Buche a Roma, Raggi: “Colpa delle aziende. Il Campidoglio non è un bancomat” - Affaritaliani.it

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Buche a Roma, Raggi: “Colpa delle aziende. Il Campidoglio non è un bancomat”

Raggi reagisce alle accuse riguardo alle strade piene di buche: "Lavori fatti male. Ci pensino le aziende"

Continua la polemica sulle migliaia di buche stradali comparse a Roma dopo neve, gelo e pioggia. Dopo aver messo in campo un piano Marshall per rimettere in sesto l'asfalto cittadino, Raggi passa al contrattacco: “Se i lavori stradali sono stati fatti male, ci pensino le aziende”.

 

“Quando i lavori di rifacimento delle strade sono fatti male, dopo poco tempo si creano le buche, l’asfalto si deteriora velocemente. E, se sono fatti male, vanno rifatti dalle aziende che non hanno rispettato il contratto. È una regola semplice che stiamo cercando di far rispettare”, spiega il sindaco dal proprio profilo Facebook.  

Il M5S ha già deciso da dove partire per far osservare le nuove regole capitoline: “In via della Maglianella, nella zona sud di Roma, una ditta dovrà rifare i lavori perché realizzati male. Infatti, ci sono buche e buchi. I buchi sono quelli del bilancio di Roma Capitale, causati proprio da anni di cattiva gestione anche degli appalti per il rifacimento delle strade. Lavori fatti male che sono la causa principale delle buche stradali”, continua il sindaco.

Raggi ricorda che il Comune di Roma, dopo l'ondata di neve e gelo, ha investito 17 milioni di fondi straordinari per le buche. Ma un team di specialisti sarà ora incaricato di valutare le voragini stradali, per capire se la colpa è o meno delle aziende.

“Per rimettere a posto tutte le strade di Roma servono tempo e investimenti: per #StradeNuove abbiamo pianificato un impegno di spesa per 90 milioni di euro che prevede 88 interventi (40 sono già conclusi, 11 in corso, 37 in gara). Abbiamo impegnato maggiori risorse e molte le abbiamo destinate ai municipi che hanno in affidamento la maggior parte delle strade di Roma”, scrive Raggi, spiegando che si tratta di uno sforzo considerevole per le casse del Comune.

Poi punta il dito: “Avremmo avuto più risorse, se non avessimo dovuto riconoscere oltre 150 milioni di debiti fuori bilancio ereditati dalle precedenti amministrazioni, quelle “capaci” e “esperte”! Non si tratta di dare le colpe agli altri ma di descrivere la realtà: prima i lavori per rifare l’asfalto erano diventati un bancomat per aziende che non facevano bene i lavori. Non lo diciamo noi ma lo attestano condanne della magistratura”.