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Presentato a Bari il rapporto sulla 'Legislazione tra Stato, Regioni e UE'

Presentato a Bari, nell’Aula consiliare di via Gentile, a termine della due giorni, che ha riunito in Puglia - su invito della Presidente Loredana Capone, la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative italiane - il “Rapporto 2021 sulla Legislazione tra Stato, Regioni e Unione Europea”.

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I dati raccolti offrono numerosi spunti di analisi. Come in molti settori, infatti, anche in quello della legislazione, la pandemia ha segnato una discontinuità. Ciò che emerge, però, come evidenza il Rapporto, è che i Consigli regionali hanno dimostrato di saper rispondere prontamente e intervenendo, laddove si rendesse necessario, con nuove leggi a supporto: nel 2020, infatti, le Regioni hanno approvato complessivamente 712 leggi rispetto alle 699 approvate nel 2019. Le Assemblee legislative regionali e il loro coordinamento con il governo centrale hanno assunto un peso determinante nel corso della pandemia ricoprendo anche il ruolo strategico di tramite tra il Governo centrale e i singoli territori.

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Alla presentazione ha partecipato, da remoto, il vicepresidente della Camera dei deputati, Ettore Rosato: “Quando questa pandemia sarà finita dovremo porci il problema di come ricondurre tutto il sistema normativo attivato in questi mesi nell’alveo di un nuovo sistema normativo. Dobbiamo garantire la certezza del diritto per gli operatori economici e i cittadini. Il nostro Paese ha dimostrato di essere in grado di rispondere con grande resilienza agli stress del sistema e il Parlamento ha risposto bene, sia sul piano delle attività di routine, sia sul piano delle attività straordinarie. Così anche le Regioni, il numero delle leggi regionali, infatti, è aumentato e molti interventi hanno riguardato proprio i bisogni sociali emersi nel corso dell’emergenza sanitaria”.

Ma dal Rapporto 2021 si evince anche che determinante sarà il loro ruolo delle Regioni nelle prossime sfide: dal Next Generation Eu al Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza. Le risorse stanziate dall’Unione europea comportano, infatti, la sottoscrizione di un “patto” che ponga in essere politiche e misure legislative ben precise. Un patto che sarà oggetto di un reciproco “controllo tra pari” nell’ambito delle istituzioni dell’UE. 

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A tal proposito il Presidente del Consiglio regionale del Veneto e Coordinatore della Conferenza, Roberto Ciambetti, ha sottolineato che “l’emergenza pandemica ha messo in luce le fragilità del nostro sistema costituzionale, in particolare nei rapporti tra Stato e Regioni, ancora di più nella prima fase dell’emergenza. Ci si sarebbe aspettata una maggiore centralità dei centri di raccordo che invece è mancata. Dovremmo individuare un’adeguata sede di dialogo tra i rappresentati di Regioni ed Enti locali e quelli del Parlamento”.

“Sul PNRR, il Governo sta correndo – ha aggiunto il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Sta utilizzando luoghi di spesa come i Comuni che non hanno evidentemente la possibilità di comporre una strategia complessiva, e stanno immaginando di semplificare i rapporti di programmazione strategica delle Regioni. Secondo noi questo è un errore, nel senso che le Regioni hanno una programmazione di area: quindi quando devi realizzare infrastrutture, intervenire su sanità e scuola, incidere sulle periferie abbandonate, non lo puoi fare città per città, lo devi fare con i Programmi di Area vasta. Peraltro, le Regioni tra loro si devono coordinare, quindi saltare le Regioni non solo non corrisponde al disegno costituzionale ma è anche un errore perché questo rallenta la spesa”.

Un’osservazione che già ieri, nel corso della conferenza stampa con la Presidente Capone e i Presidenti delle Assemblee legislative italiane, era divenuta un appello al Governo per “Coinvolgere maggiormente le Regioni nel Pnrr e dare centralità al Sud nelle strategie di rilancio e crescita del Paese”.

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“Il confronto tra i Consigli regionali da un lato e la Camera dei deputati dall’altro – è intervenuta la Presidente del Consiglio regionale della Puglia, Loredana Capone - evidenzia chiaramente che il rapporto già complesso tra Governo e Parlamento, sia regionale che nazionale, si è reso ancora più difficile nel corso della pandemia, soprattutto in ragione della necessità di emanare ordinanze di emergenza, da parte dei presidenti, e di DPCM, da parte del Governo. Le Assemblee legislative, però, ce l’hanno messa tutta e oggi, da tutta questa esperienza, possiamo e dobbiamo trarre uno spunto importante anche per il futuro. Ancora di più perché una quantità di risorse così ingente, com’è quella prevista per il Piano nazionale per la Ripresa e la Resilienza, non si è mai avuta. E non possiamo sprecarla. Invece oggi purtroppo non sappiamo quante siano le risorse ‘effettivamente’ stanziate e a favore dei territori, quanta parte alle Regioni e per quali misure e progetti".

"Insomma, soddisfare i bisogni reali delle nostre comunità richiede che ci sia un confronto a monte sui piani e sui progetti da attuare sui territori - ha ribadito La presidente Capone - e non a valle a decisioni già assunte, quando poi è difficile tornare indietro. Ma non è troppo tardi, né per il cambio di metodo, né per le scelte da compiere, si può ancora lavorare bene e tutti insieme, ciascuno per la sua parte di responsabilità”.

“Nel contesto della complicata gestione delle politiche “pandemic-related” – ha concluso Piero Mauro Zanin, Presidente del Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia e Vice Coordinatore della Conferenza - particolare importanza acquisirà l’attuazione della Better Regulation Strategy dell’Unione Europea, al fine di migliorare la trasparenza del processo decisionale e di evitare eccessivi carichi legislativi”.

All’incontro sono intervenuti anche: l’on. Stefano Ceccanti, Presidente del Comitato per la Legislazione della Camera, Maura Tomasi, Componente Comitato per la legislazione della Camera e Alessio Butti, vicepresidente Comitato per la legislazione della Camera.

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Erano presenti in Aula: gli onorevoli Ubaldo Pagano, Francesca Galizia e i Presidenti Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto e Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome, Pier Mauro Zanin, Presidente del Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia, Salvatore Micone, Presidente del Consiglio Regionale del Molise, Antonio Mazzeo, Presidente del Consiglio Regionale della Toscana, David Porrello, Vice Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, Carmine Cicala, Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Gennaro Oliviero, Presidente del Consiglio regionale della Campania, Stefano Allasia, Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Lorenzo Sospiri, Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo e Rita Mattei, Presidente del Consiglio Provinciale di Bolzano.

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"È una giornata importante, perché consolideremo rapporti di amicizia, ma non solo - ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - le regioni hanno maggioranze diverse dal punto di vista politico, ma esiste tra noi una fortissima solidarietà e un’identità di vedute. Questo vale sicuramente nella Conferenza dei Presidenti e delle Province autonome, ma a maggior ragione vale tra le Assemblee legislative. Esiste uno scambio che consente alla legislazione regionale di omogeneizzarsi con quella statale e con quella europea, in modo tale da dare al disegno costituzionale e al disegno dei trattati europei, quella realizzazione concreta anche nelle normative di competenza delle Regioni. Molte sono le materie di competenza esclusiva delle Regioni, per le quali lo Stato non può legiferare. In altre - ha precisato Emiliano - la competenza è concorrente. Ma anche nelle materie di competenza esclusiva dello Stato, le Regioni hanno un ruolo molto importante, perché sovente la Conferenza delle Regioni assieme alle Assemblee legislative esercita un rapporto di controllo politico che consente di accelerare, decelerare, o addirittura di concordare la legislazione nazionale in modo tale da renderla coerente con i disegni di ogni Regione".

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"È un modello originalissimo che esiste solo in Italia, anche perché il nostro non è uno Stato federale, è uno Stato fondato sull’autonomia delle Regioni che hanno poteri legislativi e credo che oggi faremo il punto sull' mimpatto della legislazione europea, che a sua volta prevale su quella degli Stati membri". 

"Nonostante alcune pronunce di Corti Costituzionali che ancora sono riottose da questo punto di vista ad accettare la preminenza del diritto europeo sul diritto degli Stati nazionali, questo lavoro di oggi ci consentirà anche di rafforzare i rapporti con l'Unione europea. 

Il PNRR è un fatto straordinario - ha proseguito Emiliano - ma anche i normali finanziamenti europei, seguono una strategia che viene concordata dagli Stati nazionali e viene realizzata prevalentemente dalle Regioni. Quindi è una giornata importante perché abbiamo presentato ai nostri colleghi una Puglia molto cambiata negli ultimi 15 anni. Speriamo che il nostro orgoglio consenta alla Puglia di proseguire il cammino verso l'Europa e verso il mondo intero. Siamo certi di avere tutta la volontà e le qualità per sedere al pari degli altri in ogni consesso nazionale e internazionale".

 

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Rispondendo alle domande dei giornalisti, Emiliano ha detto: “Sul PNRR, il Governo sta correndo. Sta utilizzando dei luoghi di spesa come i Comuni, che non hanno evidentemente la possibilità di comporre una strategia complessiva e stanno immaginando di semplificare i rapporti di programmazione strategica delle regioni. E Secondo il nostro giudizio questo è un errore, nel senso che le Regioni hanno una programmazione di area: quindi quando devi realizzare  infrastrutture, intervenire su sanità e scuola, incidere sulle periferie abbandonate, non lo puoi fare città per città, lo devi fare con i Programmi di Area vasta".

"Peraltro le Regioni tra loro si devono coordinare, quindi saltare le Regioni non solo non corrisponde al disegno costituzionale, ma è anche un errore perché questo rallenta la spesa. Inoltre la stragrande maggioranza di questi progetti, chiunque li debba realizzare, passano dagli uffici delle Regioni che devono effettuare tutte le valutazioni previste dalla legge. Il coinvolgimento delle Regioni è assolutamente necessario”.

(gelormini@gmail.com)

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