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PugliaItalia
Una spiaggia troppo bianca Arriva l'eco-thriller

La Scuola di Formazione “Antonino Caponnetto” organizza, per il fine settimana del 10 e dell’11 ottobre, tra le città di Bari, Modugno e Mola di Bari, una tripla presentazione dell’eco-thriller “Una spiaggia troppo bianca” della giornalista ambientale e scrittrice Stefania Divertito.

Caponnetto Scuola
 

 

L’agenda degli appuntamenti è cosi costituita: sabato 10 ottobre alle ore 10, nell’Ex Palazzo delle Poste; nel pomeriggio, alle 18, nella Sala Conferenze del Comando dei Vigili Urbani di Modugno; domenica pomeriggio, alle 18, alla libreria “Culture Club Café” di Mola di Bari.

 

Alla tappa barese parteciperanno gli assessori all’Ambiente della Regione Puglia e del Comune di Bari, rispettivamente, Domenico Santorsola e Pietro Petruzzelli; così come i presidenti del Comitato Fibronit e dell’Associazione Familiari delle Vittime d’Amianto, rispettivamente, Nicola Brescia e Lillo Mendola.

 

Nell’appuntamento modugnese, invece, l’Autrice si confronterà con il Sindaco Nicola Magrone e l’assessore all’Ambiente Tina Luciano.

 

Incontri introdotti e moderati dal giornalista Giuseppe Milano, attivista dell’Associazione che promuove gli eventi - i primi due, mentre il terzo ed ultimo confronto pubblicosarà coordinato e presentato dalla giornalista Annamaria Minunno.

 

Stefania Divertito, per la precisione e la qualità dei suoi precedenti libri d’inchiesta sull’amianto e sull’uranio, è stata insignita nel 2013 del prestigioso Premio Pasolini. Sabato 10 e domenica 11,per la prima volta, sarà nella Terra di Bari per presentare questo romanzo – il primo di una trilogia – attraverso il quale si propone non tanto o non solo di allargare l’universo dei suoi lettori, ma di provare ulteriormente a sensibilizzarlo, con un linguaggio e una scrittura delicata ma motivata e decisa, sui disastrosi e cancerogeni effetti dell’amianto.

 

La città di Bari, a 30anni da quando nel 1985 è stata chiusa la Fibronit, è stata ed è ancora vittima dei suoi effetti letali: secondo il Comitato Fibronit e l’Associazione Familiari delle Vittime d’amianto, infatti, sarebbero più di 550 le persone decedute a causa del mesotelioma pleurico, il male che può manifestarsi anche dopo decenni dall’esposizione e che poi procede inesorabile.

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