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PopBari tranquillizza i correntisti
Politici divisi sul tema salvataggio
Tra crediti deteriorati e/o inesigibili, sportelli ed acquisizioni superpagate, depauperamenti patrimoniali e varie, le inchieste sulla BPB 'tengono banco'.
Tra crediti deteriorati e/o inesigibili, sportelli ed acquisizioni superpagate, depauperamenti patrimoniali e varie, le inchieste sulla Banca Popolare di Bari ‘tengono banco’. I commissari straordinari appena nominati da Bankitalia, Enrico Ajello e Antonio Blandini, cominciano a prendere confidenza in sede a C.so Cavour e assicurano che i conti correnti non corrono alcun rischio. Anche nelle more di un decreto governativo di salvataggio, che dovrebbe essere approvato nelle prossime ore.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo sulla questione ha dichiarato: “È una vicenda che mi ha preoccupato molto, noi abbiamo fatto pressioni molto forti sul governo per il decreto di salvataggio della banca. È chiaro che nel momento in cui la banca viene salvata con l'intervento del Governo, e quindi immagino con provvedimenti che avranno anche natura finanziaria, ci sono delle contromosse che il Governo fa. Il commissariamento è una di queste. Sono dure da accettare, ma evidentemente questo fa parte delle possibilità reali. Il Governo ha ritenuto di fare questa operazione con questa modalità: bisognerà vigilare e fare in modo che la Banca Popolare di Bari rimanga una banca pugliese”.

“Io temo - ha aggiunto Emiliano - quello che è successo in altri contesti. L'Agenzia delle entrate a un certo punto, quando la Lega governava, mandò via tutti i dirigenti pugliesi delle Agenzie delle entrate e li sostituì con i dirigenti del Nord e da un minuto all'altro i nostri imprenditori, forse anche effettivamente in affanno, non conoscevano più nessuno all'interno dell’Agenzia”.
“Mi auguro che non succeda la stessa cosa alla Banca popolare – ha proseguito il Governatore - cioè spero che si rimanga connessi con il territorio, perché l'economia meridionale non può essere interpretata da chi non la capisce, da chi non la conosce. La Puglia è una Regione pulita, trasparente e sta facendo degli sforzi enormi, ha risultati economici molto rilevanti in termini di esportazione, incremento dei posti di lavoro, PIL. Quindi non devono venire qui a commissariarci come se fossimo una colonia, devono darci dignità: io son convinto che il Presidente del Consiglio, che è pugliese e quindi capisce la nostra realtà, farà in modo che i commissari interpretino in modo adeguato il loro ruolo”.

A fargli eco detto il sindaco di Bari e presidente nazionale Anci, Antonio Decaro: "Il governo deve assolutamente intervenire per salvare la Banca Popolare di Bari così come è accaduto per altre realtà del nostro Paese. Altrimenti assisteremo allo sgretolamento dell'intero tessuto economico della città e oltre 70 mila famiglie perderebbero i loro risparmi".
Mentre da Pontida (Bergamo) il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, a margine di un incontro in Municipio insieme ad amministratori locali sul progetto di autonomia differenziata, ha sottolineato: "Sulla gestione della crisi sulla Popolare di Bari è opportuno avere massima fiducia nel Mef e in Palazzo Chigi. Anch'io l’altra sera sono stato avvisato solo mezz'ora prima, ma in un governo ci sono temi di competenza dei ministri e se è necessario fare un intervento a mercati chiusi, lo decide il ministro dell'Economia e ci si fida di lui e del Presidente del Consiglio”.

“Le indicazioni sul possibile coinvolgimento del microcredito centrale (Mcc) per il rilancio della Bpb, sono assolutamente condivisibili – ha continuato Boccia - chi governa affronta i problemi, non scappa dai problemi. A Bari la distinzione tra banca e politica è sempre stata netta e rigorosa. Anche questa volta dovrà essere chiara la distinzione tra chi interviene e chi gestisce".
"La Banca popolare di Bari - ha concluso Boccia - era e resta una grande banca del Sud e per oltre 50 anni ha consentito crescita e sviluppo in molte aree del Mezzogiorno partendo da una città oggi credibile come Bari in una Regione come la Puglia che rappresenta un sud che produce valore e lo ha dimostrato con i fatti".

"Siamo lo Stato - ha ribadito più tardi ancora Boccia - e lo Stato tutela sempre i risparmiatori e accerta le responsabilità di chi ha fatto errori. Per questo è nostro dovere rassicurare innanzitutto i risparmiatori, i lavoratori, i clienti, le aziende che gravitano intorno alla Banca popolare di Bari. Devono avere tutti fiducia nello Stato e nelle sue istituzioni. Ogni responsabilità sarà accertata dagli organi di vigilanza e nelle sedi giudiziarie opportune. La magistratura aiuterà come sempre per l'accertamento della verità sulle responsabilità. La verità viene sempre fuori e fa sempre bene a tutti".
Intanto, arriva a Bari Matteo Salvini, in vista della presentazione del candidato del centrodestra, che dovrà confrontarsi - quasi certamente - con il Governatore uscente, Michele Emiliano. Il leader e segretario federale della Lega sarà il grande protagonista della manifestazione organizzata dalla Lega Puglia presso lo spazio 7 della Fiera del Levante a partire dalle ore 18.

"Liberiamo la Puglia" è lo slogan scelto dalla dirigenza regionale della Lega e farà da cornice ad un raduno di migliaia di militanti e simpatizzanti della Lega e di Matteo Salvini: “Siamo pronti alla sfida elettorale delle regionali del 2020 per mandare a casa Emiliano e la sinistra, incapace di gestire sia l’ordinario che le grandi crisi che, proprio in questi giorni, stanno esplodendo in Puglia, creando grande preoccupazione, dall’Ilva alla Banca Popolare di Bari”.
Obiettivo dei dirigenti leghisti locali: “Una prima imponente, per dimostrare anche in Puglia la voglia di cambiare pagina, guardare avanti e dare lo sfratto ad una giunta regionale inconcludente e a un sistema politico che ha la responsabilità di non aver assicurato alla Puglia le condizioni di crescita che merita nella sanità come nei trasporti o in agricoltura”.
(gelormini@affaritaliani.it)


