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Vittime del terrorismo, Unifg:
porte chiuse alla pacificazione
L'Università degli Studi di Foggia chiude le porte - all'ultimo momento - al Convegno previsto al Dipartimento di Giurisprudenza "Mai Più Terrorismo".

L'Università quale alveo più idoneo e più appropriato, per favorire l'auspicata "pacificazione" in memoria delle vittime del terrorismo. Il contesto accademico quale palestra di confronto, per cercare nuove forme di dialogo, provando ad interloquire con le nuove generazioni per evitare che il conflitto - anche ideologico - sia gestito e si sviluppi nelle declinazioni tragiche della violenza. L'Ateneo come Cattedrale laica del pensiero, per dare il via ad un nuovo inizio, a prospettive rivolte al futuro: che certamente non cancellino il passato, ma che di quel passato non ne facciano motivo per inaridisrsi in statue di sale, quanto insegnamento per relazioni ritrovate e identità rafforzate.

Questo era l'obiettivo dell'iniziativa lanciata dall'Osservatorio Nazionale 'Anni di Piombo' per la Verità Storica, coordinato da Potito Perruggini Ciotta, in collaborazione con UNIFG e con il patrocinio del Senato della Repubblica, la Camera dei Deputati e CRUI - Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, a cui all'ultimo momento - pur avendone condiviso l'organizzazione - l'Unversità degli Studi di Foggia ha chiuso le porte, lasciando fuori i numerosi studenti convenuti da diverse Scuole della città, relatori, interessati e partecipanti al Convegno, giornalisti e semplici cittadini.
Le motivazioni addotte e legate a presunte misure di sicurezza e di ordine pubblico non hanno trovato riscontro negli uffici preposti, anche se la nota diramata così recitava: "L’Università di Foggia comunica che l’evento "Mai Più Terrorismo", previsto per questa mattina alle ore 10:00 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza, è annullato per motivi di sicurezza e preoccupazioni legate all'ordine pubblico".

"La decisione, presa questa mattina, è il risultato di un’attenta valutazione della situazione a seguito di segnalazioni di disordini. Dopo aver consultato le autorità competenti, l'Università ha ritenuto necessario adottare questa misura per garantire l'incolumità di tutti i partecipanti, in particolare, degli studenti universitari e delle scuole superiori coinvolti nell'evento".
L'impressione di forti pressioni affinchè il tema non venisse affrontato nei termini previsti - quelli del superamento dei recinti ideologici propri di quegli 'Anni di Piombo' - è stata alquanto evidente. Pressioni alle quali autori e organi istituzionali non hanno saputo o voluto tener testa. D'altro canto, c'è da ricordare che il mondo accademico non è nuovo a tali forme di censura: solo pochi anni fa - in molti lo ricorderanno - La Sapienza di Roma chiuse, anzi sbattè in faccia all'ultimo momento, le porte all'allora Papa Benedetto XVI, dopo averlo invitato a tener una lectio magistralis per l'inaugurazione dell'Anno Accademico 2008. Anche allora, dimenticando il cosiddetto giuramento di Voltaire, si diede vita 'al pasticcio più grande del secolo'.
"Con estremo rammarico - si legge nella nota diffusa dal Presidente dell'Osservatorio "Anni di Piombo" - oggi il convegno 'Mai più terrorismo: informazione e dialogo verso la riconciliazione e la pacificazione nazionale', che doveva tenersi presso l’Aula Magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo di Foggia, è stato annullato all’ultimo minuto".
"Il rettore Lorenzo Lo Muzio è stato costretto a prendere questa difficile decisione a causa del clima di tensione che si stava creando intorno all’evento. Durante questi mesi la collaborazione da parte dell’università è stata totale".
"Il confronto con tutti dalla pro rettrice Donatella Curtotti, al direttore Tommaso Campagna, al capo della comunicazione Maria Lops, al responsabile del laboratorio informatico Paolo Colangelo, al responsabile del servizio multimedialità Roberto D’Ecclesia fino alla grafica Laura Marinaccio, è sempre stato intenso e costruttivo; e di questo gliene siamo veramente grati. Abbiamo pianificato con estremo impegno ogni passaggio in totale sintonia".
"La scelta di svolgere il convegno all’università - continua la nota - nasceva proprio dalla volontà di costruire un dialogo che, con un taglio accademico di riflessione storica, potesse finalmente guardare a quegli anni con la giusta distanza per avvicinarci alla tanto desiderata pacificazione nazionale. La scaletta dell’evento era nota ai partecipanti già da oltre due mesi, lasciando così la possibilità a chi lo avesse voluto di darci un ulteriore contributo di contenuti".

"Il cuore dell’iniziativa era rivolto proprio ai giovani studenti, che avrebbero dovuto assistere ad un confronto senza estremismi che poneva l’accento sul fatto che non esiste giustificazione di nessun tipo alla violenza, né se viene da destra né se viene da sinistra. Qualsiasi forma di ideologia che annulli le nostre coscienze e ci privi di qualsiasi forma di umanità e compassione diventa il male assoluto".
"Ringraziamo i relatori Sergio D’Elia, Guido Giraudo e Michele de Feudis (giornalista, moderatore) che hanno affrontato un viaggio per trovarsi oggi a Foggia oltre ai docenti, che questa mattina avevano portato i loro studenti per partecipare al convegno, e a tutti i cittadini che con delusione hanno trovato l’evento annullato".

La nota poi conclude: "Avremmo fatto dono agli studenti in aula dei libri presentati, per permettergli di approfondire anche dopo l’evento la vita e lo sfondo sociale di Sergio Ramelli e Benedetto Petrone".
"Parte del materiale che avremmo trasmesso durante il convegno sarà condiviso sui canali social personali (https://www.facebook.com/pope001) e dell’Osservatorio Anni di Piombo, ma purtroppo quello che i nostri relatori avrebbero potuto condividere con i presenti al convegno oggi non ci è dato più saperlo".
(gelormini@gmail.com)