Boom di morti sul lavoro: Lazio maglia nera. La maggior parte sono italiani - Affaritaliani.it

Roma

Boom di morti sul lavoro: Lazio maglia nera. La maggior parte sono italiani

Morti bianche in aumento: +9,2% rispetto al 2018. Record di decessi nel settore industriale

Aumentano vertiginosamente gli incidenti mortali sul lavoro: dall'inizio del 2018 sono stati 286, con un +9,2% rispetto allo scorso anno.

 

Dati allarmanti, quelli riportati dall'Inail, che certifica una situazione da bollino nero per tutte le regioni italiane.

Solo nel Lazio, da gennaio ad aprile, sono stati 27 i decessi. Di questi, la metà si è registrata sul posto di lavoro e la restante parte “in itinere”, ossia nel tragitto casa-lavoro o nella pausa pranzo.

Soltanto uno dei lavoratori che ha perso la vita in questi primi mesi dell'anno era occupato nel settore statale, mentre in 26 erano dipendenti di industrie e aziende. Nessun incidente mortale, invece, nelle campagne.

È la provincia di Roma a fare da cornice alla maggioranza dei casi (22); seguono Viterbo e Latina con 2 decessi e Frosinone con 1. Gran parte delle vittime, inoltre, era di origine italiana: 24 su 27 possedevano infatti un certificato di nascita del Bel Paese, mentre in 3 erano comunque provenienti dall'Unione Europea.

Le fasce d'età maggiormente colpite sono variegate, anche se sono stati gli uomini dai 55-59 anni i più colpiti. Anche la fascia immediatamente superiore (60-64) e inferiore (50-54), però, registrano ben 5 morti ciascuna.

Su scala nazionale si è registrato un incremento di 21 casi mortali nel Nord-Ovest, di 9 casi nel Nord-Est e di 10 al Centro. Diminuzioni, invece, al Sud (-7 decessi) e nelle Isole (-9). A livello regionale spiccano le 16 denunce in meno (da 21 a 5) dell’Abruzzo, teatro nel gennaio 2017 delle tragedie di Rigopiano e Campo Felice, i 9 casi mortali in meno in Sicilia (da 25 a 16) e i sei in meno in Puglia (da 10 a 4). Aumenti significativi si registrano, invece, in Lombardia (da 35 a 50), Piemonte (da 18 a 27), Lazio (da 19 a 27) e Calabria (da 2 a 10).

Denunce di malattia professionale

Dopo la diminuzione registrata nel corso di tutto il 2017, in controtendenza rispetto al costante aumento degli anni precedenti, nei primi 4 mesi del 2018 le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail sono tornate ad aumentare.

Al 30 aprile 2018, l’incremento si attesta al +5,5% (pari a 1.091 casi in più rispetto allo stesso periodo del 2017, da 19.969 a 21.060).L’aumento interessa tutti i comparti: nell’Industria e servizi le denunce di malattia professionale sono aumentate del 3,8% (da 15.915 a 16.526), in Agricoltura dell’11,2% (da 3.845 a 4.275) e nel Conto Stato del 23,9% (da 209 a 259).L’analisi territoriale evidenzia un incremento delle denunce al Sud (+649 casi), dove si concentra un quarto del totale dei casi protocollati dall’Istituto, al Centro (+396), dove i casi denunciati sono un terzo del totale, nel Nord-Ovest (+165) e nel Nord–Est (+4). Le Isole mostrano invece un calo di 123 casi.

Il caso specifico del Lazio dipinge una netta differenza tra uomini e donne: da gennaio ad aprile sono state 1034 le denunce di malattie professionali per i primi e solo 353 per le seconde, per un totale di 1387 casi.