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Roma
Allarme sono tornati i socialisti. Il segretario: “Nessuno sconto a Lega e 5S”

di Tiziano Rugi

Quarantasei anni, ex presidente nazionale della federazione dei giovani socialisti e da tempo impegnato nel civico a sostegno delle persone con disabilità, Andrea Silvestrini è stato eletto sabato 15 giugno segretario di Roma del Partito socialista italiano dagli oltre 70 delegati da Roma e provincia che hanno partecipato al Congresso.

Quali sono i punti del vostro programma?

“Come ho detto due giorni fa al Congresso, noi ripartiamo dalle esigenze delle persone. Siamo il partito socialista, quindi sempre a fianco dei più deboli e di chi ha più bisogno. E per questo condanniamo con forza l'attuale disastroso governo gialloverde. L'Italia è in un periodo di recessione economica, mancano gli investimenti, gli imprenditori fuggono da questo Paese, ma la cosa più grave è che stiamo tornando indietro anche culturalmente per colpa di figure come l'attuale ministro dell'Interno Matteo Salvini, che non è altro che un “coatto”, abituato a deridere e a prendersela con i più deboli”.

E a Roma? Cosa dovrebbe cambiare?

“Abbiamo fatto i complimenti a Virginia Raggi per il decreto Salva Roma e per come si è comportata a Torre Maura. Ma non basta: Roma ha bisogno di un sindaco che intervenga per sanare i molti e difficili problemi della città, dalla metropolitana e i trasporti che non funzionano, all'emergenza rifiuti, all'emergenza abitativa, al degrado urbano”. 

Quanti sono gli iscritti nel Psi a Roma? 

“Il tesseramento è in corso per ora siamo a 750, Ma cresceremo, vedrete”

Che tipo di alleanze avete in mente? Che rapporto avete con il Pd? 

“Il rapporto con il Partito democratico a Roma è ottimo: tra i primi a complimentarsi per la mia nomina è stato il segretario del Pd romano Andrea Casu. Alle ultime competizioni europee abbiamo partecipato nella lista di Più Europa, a fianco di Emma Bonino, e a Roma abbiamo ottenuto un ottimo risultato, superando a Roma il 4%. La nostra idea è che il Pd da solo non ce la faccia a diventare partito di maggioranza e vincere né a Roma né a livello nazionale e per questo motivo debba tornare una “cultura della coalizione” con un Pd in salute a trainare l'alleanza e altri partiti di sinistra a sostenerlo”.

E del passato pieno di ombre del Psi, cosa dice? 

“Non ci vergogniamo assolutamente di chiamarci socialisti, siamo fieri di appartenere a una grande tradizione come quella del Psi, di ispirarci a figure del calibro di Sandro Pertini, Pietro Nenni, Riccardo Lombardi che hanno fatto la storia di questo Paese.

Non ha nominato Bettino Craxi... 

“Craxi è stato il più grande statista italiano degli ultimi quarant'anni, ma è il momento di guardare avanti. Le vicende del 1992 hanno spazzato via l'allora classe dirigente, ma vorrei precisare che negli anni successivi hanno continuato a esserci casi di corruzione e di tangenti all'interno dei partiti italiani e, anzi, il Partito socialista è stato l'unico a non finire più sotto inchiesta”.

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