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Roma
“Ai rom il riciclo dei rifiuti”. Idea choc. Ha preso 500 voti ma grida al successo

di Alberto Berlini

In 529 hanno messo una croce sul suo nome, pensavo che lei avesse più amici.  “Sarebbero stati in 3mila se avessi lasciato anche il nome di orso come avevo chiesto inizialmente al Pd, poi mi hanno fatto desistere e me ne pento. Avrei catalizzato il voto di protesta di chi è andato ai seggi per votare scheda bianca”. E' un Gianfranco Mascia, co-portavoce dei Verdi galvanizzato da una campagna elettorale che lo ha visto “bucare” lo schermo mediatico quello che risponde alle domande del cronista di Affaritaliani.it. “Abbiamo ottenuto di più di quanto ci aspettavamo, in proporzione il 5% in più delle ultime europee, mentre per il Pd di Ghiachetti e Morassut si sono mossi soltanto l'8% degli elettori. E non chiamiamola sconfitta, grazie ad “orso” sono riuscito ad esporre l'unico programma vero di questi primi mesi di campagna elettorale per eleggere il nuovo sindaco di Roma”.
Un peluche gigante per megafono, in molti hanno storto il naso al lancio della campagna di “Mascia e Orso” che strizza l'occhio ad un popolare cartoon per bambini. “E' stato difficile farlo accettare anche dalla mia famiglia che la additava come bizzarra, ma è invece una strategia vincente che è riuscita a portare i temi ecologisti al centro”.

Mi perdoni ma di tutto si è parlato ma ben poco di programmi se non per soluzioni vaghe e enunciati ideali. Roma necessita di soluzioni, queste primarie sono la cartina tornasole di un problema che a giugno rischia di esplodere o sbaglio?
“Non ha funzionato un voto polarizzato, un voto non libero dettato dalla scelta tra due contendenti del Pd. Come d'altronde non hanno funzionato i Verdi in Italia. Ho scelto di provocare e se avessi messo il nome orso sulla scheda elettorale avrebbe raccolto le 3mila schede bianche che dimostrano la rabbia della gente verso questo centrosinistra”.
Ha sottolineato un punto importante, non solo il crollo dell'affluenza, ma 3mila persone che hanno scelto di andare ai seggi, spendere due euro e votare scheda bianca. Un campanello d'allarme prima del voto di giugno.
“3mila bianche che chiedono un cambiamento. Io ho portato un programma ecologista che non è badare agli uccellini, ma ha la stessa radice di economia, è rivoluzione ecologica quello che serve a una città impantanata”.
Invece...
“Invece si spendono milioni per comprare 700 bus a diesel che sappiamo essere tra i motori più inquinanti. Si promettono piste ciclabili per il Giubileo e poi non vengono realizzate. E sappiamo di chi è la colpa. Infine con il commissario non vengono neppure rinnovate la convenzione per la manutenzione delle caldaie, il famoso bollino blu. A breve andranno a spegnersi ma è surreale che dopo un inverno con l'allarme smog sia stato fermato l'unico programma per tenere sotto osservazioni i riscaldamenti domestici, vera croce dello smog che uccide la città”.
Eppure Marino fu portato in Campidoglio scortato dai ciclisti...
“Si figuri se non sono d'accordo con i progetti di pedonalizzazione, è il metodo che è sbagliato. Così come è stata fatta è figlia di una visione miope che uccide la città. E' necessario rivitalizzare le piazze dei Municipi ma permettere ai commercianti di lavorare. Ecco allora gli hub fuori dal Centro Storico per scaricare le merci e permettere ai commercianti di vivere senza dover per forza emigrare nei centri commerciali delle periferie dove ora si festeggiano i carnevali mentre piazza del popolo rimane deserta e solo per i turisti. Ma Giachetti sarà diverso, non un uomo solo al comando”.
La vedremo con orso come assessore all'ambiente?
“Non ho fatto questa campagna per aggiudicarmi un posto in Giunta, non mi interessa. Ma vorrei che entrassero nel programma i temi che porto. Giachetti puà vincere se saprà ricordare da dove viene, dalle battaglie radicali e se saprà essere un sindaco ecologista. La sua forza è la sua esperienza istituzionale per non lasciare la città nelle mani dei dilettanti”.

Lei cita i 5 Stelle senza nominarli, eppure per certi versi fu lei a tenerli a battesimo. Lei che viene dal “boicotta il biscione” e fu tra i fondatori del “popolo Viola”.
“Fondai i Verdi nel 1985, dopo anni di battaglie capii che dovevamo diventare forza di governo per cambiare qualcosa. E' vero, battezzai la trasformazione di Grillo quando fui l'unico a trasmettere in tv le immagini del primo V Day sulle frequenze di EcoTv. Ma i grillini, o meglio, il Movimento 5 Stelle è inconcludente. Vuole essere una forza di cambiamento ma poi riesce a scendere a patti con il Pd solo per eleggere il giudice della Corte Costituzionale e poi quando ha l'occasione di far approvare le Unioni Civili gioca di opportunismo politico. Ricordo quando dopo le europee a Bruxelles l'M5S aveva l'opportunità di far convergere il proprio 28% facendo diventare la forza ecologista la terza forza del parlamento europee, poi invece scelse il leader dell'Ukip Farange. Peccato, perchè nel 5 stelle c'è tanto delle battaglie ecologiste che portiamo avanti da anni”.
Ora che succede?
“Ci prepariamo alla sfida di Giugno. Presto ci sarà una assemblea pubblica in cui daremo il via ad una lista civica per sostenere Giachetti”.
Un'apertura a Sel?
“Magari, ma vedo difficile un accordo con Paolo Cento (che dai si stacco dai Verdi per entrare in Sel nel 2009, ndr)”.
Ora ci si siede e si scrive il programma... quali i temi e le proposte?
“Serve un cambiamento culturale, e il fatto che non mi hanno preso per matto nonostante la mia campagna bizzarra è il segnale che la città è pronta. Non sarà la vittoria di Giachetti ma quella di un programma di centrosinistra: stop al consumo del territorio, via i cassonetti sostituiti dal porta a porta per una vera raccolta differenziata, e trasporti pubblici sostenibili”.
Già sentita questa, ma come?
“Esigendo dalla Regione i 600 milioni di euro che spettano alla Capitale. Le risorse ci sono ma vanno in flusso di cassa e non in investimenti. Emblematico il confronto con Milano: in investimenti va un euro a testa, contro i 100 del capoluogo lombardo. Per quanto riguarda i rifiuti infine, pensiamo a come Londra ha investito nel recuperare materiali rari dai componenti elettronici. Palladio ed iridio valgono milioni di euro che possono essere recuperarti con una politica non miope. Penso a Torino che ha tolto i bidoni della spazzatura ma anche a cooperative in cui impiegare i rom che invece rovistano nei cassonetti”.
Eppure la proposta dell'assessore Marino in tal senso non fu ben accolta...
“Orso arriverà dove altri hanno fallito”.

 

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