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Stadio San Nicola la lettera di Pisicchio e Campanelli

I Consiglieri Comunali Alfonso Pisicchio (Iniziativa Democratica) e Salvatore Campanelli (Decaro per Bari) scrivono una lettera sul caso della gestione dello Stadio San Nicola:

Pisicchio A
 
Le criticità gestionali dello stadio san Nicola sono un problema ad oggi ancora irrisolto che si ripete ciclicamente. Per avere una visione d’insieme è indispensabile ripercorrere la storia, per evitare il ripetersi di errori che ci hanno portato fin qui.

Il peccato originale per lo stadio san Nicola si chiama Italia '90 e l'errore, comune a tutti gli stadi italiani, è stato quello di immaginare gli stadi come luoghi dove svolgere esclusivamente partite di calcio. Quindi sono stati costruiti - con soldi pubblici - "monumenti al calcio" che funzionano soltanto 20 giorni all'anno e solo per poche ore al mese in funzione delle partite del campionato di calcio.

In Europa e nel mondo, gli stadi sono costruiti dalle società di calcio, con soldi privati, e sono progettati per essere redditivi. Quindi ospitano spazi per attività commerciali, ricreative e ricettive che fanno vivere la struttura tutti i giorni creando iniziative a supporto dell'attività calcistica.  Solo recentemente in Italia la Juventus e l'Udinese, unici casi italiani, hanno rinnovato completamente i propri stadi con finanziamenti privati e li gestiscono in maniera redditiva.

Nel merito del Piano Gestionale redatto dall’assessorato allo Sport si evidenzia che:

-      Il piano gestionale è carente in quanto i contenuti e i dati numerici riferiti a costi ed entrate non sono corretti ed in particolare:

o   I costi di conduzione dello stadio sono sottostimati e alcuni costi già consolidati e necessari per attività di manutenzione ordinaria e per il personale che già lavora per la conduzione dello stadio non sono neanche considerati

o   I costi di manutenzione straordinaria, che si vorrebbero porre a carico del gestore, sono considerati solo in minima parte

o   I ricavi sono sovrastimati e si riferiscono ad attività complementari che non è possibile svolgere con l’attuale configurazione dello stadio e comunque, perché si realizzino, richiederebbero ulteriori e maggiori investimenti

o   Tra i ricavi sono considerate una serie di attività quali bar, merchandising, pubblicità durante gli eventi e perfino sponsorizzazioni che, invece, sono di esclusivo appannaggio dell’FC Bari e di chi organizza gli eventi.

Quindi i dati contenuti nel piano non sono corretti né realistici, non tengono conto delle stime dei costi effettivi di conduzione e di gestione dello stadio (esistenti in presenza di uno storico ultradecennale e quindi assolutamente attendibile).

stadio sannicola
 

Insomma immaginare che qualcuno possa assumersi oneri e responsabilità di gestione dello stadio, impegnare ingentissime risorse per la manutenzione da ammortizzare in soli 5 anni, significa non essere realistici.

Vorremmo che tale situazione finisca e nel contempo non si perpetui la precarietà con le continue proroghe di gestione.

campanelli salvatore
 

Gli obiettivi del Comune di Bari nell’interesse pubblico e della comunità cittadina dovrebbero portare:

1)   Ad adeguare ed ammodernare lo stadio liberando l’Amministrazione comunale dal peso economico per il mantenimento di un immobile enorme che, a quasi trenta anni dalla sua costruzione, richiede costosi interventi di manutenzione straordinaria.

2)   A rigenerare e riqualificare l’intera area di pertinenza dello stadio (attualmente degradata e preda di traffici illeciti ed immorali) introducendo spazi ed attività complementari con funzioni ricettive, sportive, culturali e commerciali che farebbero vivere lo stadio ed il circostante polmone di verde per tutti i giorni dell’anno attraendo ragazzi, famiglie, tifosi e turisti, determinando un polo di attrazione non solo per i baresi ma per l’intera area metropolitana.

3)   Ad attrarre importanti investimenti privati - per la riqualificazione dello stadio e per la realizzazione dei servizi complementari – con un riflesso sull’economia per il coinvolgimento di imprese e maestranze impiegate nel recupero.

4)   A creare nuove attività ricettive, commerciali, sanitarie e culturali, complementari allo sport, con un rilevante indotto economico ed occupazionale per un lungo periodo.

5)   A valorizzare il patrimonio comunale creando un polo sportivo moderno e funzionale che consentirebbe alla nostra città di attrarre eventi, spettacoli, manifestazioni sportive e culturali rafforzando l’identità territoriale e la visibilità dell’intera regione.

Questi sono vantaggi ed obiettivi di rilevante interesse pubblico che giustificano l’impegno dell’Amministrazione comunale per individuare la soluzione ideale e le condizioni che consentano di raggiungere tali obiettivi.

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