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Roma
Al via la discussione sul piano casa di Roma contro l'emergenza abitativa

Al via la discussione in Assemblea capitolina sul piano casa. Sono stati presentati, collegati alla delibera, 121 ordini del giorno - di Movimento 5 stelle, Fratelli d'Italia, Italia viva e Udc Forza Italia - e 192 emendamenti. Gli uffici ora dovranno valutare l'ammissibilità di ordini del giorno ed emendamenti. La parte più corposa degli atti è stata presentata dal consigliere di Udc, Marco Di Stefano, che ha depositato 129 emendamenti.

Gli emendamenti della Commissione

Per la maggioranza ci sono 21 emendamenti proposti dal presidente della commissione Politiche abitative, Yuri Trombetti del Pd, 6 della presidente della commissione Politiche sociali, Nella Converti del Pd e uno del capogruppo di Roma futura, Giovanni Caudo. Per le opposizioni 9 emendamenti sono stati presentati dalla capogruppo del M5s, Linda Meleo, 20 dal capogruppo di Italia viva, Valerio Casini, 2 dal consigliere della lista civica Calenda Sario Nanni e 4 dal presidente della commissione Trasparenza, Federico Rocca di Fratelli d'Italia. L'inizio della discussione in Aula Giulio Cesare è previsto in mattinata. Al momento è stato svolto un primo appello, in assenza del numero legale la chiama sarà ripetuta a breve. L'atto sarà presentato in Aula dall'assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative, Tobia Zevi.

I numeri dell'emergenza

Sono 15.585 i nuclei familiari a Roma che al 31 dicembre del 2021 hanno fatto richiesta per un alloggio popolare. Oggi il Comune di Roma ha pubblicato la graduatoria che include anche le integrazioni al bando relative alle domande presentate al 31 dicembre 2022. Sono i numeri riferiti sui social network dall'Unione inquilini e confermati in occasione dell'avvio della discussione del piano casa in Assemblea capitolina, dall'assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma, Tobia Zevi. "Mentre oggi apriamo questa discussione accadono due fatti importanti in città: viene finalmente rogitato l'acquisto delle prime 120 case dell'Inps che contiamo di poter assegnare a chi ne ha diritto entro settembre e viene oggi pubblicato anche l'aggiornamento della graduatoria al 2021 - ha detto Zevi - con integrazioni al 2022. Il numero delle persone in graduatoria cresce, siamo oltre le 15 mila domande".

Le graduatorie

Entro la fine dell'anno il Comune di Roma conta di pareggiare i tempi di aggiornamento della graduatoria per le assegnazioni degli alloggi popolari: equivale a dire che l'auspicio è quello di avere dal primo gennaio del 2024 una graduatoria costantemente aggiornata sulla fotografia reale delle necessità di alloggi popolari. Lo ha chiarito nel corso dell'Assemblea capitolina l'assessore al Patrimonio e Politiche abitative di Roma, Tobia Zevi. "Entro la fine dell'anno otterremo il pareggio tra graduatoria e tempi di aggiornamento della stessa, che non c'è mai stato prima d'ora", ha spiegato Zevi. "La discussione di oggi è urgente ma non perdiamo di vista l'obiettivo che è dare un tetto sopra la testa a migliaia di persone", ha aggiunto.

Il piano del Campidoglio

Sono quattro le linee di intervento del piano casa del Comune di Roma: l’ampliamento del numero di alloggi popolari, i progetti di recupero e autorecupero del patrimonio esistente, la riforma del welfare abitativo, l’individuazione di nuovi strumenti come l’Osservatorio sulla condizione abitativa e Roma e l’Agenzia sociale dell’abitare per rispondere ai nuovi bisogni. Lo ha spiegato l'assessore al Patrimonio e alle Politiche abitative di Roma, Tobia Zevi, intervenendo in Assemblea capitolina in occasione dell'avvio della discussione sul piano casa. "Il piano si articola in quattro linee direttrici - ha detto Zevi -. La prima riguarda l’ampliamento del patrimonio a disposizione per le politiche abitative con l’acquisto di nuovi alloggi, il rilancio del social housing e l’individuazione di soluzioni per l’emergenza. La seconda è inerente ai progetti di recupero e autorecupero del patrimonio esistente: tra i principi ispiratori del piano c’è l’idea che la realizzazione delle politiche abitative possa passare anche la rigenerazione di immobili che si trovano nel territorio della nostra città. La terza linea di intervento è la riforma del welfare abitativo, ad esempio un assegno universale che sia in grado di sostenere quanti rischiano di perdere la casa aiutandoli a uscire dalla difficoltà in cui si trovan. La quarta linea d'azione infine riguarda l'individuazione di nuovi strumenti come l’Osservatorio sulla condizione abitativa e Roma e l’Agenzia sociale dell’abitare per rispondere ai nuovi bisogni, per supportare l’incontro tra domanda e offerta di case e per far svolgere al soggetto pubblico anche un importante ruolo di intervento sul mercato con modalità moderne ed efficienti".

 

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