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Puglia Plastic Free un passo avanti, ma le resistenze non mollano

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e il coordinatore dell’Avvocatura regionale, Rossana Lanza, comunicano che sulle Spiagge Plastic Free la quarta sezione del Consiglio di Stato, in composizione collegiale, ha accolto l'appello dell’Avvocatura regionale pugliese (Ricorso numero: 6927/2019 avv. Nilde Francesconi) e ha respinto l'istanza cautelare proposta in primo grado, confermando le valutazioni già espresse dal Presidente della stessa Sezione con il decreto monocratico reso lo scorso 7 agosto. 

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"L’appello cautelare della Regione Puglia - sottolineano - è dunque stato definitivamente accolto: le spiagge pugliesi restano plastic free". 

“Abbiamo vinto una battaglia di civiltà a tutela dell’ambiente per il futuro della nostra terra e dei nostri figli - ha commentato il presidente Emiliano - in questo modo tutti noi, amministratori, gestori dei lidi, cittadini, abbiamo la possibilità di tutelare e proteggere le bellezze dei mari pugliesi."

Emiliano associazioni

"È un risultato eccezionale - ha precisato Emiliano - raggiunto anche grazie allo sforzo di una squadra compatta e altamente professioniale, quella dell’Avvocatura regionale, guidata dall’avv.ocatoCoordinatore Rossana Lanza".

"Vorrei ringraziare - ha concluso Emiliano - ciascuno di loro perché il risultato ottenuto, nel legittimo esercizio delle prerogative dell’Ente, in materia di tutela del demanio costiero - avendo perseguito indirettamente l'effetto di innalzare il livello minimo di tutela imposto dallo Stato in materia ambientale - ci fa sentire protagonisti, nel nostro piccolo, nella grande battaglia per la tutela dell’ambiente e dei mari”.

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Ha commentato la decisione del Consiglio di Stato anche l’assessore all’Ambiente Gianni Stea: “Una decisione, quella della quarta sezione del Consiglio di Stato, che arriva a conferma della bontà delle nostre politiche ambientali. Avevamo visto giusto, come Regione, quando abbiamo deciso, tra i primi in Italia, che nella regione meta ideale del turismo, l'estate sulle spiagge sarebbe stata plastic free e per un consumo attento e consapevole della materia che tanti danni sta facendo all'ecosistema ambientale e marino".

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"Assieme al presidente Emiliano - ha aggiunto Stea - mi sono battuto e continuerò a farlo con forza e vigore affinché si cambi passo utilizzando il più possibile posate e stoviglie di materiale compostabile al  posto di quelle di plastica. La Puglia e i pugliesi hanno il diritto e il dovere di mostrare un elevato grado di civiltà e lungimiranza sulla questione. Ricordo che secondo i dati Ispra l'inquinamento sulle spiagge italiane ha raggiunto valori impressionanti a cui occorrerà porre un immediato freno: esattamente è stata calcolata una media di circa 770 oggetti ogni 100 metri di spiaggia, dei quali l'80% è rappresentato da plastica, ormai la regina degli inquinanti marini. Situazione che non cambia molto sui fondali in prossimità delle coste: si contano, infatti, circa 100 oggetti ogni chilometro quadrato mentre i rifiuti e micro-rifiuti che galleggiano nelle acque nazionali risultano essere ben 28 miliardi. Una situazione che non fa decisamente onore al nostro territorio”. 

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Di parere diverso Assobibe, Confida, Italgrob e Mineracqua, le associazioni che avevano proposto il ricorso al TAR: "Il Consiglio di Stato - affermano le quattro associazioni in una nota congiunta - ha rimandato la decisione al Tribunale Amministrativo Regionale" e valutano che “la complessità della controversia e il carattere di principio che riveste, ne richiedono l’esame con la cognizione completa propria della fase di merito”. 

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"Nel rimettere il giudizio finale al TAR della Puglia che si pronuncerà con la sentenza di merito nell’udienza fissata per il 19 febbraio 2020 - prosegue la nota congiunta - i giudici fanno intendere che l’imminente conclusione della stagione balneare rende evanescente il pericolo di un ulteriore danno grave e irreparabile in capo agli operatori economici".

"Nel frattempo - affermano Assobibe, Confida, Italgrob e Mineracqua - si registrano decisioni del Consiglio di Stato contrarie ad ordinanze comunali “plastic free”, da ultimo il caso di Teramo. Le associazioni ricordano che il diritto comunitario ha ben precisato divieti e tempistiche sulla plastica monouso e sarebbe auspicabile che sul territorio nazionale si applicasse ciò che ha votato e approvato il Governo italiano a Bruxelles, sulla Direttiva emanata nel 2019. Iniziative continue, diverse e articolate rischiano di alterare il mercato, la concorrenza con danni alle imprese e loro lavoratori".

(gelormini@affaritaliani.it)

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