Strage ferroviaria Andria-Corato. Marmo: 'Persa traccia dei 10 mln. promessi'
Nicola Marmo (FI) riaccende i riflettori sul disastro ferroviario della Andria-Corato delle Ferrovie del Nord Barese
Certo, disastro copre disastro. Passata l'estate ad analizzare e ricercare le responsabilità sul tragico incidente ferroviario tra Andria e Corato, prima le foglie autunnali e poi la neve - con tutti i relativi disagi - delle scorse settimane hanno coperto e quasi fatto passare in secondo ordine le aspettative delle famiglie delle vittime e delle comunità locali.
Ad accendere di nuovo i riflettori sull’incidente ferroviario dello scorso 12 luglio, sulla tratta Andria-Corato delle Ferrovie del Nord Barese, gestite dalla Ferrotramviaria, è il consigliere regionale Nicola Marmo (FI).
“Il governo nazionale - ricorda Marmo - aveva fatto una promessa: 10 milioni di euro in favore delle famiglie delle vittime e dei feriti del tragico disastro ferroviario che ha scosso la nostra Puglia. Ad oggi, però, nemmeno un centesimo è arrivato agli aventi diritto e, per questo, ho depositato una seconda interrogazione (la prima il 13 novembre 2016) diretta al presidente Emiliano e all’assessore regionale ai trasporti”.
“A seguito della tragedia - aggiunge - il governo nazionale aveva annunciato la volontà di destinare 10 milioni di euro in favore delle famiglie delle vittime e dei feriti, nominando anche un commissario straordinario, Annalisa Cipollone, per la distribuzione degli indennizzi in questione. Soldi di cui, ancora oggi, nessuno ha avuto più notizia".
"Ma c’è di più - aggiunge Nicola Marmo - anche sul fronte dei risarcimenti gli interessati si sentono beffati. La Ferrotramviaria, infatti, non ha ancora comunicato il nome dell’assicurazione per i risarcimenti. Non solo: alcune famiglie hanno ricevuto dalla società, spesso in forme non ufficiali (per telefono), proposte di risarcimento che equiparano il decesso a seguito di strage ferroviaria ad incidente stradale. In tutto ciò, nessuno si è premurato di sostenere i feriti, che non hanno ricevuto alcun aiuto pubblico per le cure necessarie".
"Ecco perché torno a chiedere alla Giunta regionale - conclude Marmo - a che punto sia l'iter per il riconoscimento degli indennizzi promessi dallo Stato e quello per il risarcimento del danno dovuto da Ferrotramviaria. Senza contare che, a distanza di sei mesi dall'evento - conclude Marmo - non si hanno notizie certe circa il ripristino e la messa in sicurezza di una tratta ferroviaria essenziale per la grande utenza del territorio della Bat”.
(gelormini@affaritaliani.it)