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Scuole chiuse, la 'lectio' epidemiologica di Lopalco al ministro Azzolina

Messa da parte la contesa col presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il ministro delle Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, passa a censurare le decisioni di quello della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha deciso di chiudere le scuole fino al 24 novembre per cercare di far fronte all’impennata di contagi e al conseguente rischio di insostenibilità della pressione sanitaria nelle strutture ospedaliere.

Azzolina3bis

"La Regione Puglia ha sospeso le attività didattiche in presenza definendo 'impressionante' il numero dei contagi - ha dichiarato polemicamente il ministro sui social - eppure, secondo quanto ci ha comunicato, si tratta di 417 studenti risultati positivi (su una popolazione studentesca di 562 mila). La stessa Regione ha poi ammesso che il problema in realtà non è la diffusione del virus all'interno delle scuole ma l'organizzazione del lavoro della Sanità regionale. Si riaprano al più presto le scuole, evitando conseguenze gravi, presenti e future, per gli studenti e per le famiglie".

"Anche perché, pensare di risolvere il problema chiudendo le scuole è una mera illusione - ha aggiunto Azzolina - dato che i ragazzi escono, anzi usciranno di più e rischieranno di contagiarsi. A scuola invece, non solo ci sono misure di sicurezza, ma anche protocolli che permettono controllo e tracciamento. Sono sommersa in queste ore da messaggi di sconforto, delusione e amarezza. La comunità scolastica pugliese nei mesi scorsi ha lavorato tantissimo, per preparare le scuole alla riapertura. Dimostrando spirito di sacrificio e responsabilità. La stessa che oggi è richiesta a tutti gli attori istituzionali, per non togliere alle bambine e ai bambini momenti di socialità, studio, impegno e crescita. La scuola non è 'un problema' come qualcuno ha scritto. La scuola è futuro e speranza".

roberto speranza lucia azzolina

Dichiarazioni che evidenziano una sorta di spaccatura nel Governo, dove ben due ministri: Andrea Orlando e Dario Franceschini, bacchettano immediatamente - anche senza nominarla - i risentimenti della Azzolina, ricordando che: "ll DPCM prevede che le regioni debbano assumere ulteriori misure necessarie, rispetto a quelle già previste, a contenere la pandemia  con conseguenti responsabilità”, sottolineando come: “I ministri che criticano l'esercizio di questi poteri evidentemente non hanno letto il dpcm o non lo condividono".

emiliano azzolina 2bis

Mentre dal Puglia la doppia risposta arriva prima dallo stesso Emiliano: "Sospendendo la didattica in presenza ho esercitato le mie legittime prerogative previste dalla legge, come il presidente del Consiglio ha esercitato le sue con i vari Dpcm che ha emesso. Se ho qualcosa da dire al governo o al presidente Conte lo faccio nella sede competente in riservatezza e senza polemizzare pubblicamente"; e poi dall’Assessore epidemiologo Pier Luigi Lopalco, con una nota dettagliata, che è quasi una ‘lectio’:

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Onorevole Ministro Azzolina,

la decisione presa dalla Regione Puglia di interrompere momentaneamente la didattica in presenza nelle scuole, sofferta quanto necessaria, affonda le sue motivazioni in questioni sia di carattere epidemiologico che pragmatico che vanno tutte nella direzione urgente di mitigare l’impatto della pandemia.

I contagi nella nostra regione hanno intrapreso un ritmo di crescita esponenziale estremamente preoccupante. Il numero di casi riportati nelle scuole, apparentemente, rispecchia la fotografia della distribuzione del virus nella popolazione esterna. In realtà, da quando è partita la attività didattica ad oggi sono stati segnalati 1121 casi di positività fra la popolazione di età 6-18 anni, corrispondenti all’11% dei casi totali. Questa percentuale era del 6% nella settimana dal 17 al 22 settembre e dell’8% nella prima settimana di apertura della scuola. L’aumento della proporzione di casi in quella fascia di età è dunque sicuramente contemporaneo alla riapertura della scuola nella nostra Regione.

Covid Scuola1

Questo fenomeno non deve sorprendere: essendo la scuola un aggregatore sociale, a prescindere se il contagio avvenga nelle aule o al di fuori di esse, rappresenta comunque un fattore facilitante per la diffusione del virus.

Quando in una epidemia come questa si osserva una curva in crescita, non ci si può permettere il rischio che tale crescita diventi incontrollabile. Bisogna intervenire precocemente con misure tempestive. Più tempestive sono le misure, minore potrebbe essere la durata delle stesse. E’ per questo motivo che noi monitoreremo la situazione costantemente e rivedremo la misura settimanalmente.

Accanto a queste considerazioni di natura epidemiologica vi sono anche considerazioni di ordine pragmatico circa quello che ha rappresentato l’attività scolastica in termini di impatto sul servizio sanitario. A causa del suo ruolo di aggregatore sociale, ogni volta che si sviluppa un caso di positività nella comunità scolastica, si avvia una macchina sanitaria imponente per isolare i casi e i loro contatti, eseguire i tamponi a tutti ed avviare la indagine epidemiologica in ogni caso secondario che dovesse risultare positivo. A titolo di esempio, nella ASL di Lecce, la meno colpita dal contagio nella nostra regione, a fronte di 34 studenti positivi sono al momento in isolamento domiciliare 840 studenti.

sanita` lazio ospedali ape grande

A questo carico di lavoro per gli addetti al tracciamento, che rischia di ingolfare un’attività cardine per il controllo dell’epidemia, si aggiunge l’enorme numero di richieste di certificazioni (spesso accompagnate dalla richiesta contestuale di inutili tamponi) di cui sono inondati i pediatri di famiglia. 

Azzolina banchi

Le chiedo, onorevole Ministro, invece di avere un atteggiamento inutilmente ideologico nei confronti della didattica in presenza a tutti i costi, di accompagnare l'amministrazione scolastica in un percorso che purtroppo deve modificarsi velocemente in base alle esigenze epidemiologiche di un virus le cui azioni devono essere prevenute e non inseguite. Avrei potuto, da epidemiologo, darle un parere sui banchi a rotelle che hanno monopolizzato il dibattito estivo, o sulla mancata ristrutturazione organizzativa della didattica, quali doppi turni, alternanza di didattica in presenza e distanza, orari di ingresso fortemente differenziati, ecc. Ma non è mio compito farlo.

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Una pandemia la si combatte insieme. Si vince o si perde insieme".Noi speriamo comunque che questa interruzione possa portare ad una ristrutturazione organizzativa volta a diminuire sensibilmente la presenza in contemporanea degli alunni nei plessi scolastici. Da parte nostra, siamo impegnati a migliorare la capacità di testing adottando il più possibile l’uso di tamponi rapidi e semplificando la burocrazia che accompagna la scoperta di un caso di positività a scuola. Ma anche in questo abbiamo bisogno di un aiuto da parte dell’amministrazione per ridurre al minimo la richiesta di certificazioni spesso improprie.

(gelormini@gmail.com)

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Pubblicato sul tema: Scuole chiuse, note di Rospi (Ppe), D'Attis (FI) e ANP Puglia

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