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Roma
Bengalese preso a calci e pugni per una casa popolare: “Non c'è posto per te”

Bengalese aggredito a calci e pugni da quattro ragazzi, “colpevole” di aver ottenuto una casa popolare. Botte e minacce razziste: “Non c'è posto per te”.

 

 

Picchiato ed insultato perché assegnatario di una casa popolare in zona Tor Bella Monaca, nello stabile di Largo Ferruccio Mengaroni. E' la storia  di Howlader Dulal, 60enne originario del Bangladesh, da 26 anni residente regolarmente in Italia con cittadinanza acquisita del 2016. L'uomo, impiegato come lavapiatti in un noto ristorante nel quartiere Prati della Capitale, cardiopatico e padre di due figli, di cui uno disabile al 100%, aveva ricevuto l'assegnazione del Comune a maggio scorso, dopo molti anni di regolare attesa. Ad Howlader è stato però impedito di prendere possesso della casa da 4 giovani, che lo hanno aggredita a calci e pugni intimandogli di non ti tentare di avvicinarsi nuovamente all'appartamento, poiché già occupato.

L'uomo ha così sporto denuncia al commissario di Polizia Casilino Nuovo, con l'avvocato Paolo Palma ad assisterlo nel procedimento che vede danneggiamento, lesioni, razzismo e minaccia tra i reati citati. Howlader ha tra le altre cose fatto domanda al Dipartimento Politiche abitative di Roma Capitale, chiedendo di essere trasferito, ovviamente, in un altro quartiere di Roma.

 

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