosiddetto “pronto forno”, destinato al recupero finale presso le vetrerie, già oggi operanti in Puglia. Quindi, la pianificazione propone un raggio di approfondimento che va oltre il riciclo, prevedendo soluzioni di supporto anche per il segmento del reimpiego della materia prima-seconda in uscita dagli impianti di trattamento e recupero menzionati."

"Ne è un esempio la previsione di misure specifiche nel ciclo della carta e cartone all’interno del territorio regionale, per la quale il Piano promuove la realizzazione di una cartiera. Non era mai stata prevista in precedenza. Una soluzione tecnica che potrebbe essere individuata attraverso il coinvolgimento dei soggetti direttamente coinvolti nella filiera della carta e cartone, quali AGER, CONAI, COMIECO, Regione e ANCI.Il Piano intende rafforzare l’impiantistica pubblica. Noi abbiamo previsto per i fabbisogni del Piano interventi orientati verso la realizzazione di impianti pubblici, tuttavia, è necessario ricordare che il Piano non esclude la presenza di impianti privati, così come ci chiede l’Europa, nel rispetto del principio di concorrenza dell’Europa che ci avrebbe sanzionato se io, il Governo e coloro i quali hanno avuto l’interlocuzione sul Piano avessimo orientato la scelta soltanto sulla impiantistica pubblica o viceversa".

"Così non è, perché è previsto il 50 per cento dell’impiantistica privata e il 50 per cento dell’impiantistica pubblica, cioè i nuovi impianti che verranno realizzati saranno impianti pubblici, anche per equilibrare ciò che era accaduto nel corso degli anni con la necessità di ricorrere solo ad impianti pubblici.Oggi noi responsabilmente sappiamo che abbiamo necessità di fare degli interventi pubblici, e lo abbiamo fatto, lo abbiamo previsto nel Piano, e quindi gli impianti che saranno realizzati per soddisfare il fabbisogno indicato nel Piano saranno degli impianti pubblici.Il Piano intende rafforzare l’impiantistica pubblica dedicata al trattamento e alla valorizzazione della frazione organica con produzione di compost. Si citano l’impianto nel Comune di Bari, la cui entrata in esercizio è programmata nel 2022; la realizzazione di nuovi impianti nelle province di Brindisi, di Foggia e nella provincia di Lecce; il potenziamento dell’impianto esistente a Taranto".

"Il Piano prevede quelli che sono i fabbisogni del territorio e abbiamo a questo proposito utilizzato un criterio che viene indicato dalla legge. Non abbiamo fatto altro che applicare un criterio che ci deriva dalla legge, con una individuazione del fabbisogno, individuando le varie località, ma non andando a localizzare i luoghi fisici in cui gli impianti saranno realizzati. Né è indicato nel Piano il numero di impianti che devono essere realizzati, perché la realizzazione degli impianti non è qualcosa che è fuori dal Piano perché il Governo regionale o io come assessore all’ambiente in questo momento voglio portare al di fuori della mia responsabilità. Quello è un altro procedimento, che sarà comunque seguito, ma che riguarda appunto l’impiantistica, che poi viene eseguita sicuramente per conto dei Comuni dall’agenzia che è espressione dei Comuni, che è AGER. Non è prevista la localizzazione, a meno che non ci siano già dei progetti avviati, come per esempio per il caso di Brindisi o di Bari, che è in fase oramai avanzata di realizzazione".

"Con le prime misure da attuare nel breve termine, già dal 2022 sarà garantita l’autosufficienza regionale, per il recupero della frazione organica prodotta dai Comuni pugliesi.La definizione di un quadro di pianificazione chiaro e aggiornato consentirà all’AGER e ai Comuni di affrontare tempestivamente la programmazione degli interventi per la partecipazione ai bandi PNRR al ciclo dei rifiuti urbani pubblicati ad ottobre. Per quanto concerne trattamento e smaltimento dei rifiuti indifferenziati, saranno attuate politiche di dismissione degli impianti più obsoleti, in coerenza con la riduzione dei flussi prevista già nel breve e nel medio periodo".

"Credo che la programmazione serva anche per attuare in concreto politiche utili al raggiungimento di quegli obiettivi. In questo saremo coinvolti tutti. Saremo coinvolti tutti.Recependo l’obiettivo comunitario, che impone agli Stati membri di adottare le misure necessarie per assicurare che entro il 2035 la quantità dei rifiuti urbani collocati in discarica sia ridotta al 10 per cento o a una percentuale inferiore del totale dei rifiuti urbani prodotti, questa è la direttiva dell’Unione europea del 2018, la n. 850, nonché nel rispetto della gerarchia dei rifiuti, il Piano non prevede la realizzazione di nuovi impianti di discariche pubbliche e fissa già al 2025 l’obiettivo intermedio del conferimento in discarica di un quantitativo massimo, pari al 20 per cento del totale dei rifiuti urbani prodotti. Un obiettivo ambizioso, ma sostenibile, anche in considerazione degli investimenti in corso nel settore impiantistico di recupero del ciclo dei rifiuti.In linea con le strategie nazionali, che non prevedono investimenti per gli impianti di trattamento meccanico biologico, si procederà alla graduale dismissione di alcuni impianti a scadenza della relativa concessione, mantenendo in esercizio solo gli impianti TMB ubicati nei Comuni di Deliceto, Cerignola, Bari e Manduria, rispetto ai 9 attualmente in esercizio."

"Il trattamento della frazione secca del rifiuto indifferenziato sarà altresì garantito dagli impianti di produzione di combustibile solido secondario, ubicati nei Comuni di Manfredonia, Brindisi e Cavallino, al fine di massimizzare il successivo recupero di tale frazione presso gli impianti di coincenerimento, oggi esistenti e in esercizio nei Comuni di Manfredonia e Massafra.Inoltre, al fine di incrementare il recupero di materia della filiale del rifiuto indifferenziato, è programmata la realizzazione di impianti ReMAT, in modo da massimizzare l’intercettazione delle frazioni riciclabili a monte degli impianti di TMB e degli impianti di produzione di CSS. Il fabbisogno impiantistico stimato per lo smaltimento degli scarti derivanti dal trattamento dell’indifferenziato verrà dunque soddisfatto unicamente facendo ricorso alle volumetrie di discariche di proprietà pubblica oggi disponibili e autorizzate. Tale scelta consentirà anche la gestione operativa dei siti pubblici di discarica non esauriti, garantendo da un lato la riduzione delle tariffe di smaltimento, dall’altro la chiusura definitiva e la corretta post gestione dei siti".

"La distribuzione dei siti nel territorio regionale è stata definita su scala provinciale, nel rispetto dei principi di economicità e prossimità dei Comuni conferitori.La prospettiva, la visione di questo Piano è quella di andare a riduzione nella produzione dei rifiuti, e, come dicevo prima, non è un obiettivo ideologico, ma è concretamente perseguibile, e ci sono tutte le possibilità indicate nel Piano per raggiungere questo obiettivo, non ultimo attuando quelle forme di intercettazione del rifiuto che fanno parte del Piano. Nel Piano non ci siamo soltanto occupati, appunto, dell’impiantistica pubblica, ma abbiamo avuto uno sguardo verso quelle che potrebbero essere le pratiche virtuose e che potrebbero avere e avrebbero una ricaduta significativa sulla produzione dei rifiuti. Ed è stato ricordato anche il ruolo importante che avranno quei settori di intercettazione di quei beni che devono continuare ad essere beni e non rifiuti, non portati a smaltimento, come è stato fino a questo momento".

"Quindi, i centri di raccolta e di riuso avranno un ruolo importante e significativo, ed ecco perché la nostra attenzione anche su questo.Per quanto riguarda le previsioni di Piano di due discariche, la discarica Martucci e la discarica di Corigliano, vogliamo dire una volta per tutte che nessuna delle scelte contenuta nel Piano, che non sono scelte chiuse, ma sono scelte che lasciano davvero aperte altre possibilità, anche di individuazione di soluzioni concrete diverse, non sono scelte che sono state operate sulla testa dei cittadini o senza tener conto delle risultanze oggettive, che sono state valutate tutte, compresa l’esistenza di contratti di concessione in essere, che, se ignorati, potrebbero avere anche ricadute significative da un punto di vista economico sulla testa dei cittadini. Se ci fossero dati oggettivi che ci consentissero di accogliere la richiesta formulata di non considerare queste discariche o di non inserirle nel Piano, quindi non di considerarle in concreto, di non inserirle nel Piano, questo percorso sarebbe sicuramente seguito, fermo restando che comunque all’interno del Piano, tanto per quanto riguarda la discarica di Corigliano quanto quella di Martucci, c’è la possibilità concretamente di perseguire altre scelte, se dovessero i Sindaci, così come stanno richiedendo, voler ricercare altre soluzioni.In linea con quanto già esposto sulle discariche, il Piano non prevede la realizzazione di termovalorizzatori, tecnologia che non concorre agli obiettivi di riciclaggio e che pertanto deve essere superata nello scenario di medio-lungo termine".

"È un piano che affronta senza posizioni precostituite le criticità del ciclo dei rifiuti, comunicando una visione alla comunità regionale che tracci le direttrici di investimento per gli operatori economici, che suggerisca ai cittadini quali azioni quotidiane compiere per tutelare il nostro ambiente, produrre meno, riutilizzare e riciclare di più, creare un mercato nuovo del riciclo, più strutturato e pronto per le sfide dei prossimi anni. Bruciare o smaltire rifiuti non potrà più essere la soluzione ai nostri problemi - ha ricordato Anna Grazia Maraschio - questo è un Piano complesso, che deve essere studiato e discusso per essere veramente compreso, che coinvolge tutti gli attori della nostra comunità senza campanilismi, ma con scelte fondate sulla scienza. Il Piano non tratta le specifiche localizzazioni, ma fornisce gli strumenti per raggiungere quegli obiettivi che ci siamo posti, obiettivi ambiziosi ma assolutamente raggiungibili, in linea con le sfide dei prossimi anni e con le strategie ambientali chieste con forza dalle nuove generazioni. Il Piano che questo Consiglio regionale si appresta a votare sarà soltanto il punto di partenza, un momento di un percorso che mi auguro per tutti noi possa essere ricco di contributi, ricco di approfondimenti, ricco di soluzioni per rendere la nostra terra una terra migliore”.

(gelormini@gmail.com)

Commenti
    Tags:
    anna grazia maraschioloredana caponepaolo c ampopiano regionale rifiuti urbani consiglio regionale approva maggioranza puglia







    
    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.