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Roma
Berdini in testacoda sulle Olimpiadi: “Con i 3 mld anche Roma cambierebbe”

di Valentina Renzopaoli

 

Così parlo l'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma del Movimento Cinque Stelle: “Con i soldi delle Olimpiadi Roma cambierebbe e non avrebbe più nulla da invidiare a Milano che invece ora è molto “di moda”.


Qualcuno informi l'assessore all'Urbanistica del Comune di Roma Paolo Berdini che quei soldi la sua giunta non li ha voluti, che a quegli investimenti il M5S e il sindaco Raggi hanno detto “no” con tutte le loro forze.


E' proprio il professore urbanista a tornare sull'argomento durante l'assemblea annuale dell'Acer. E davanti ai costruttori “maledetti” dice proprio così: “Visto che ormai sono abituato a ragionare sulle risorse di Governo, fatemi dire qualcosa su questo. Milano ora va abbastanza di moda come esempio, ma ha avuto 1,5 miliardi di contributi pubblici per costruire l'Expo, poi con il patto per Milano il governo ha dato un altro miliardo e mezzo. Se io avessi 3 miliardi, più o meno quanti erano in programma per le Olimpiadi, questa città cambierebbe molto".

Quindi Milano con i soldi dell'Expo è cresciuta, con l'indotto generato è diventata alla moda e capace di attrarre nuovi investimenti. E allora perché la giunta Raggi si è opposta a quella che, oltre a portare denaro nelle casse martoriate del Campidoglio, avrebbe potuto essere un grande volano per il rilancio della capitale? Perché ha rifiutato quella che lo stesso assessore ora considera come un'opportunità? E qualcuno ci dica per quale ragione i fondi per finanziare opere e infrastrutture necessarie ai Giochi olimpici e all'accoglienza di turisti e sportivi, in mancanza del grande evento, dovrebbero comunque piombare su Roma, come più volte chiesto dalla stessa Raggi.

Fatta la frittata, ora si punta tutto sul nuovo Patto per Roma: ma in questo caso, i soldi non sono quelli del Cio, che giustamente saranno destinati alle capitali candidate alle Olimpiadi del 2024, ma quelli dei cittadini italiani.
"Negli ultimi anni non ho dubbi sul fatto che sia mancata una visione pubblica di Roma. Stiamo per rendere pubblico il patto per Roma e lo faremo dopo questo nefasto referendum", promette l'assessore, che aggiunge la necessità di “trovare il grande pensiero che muoverà Roma" un po' come venne fatto a "Torino quando la Capitale venne spostata".

I cittadini rimangono in attesa, nella speranza che coloro che sono stati votati e scelti per governare questa città, quando si sono candidati avessero già in mente quale idea, o qualche “pensiero” per far muovere Roma. In alternativa, non rimane che sperare nella bontà di Babbo Natale.

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