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Roma
Basta pasta. Il futuro a tavola è “misto”. Roma sfida da pazzi con i cocktail

Pazzi per i cocktail e le sperimentazioni gastronomiche, ma ancora di più pazzi per aver sfidato le regole ottocentesche del commercio romano e aver superato il cocktail bar per proporre un concetp unico nella via meno commerciale della città.

Si chiama Misto – Mixology e Cibarie ed è un cale unico in città nascosto nelle viuzze del quartiere Africano. Sospeso tra il retrò e l'avanguardia gastronomica, è un luogo di profumi raffinati, a volte decisi e di sapori particolari. A dispetto delle stampe sui tre classici (cacio e pepe, amatriciana e gricia), da Misto scordatevi la pasta e preparatevi ad un viaggio a bordo di una serie di cocktail, viatico per un'esperienza sensuale, tra cibo e alcool.

“Crediamo nella semplicità delle cose buone inseguendo continuamente  l’innovazione gastronomica” spiegano Edorardo Rossi e Mark Curcuruto, i due giovani proprietari. Amici, soci ma soprattutto creativi innovatori che, fatto orgogliosamente tesoro delle proprie culture gastronomiche familiari e tradizionali, portano con Misto un concept rivoluzionario e inedito.

E allora benvenuti nella follia del gusto.Si parte con un bicchiere di irresistibile Little Richard a base di vodka russa, liquore di sakè alle pesche, shrub di pere e lamponi annegato da schiuma di albume che accompagna una tartare di manzo con vermouth rosso, aromatizzata al timo con funghi marinati e senape di stagioni. Superata la resistenza conservatrice dell'amigdala, le papille gustative secernono piacere. E il più è fatto: non resta che gettarsi nel tris di polpette aromatizzate alle spezie e agli odori e continuare con una pancia di maiale a cottura lenta con lieve affumicatura al fumo di quercia avvolta da senape al miele e citronette. Lato alcool è da abbinare al Tardis Sur che segna la rivincita del liquore di ginepro arricchito da zafferano e e zenzero e poi bitter di sedano con vaporizzazione di whisky torbato. Che se lo bevi la prima volta non lo scordi mai.

Capitolo dolci: il consiglio è di rubare un cucchiaio dal piatto che ospitala Sfera di cioccolato variegato con spugna di lampone e caramello e di fare il bis con il finto torrone.

Occhio: il locale è nascosto in via Fezzan 21 e dopo aver varcato la soglia si avrà la sensazione di essere cittadini del mondo. Prezzi in linea con la qualità del lavoro e si paga ciò che si mangia e non il nome sulla via.

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