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Raffaele Piemontese: 'Rendere più forti i nostri territori' - L’intervista
Piemontese

La campagna elettorale per le politiche 2022 entra nel vivo. Insieme agli altri leader, Enrico Letta - Segretario del Partito Democratico arriva in Puglia, per fare tappa a Taranto, a Bari e a Foggia. In vista dell’evento, abbiamo intervistato Raffaele Piemontese: candidato alla Camera dei Deputati come capolista PD nel Collegio plurinominale che comprende tutti i 61 Comuni della provincia di Foggia e i 10 della provincia di Barletta, Andria e Trani, nonché alla guida della coalizione dell’Italia Democratica e Progressista nel collegio uninominale Gargano, Cerignola e Manfredonia.

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Raffaele Piemontese è pronto a spiccare il volo per Roma e raccogliere il testimone di parlamentare foggiano, nella scia di personalità illustri come Vincenzo Russo, Gustavo De Meo o Donato De Leonardis?

Sono candidato al Parlamento per rappresentare con più forza un pezzo della Puglia che vuole cogliere tutte le opportunità che si sono aperte per avere lavoro e sviluppo economico buono. Sono candidato per i cittadini della provincia di Foggia e della cugina provincia di Barletta Andria e Trani, che condividono - insieme a noi - il bisogno di rivedere le loro città tornare protagoniste.

Perciò, se sarò eletto, non me ne vado a Roma. Ci andrò per lavorarci nei giorni della settimana in cui opera il Parlamento della Repubblica. Il mandato politico viene conferito dalle persone e dal territorio. Nessuna circostanza mi può e mi potrà allontanare dalla fonte della mia forza e delle mie responsabilità.

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Una delle variabili di questa tornata elettorale è rappresentata dal voto dei giovani: la fascia sociale più colpita dalla nebulosità della prospettiva lavoro. La cosa la preoccupa?

Come sapete, sono stato rieletto due anni fa alla Regione Puglia e ne sono il vicepresidente, oltre che l’assessore al Bilancio, alla Programmazione dei Fondi europei, alle Infrastrutture, alle Risorse idriche, ai Lavori pubblici e allo Sport per tutti.

Questa è una campagna elettorale lampo, sopportata a stento dai cittadini, che rischia di risultare poco coinvolgente per i giovani. Giovani che, questa volta, saranno chiamati a 18 anni - alla loro prima esperienza di voto - a eleggere anche i senatori. Un elettorato che cresce, mentre cala il numero degli eletti.

La questione lavoro è quella cruciale, ancor più nell’ottica di un’instabilità internazionale che rende più critica una situazione di per sé già complessa e preoccupante. E’ il motivo per cui è la cosa a cui tengo di più.

Io mi onoro di essere tra gli attori protagonisti di un fenomeno guardato con ammirazione da tutte le altre regioni italiane: la capacità che abbiamo dimostrato di stare vicini a chi fa economia e a chi lavora. Sul sistema economico pugliese, dai piccolissimi ai grandi protagonisti, abbiamo investito più di 6 miliardi e 433 milioni di euro.

Fino a giugno di quest’anno, solo nella provincia di Foggia abbiamo investito 382 milioni di euro e nella BAT 280 milioni di euro. A proposito della discussione di queste ore sulle misure per sostenere i cittadini e le imprese colpite da caro luce e caro gas, abbiamo l’esperienza di avere fatto arrivare in poche settimane, a partite IVA, professionisti, micro, piccole e medie imprese, 100 milioni di euro nella provincia di Foggia e 85 milioni di euro nella BAT durante la tempesta della pandemia.

Su questa base so di poter fare cose concrete per il lavoro: la piaga più dolorosa che continua ad affliggerci. Ci affligge malgrado siamo la regione che il 6 agosto scorso, da un importante Centro di Studi veneto, è stata compresa tra le 7 regioni italiane che traineranno l’economia italiana.

Ho personalmente lavorato alla costruzione della ZES, la Zona Economia Speciale che affratella le due province separate dall’Ofanto e le proietta ad attrarre nuovi investimenti.

Sono troppi i miei coetanei costretti a cercare lavoro lontano dalla Puglia. Per cui, anche con uno strumento come la ZES dobbiamo essere capaci di trasformare le risorse attratte in nuovi posti di lavoro di qualità. Questa del lavoro è l’ossessione che mi fa rimanere in prima fila nella lotta politica.

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Energia, approvvigionamenti diversificati, tutela dell’ambiente e crisi climatica - oltre l’incognita bellica - non aiutano certo la ricerca di soluzioni sostenibili. Si prospetta un mandato difficile?

Le scelte fatte, nei due terribili anni che abbiamo alle spalle, segneranno a lungo il nostro prossimo futuro. Così come hanno segnato tutti noi nel confronto con una realtà inimmaginabile, emozionalmente sintetizzate dalle immagini di Papa Francesco - solo, sotto una pioggia inclemente, nell’immensa e grigia piazza della Basilica di San Pietro - simbolo di una lotta contro un nemico invisibile e spietato.

Su questo fronte, bisogna dirlo e continuare a sottolinearlo, la destra di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini, ha sempre votato contro - a Roma come a Bruxelles - le misure per un rapporto più sano e equilibrato con l’ambiente.

Questa destra ha puntualmente votato contro le enormi risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il PNRR come lo conosciamo ormai tutti, che serve all’Italia per riprendersi dalla pandemia e per avere un futuro più moderno e giusto per tutti.

E come se non bastasse, abbiamo anche affrontato un’estate di nubifragi, bombe d’acqua, tempeste di vento, trombe d’aria, grandinate e ondate di calore: eventi estremi che si sono abbattuti sulla Puglia, colpendo terreni secchi per la siccità che dura da mesi e che perciò non riescono ad assorbire l’acqua, causando frane e smottamenti.

Da assessore mi occupo anche di rischio idrogeologico. Il rischio idrogeologico, con differente pericolosità naturalmente, riguarda il 95% dei territori di Foggia, il 100% dei comuni della BAT, il 90% dei comuni della provincia di Bari e l’81% dei comuni leccesi. È questo il motivo per cui il mio settore ha investito circa 412 milioni di euro sul dissesto idrogeologico, 352 milioni euro solo in provincia di Foggia.

Siamo nel pieno di una crisi climatica che mette in discussione i beni fondamentali terra, acqua, aria e fuoco. Perciò da assessore alle Risorse idriche, ho sostenuto la destinazione programmatica di oltre 2 miliardi di euro di investimenti, nei prossimi quattro anni, in prevalenza concentrati sul risanamento delle reti idriche.

Opere infrastrutturali di manutenzione del territorio da un lato e delle reti dall’altro, per il risparmio, il recupero e il riciclaggio dell’acqua: quali investimenti con conseguenze positive su tutti noi: sui raccolti agricoli altrimenti devastati, sulle strade che percorriamo, sulle bollette dell’acqua che paghiamo.

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La Capitanata la terra che si appresta a rappresentare è da tempo sotto lo schiaffo di una delle forme mafiose più difficili da combattere. Avviso Pubblico ha varato, in questi giorni, un documento a tutela della Legalità. Cosa ne pensa?

All’appello #Nosilenziosullemafie rivolto da Avviso Pubblico - Enti locali e Regioni contro mafie e corruzione a tutti i candidati al Parlamento, io rispondo con fermezza. Lottare contro le mafie è un'azione concreta che dobbiamo fare insieme!

Sostengo tutte le proposte di politiche e di impegno di Avviso Pubblico in particolare garantisco:

1️ continuità della vigilanza, anche a livello nazionale come sto già facendo da assessore al Bilancio e alla Programmazione della Regione Puglia, su gestione e impiego dei fondi del #PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in modo tale che queste risorse siano adeguatamente impiegate per assicurare lavoro, istruzione, sanità, sviluppo sociale e economico, equo e sostenibile, a tutte le cittadine e cittadini italiani;

2️ il mio impegno per la riforma della legge sullo scioglimento degli Enti locali con infiltrazioni mafiose, sulla scorta dell'esperienza che abbiamo fatto in questi anni che hanno visto rinascere città come Monte Sant'Angelo, Mattinata e Cerignola dalle ceneri dello scioglimento antimafia e di forte discussione sulle insufficienze dimostrare dall'istituto a Foggia, capoluogo sciolto per infiltrazioni mafiose mentre era guidata dalla maggioranza Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia del sindaco Franco Landella;

3️ il massimo impegno per proporre una normativa più semplice riguardante gli appalti.

Il suo programma parlamentare da eletto?

Lottare perché il nord della Puglia sia sui tavoli di discussione che contano. Perché la Lega ha ricominciato a parlare di autonomia differenziata tra le regioni, di trasferire i Ministeri economici a Milano; sta riprendendo voce chi dice che va rafforzato il nord come locomotiva del Paese, e lo ha fatto durante la siccità che ha colpito il Po e la Pianura Padana.

Non potremo certo accettare che l’agricoltura e l’industria delle regioni settentrionali, senza dubbio fondamentali per l’intera economia italiana, possano staccare un biglietto di priorità negli investimenti su infrastrutture idriche e approvvigionamento energetico. Si spezzerebbe non solo la solidarietà e l’unità dell’Italia.

Si spezzerebbero la speranza e l’energia positiva con cui tutti abbiamo reagito alla crisi della pandemia, convinti che - regioni ricche o più deboli - debbano uscirne insieme, che dobbiamo tutti riscrivere un modo di stare assieme più rispettoso dei diritti delle persone e dell’ambiente.

Le comunità delle nostre città hanno voglia di ricominciare a vivere con serenità le nostre piazze, le nostre strade, i nostri cinema, i nostri luoghi del cuore. Questo è il mio e il nostro biglietto da visita: far succedere cose positive nella nostra terra. Abbiamo bisogno di fare un passo avanti insieme. E così, poter rendere più forte il nostro territorio.

(gelormini@gmail.com)

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