A- A+
Roma
Amianto, la paura di morire è un “danno”. Enel Green Power condannata

Si è ammalato di placche pleuriche e iniziale asbestosi dopo essere stato esposto all'amianto lavorando nel Campo Geotermoelettrico di Larderello, in provincia di Pisa. Ed è caduto in depressione per il terrore di contrarre malattie mortali da amianto, dopo aver ottenuto il prepensionamento in giovane età. Il Tribunale di Pisa, con una sentenza storica, ha riconosciuto il danno biologico e anche quello psichico e psicobiologico ed ha condannato Enel Green Power Spa e Inail ha risarcire i danni.

Dovranno pagare a S.C. rispettivamente circa 27mila euro, oltre le rivalutazioni e gli interessi, e l’indennizzo di 6mila euro oltre interessi, per i “danni biologici sofferti, in seguito a placche pleuriche, ispessimenti pleurici e stato depressivo, da paura di ammalarsi, cagionato dalla esposizione professionale ad amianto non cautelata”.

Una vittoria storica per l'Osservatorio Nazionale Amianto, non solo perché si afferma la civile responsabilità di ENEL Green Power (anche quale cessionaria di ENEL SpA) ma anche perché viene riconosciuta la capacità invalidante dell’esposizione ad amianto sulla psiche umana, su quell’equilibrio psicofisico, su cui poi si fonda lo stato di benessere della persona e in questo caso del malessere.

“Si tratta di una decisione storica. Riteniamo che i danni da esposizione ad amianto siano ben maggiori, ma si tratta solo di un primo passo, perché, ottenuta la sentenza pilota, ora verranno intraprese le azioni giudiziarie nell’interesse di tutti quei lavoratori che hanno ottenuto sentenze di riconoscimento dell’esposizione ad amianto, con prepensionamento, ma senza risarcimento da parte dell’ENEL, la quale ha tenuto condotte non legittime, delle quali quindi dovrà rispondere nelle competenti sedi” dichiara l’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’ONA e legale del ricorrente.

Sono state accolte quindi le tesi dell’ONA, secondo le quali l’esposizione ad un cancerogeno, in questo caso l’amianto, è comunque dannosa per la salute umana, e provoca, oltre al danno biologico molecolare, uno stato infiammatorio prodromico ad un rischio di degenerazione neoplastica.

Presso il Tribunale Penale di Pisa è pendente anche un altro procedimento penale a carico degli imputati Anselmo Giovannoni, Guido Palmerini Civis, Franco Luccioli, Bernardino Billi e Carlo Menichelli, ai quali la Procura Generale presso la Corte di Appello di Firenze ha contestato l’ipotesi di omicidio colposo per la morte di tre operai con mesotelioma (il processo è stato rinviato all’udienza dell’08.02.2017).
Nel corso delle indagini disposte dalla Procura Generale di Firenze, in seguito all’esposto depositato dai familiari dei tre lavoratori morti, assistiti dall'avvocato  Bonanni, è emerso che ci sarebbero stati più di 200 casi di patologie asbesto correlate tra gli operai che hanno lavorato nel campo Geotermoelettrico di Larderello e alcune migliaia sono i lavoratori che sono stati esposti alla fibre killer e che ora rischiano di ammalarsi.

L’Osservatorio Nazionale Amianto preannuncia per il prossimo mese di novembre il deposito degli ulteriori ricorsi per il risarcimento dei danni da esposizione ad amianto, anche per coloro che non si sono ancora ammalati e a cui farà seguito l’organizzazione di una assemblea pubblica aperta a tutta la cittadinanza dei comuni siti all’interno dei siti geotermici.

Iscriviti alla newsletter
Tags:
amiantodanno biologicodanno psichicoenelenel green poweresposizione all'amiantoezio bonannilarderelloosservatorio nazionale amianto






Agenzia Entrate: tre funzionari corrotti in cambio di pranzi al ristorante

Agenzia Entrate: tre funzionari corrotti in cambio di pranzi al ristorante


Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.